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Acquistare online prodotti illegali. Si puo' su Facebook
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Articolo di Redazione
3 dicembre 2015 16:40
 
 Come acquistare dei prodotti illegali su Internet? Fino ad oggi si pensava che questo fosse possibile grazie alle reti parallele -o “darknet”. Reti che mettevano insieme pochi utenti e notoriamente utilizzate da spacciatori e venditori per vendere droghe, armi e carte bancarie rubate su delle piattaforme di mercato nero. Qualunque internauta, equipaggiato col navigatore Tor poteva acquistare la sua quantita' di droga sul mercato nero Silkroad, prima che quest'ultimo fosse chiuso dalle autorita'. Altre piattaforme del genere sono poi comparse e propongono tutt'oggi il medesimo tipo di servizi.
Ma oggi contro di loro c'e' una concorrente maggiore, piu' popolare: Facebook. Sul social network di Mark Zuckerberg, numerosi gruppi privati o pubblici sono stati creati per permettere la vendita di droghe, di passaporti, di carte di credito rubate. Per trovarli basta fare una semplice ricerca “buy ecstasy” o “buy credit card” su questo social network. Noi abbiamo fatto un giro tra alcuni di questi ed abbiamo parlato con alcuni dei loro amministratori.
La droga
Una pagina che in inglese si chiama “Compra dell'ecstasy” propone in realta' di acquistare tutti i tipi di droghe: dal Lsd al methylone, dall'ecstasy alla cocaina, dalla ketamina all'eroina. Esso e' amministrato da un certo Ingro, chi si fa vedere sul suo profilo in short, berretto al contrario,ed ha applicato alla sua foto il filtro blu-bianco-rosso per solidarieta' contro gli attentati di Parigi. Da Kiev, dove dice di abitare, promuove i sui prodotti, certificati “puri al 98%”. Noi lo contattiamo via E-mail per ordinare dell'ecstasy. L'uomo accetta di accoglierci nella sua cerchia di amici e ci risponde quasi immediatamente chiedendoci il nostro Paese di residenza per stabilire il costo della spedizione.



























































Gli spieghiamo che abbiamo intenzione di ordinare 100 pillole, e nel dettaglio ci risponde: “Noi siamo in Ucraina. Ecco come funziona: noi vendiamo minimo 100 pillole a 4 dollari l'una. Le spese sono incluse per un ordine minimo di 100 pillole, e voi pagate per riceverle”. Per il pagamento, Ingro ci spiega che si puo' fare via Western Union o Moneygram (un fornitore di trasferimento di soldi) indirizzandolo ad una donna di nome Nina, codice postale numero 03059, in Ucraina. Gli esterniamo il nostro timore di non ricevere mai quanto ordinato, e lui ci risponde: “Io sono in questo business da undici anni. Il modo in cui si trattano i propri clienti la prima volta, determina il proprio successo. Per cui io mi assicurero' che voi riceviate per bene la droga e sono sicuro che ne ordinerete ancora”. In merito al rischio di vendere droga sul social network, ci da' una risposta eclatante: “Nessuna paura, io pago della pubblicita' per vendere su Facebook”. Igro fa capire che, poiche' sborsa dei soldi, Facebook chiude gi occhi sul suo piccolo traffico: “Se voi limitate l'accesso alla vostra pagina a degli utenti al di sopra di una certa eta', quelli di Facebook non ci metteranno la propria attenzione”.
Prima di interrompere la discussione, gli domandiamo se ci puo' inviare delle fotografie dei nostri prodotti, si' da essere sicuri che lui realmente li possiede. Igro ci risponde immediatamente con due foto a colori delle pillole. Dopo una verifica, queste immagini sono, in realta', quelle di un sequestro di polizia nella regione di Tournai in Belgio, di cui c'era stata una certa eco a luglio scorso. Tutto ci fa credere , quindi, che Igro non e' in realta' un venditore di droga, ma che utilizza Facebook per fare delle truffe, cosi' come avviene di frequente su Internet. Ovviamente, il consumatore non ricevera' mai le sue pillole, ma il nostro interlocutore ricevera' sicuramente i suoi 400 dollari in cash.
Esistono decine di altre pagine del medesimo genere, come “Buy MDMA and Ecstasy Pills” (acquistare del MDMA e delle pillole di ecstasy). Sulla foto del suo profilo vi sono diverse pillole bianche -verisibilmente di ecstasy- e un pezzo di cannabis tenuto nel palmo di una mano. L'amministratore spiega nella descrizione di come “ottenere dell'ecstasy di alta qualita' a prezzi molto abbordabili, spedizione discreta e rapida, prodotti di qualita', pagamento sicuro”. Con un prezziario pubblico datato 24 novembre 2015, il venditore indica una lista di prezzi: 70 dollari il grammo per l'eroina, 6 dollari una pillola di Ritalin o 10 dollari per 30 milligrammi di morfina. In tutto ci sono 25 diverse droghe, antidepressivi o farmaci disponibili in sacchetti di 30, 60, 90, 120 e 190 pillole. Le spese di consegna sono gratuite, la pagina fa parte della categoria “sanita'/benessere”. Questa volta il nostro interlocutore non si trova a Kiev, ma a Chicago. Ci propone di telefonare o inviare un messaggio ad un numero di telefono di Chicago (che comincia per +1-132), con l'ordine preciso. Cosa che facciamo subito, senza ottenere risposta.





























































Le carte di credito rubate

Rispetto a tutti gli spazi del genere che esistono, il piu' prolifico e' n gruppo privato di 378 persone creato lo scorso settembre, come luogo di incontro di consumatori che intendono vendere o acquistare dei numeri di carta di credito rubati. Quasi tutti i giorni, alcuni membri cercano di vendere o acquistare delle carte bancarie di ogni tipo. “Voglio acquistare dei conti Paypal per comprare dei prodotti farmaceutici", spiega uno di loro. “Io vendo una carta di credito francese (numero, data di scadenza e numero di verifica) per soli 15 dollari, pagamento in bitcoin”, scrive un altro.


























L'amministratore  in data 17 novembre, spiega sulla suapagina che lui appartiene ad un gruppo di hacker con base in Malaysia, Ques'ultimo ci accetta nella sua cerchia di amici nel giro di un minuto e, in una discussione privata, precisa: “Io vendo delle carte bancarie ovunque in tutto il mondo” Il prezzo e' di 10 dollari l'una. Noi la verifichiamo prima di venderla”. Noi chiediamo di voler ordinare una carta francese, e ci scrive: “fatemi verificare lo stock… no, non ce ne sono piu', ma ho delle americane. Inviatemi il pagamento in Bitcoin, poi aspettate 15 minuti ed io vi invio il numero, la data di scadenza, il numero di verifica, il nome dell'intestatario, il suo indirizzo, il suo codice postale e il suo Paese, attraverso un messaggio privato via Facebook”, Niente di piu' semplice, quindi.
Per quanto riguarda il rischio, il nostro interlocutore della Malaysia, che vende le carte anche sulle reti dei mercati neri delle reti parallele, ci rassicura: “Non ho mai avuto problemi su Facebook, non vi preoccupate. Io faccio questo da molto tempo. Facebook, per accettare un messaggio, aspetta 30 minuti, questo e' tutto”. Guardando il numero di annunci sul gruppo (un centinaio), il social network ha quindi valutato che gli stessi siano conformi alle proprie regole oppure ha preferito chiudere gli occhi. Contattati, alcuni membri confermano che il metodo funziona: vendere ed acquistare delle carte di credito rubate su Facebook non crea nessun problema. Su un altro gruppo privato del mesimo tipo (accessibile su invito), alcuni postano anche regolarmente dei numeri di carte bancarie validi gratuitamente e liberamente.














I passaporti falsi e i visti

Decine di gruppi e di pagine propongono anche di acquistare delle carte d'identita' per qualche decina di dollari. Uno di questi, per esempio, propone dei passaporti siriani: “I nostri servizi forniscono un titolo di nazionalita' siriana in regola”. Inoltre, viene indicato un numero per comunicare via Whatsapp, Viber o Tango (servizi di messaggerie online). Altre pagine propongono dei falsi libretti di studente, carte di identita', o permessi per soli 29,98 euro. Il gruppo reindirizza verso il sito di una societa' basata in Germania e specializzata nella fabbricazione di falsi.
Alcuni arrivano a proporre ai migranti la traversata della Libia verso l'Europa o il Canada in nave per qualche migliaio di dollari. E' sufficiente contattare un numero di telefono in Libia.

Cosa dice Facebook
Se in alcuni casi e' probabilmente possibile acquistare questi prodotti attraverso gli anfratti di Facebook, alcuni venditori approfittano della popolarita' della piattaforma per proporre le loro banali truffe. A differenza dei mercati neri presenti sulle reti parallele, la famosa piattaforma raggruppa piu' di un miliardo di persone, tra cui alcuni utenti desiderosi di acquistare prodotti illegali. Il social network di Mark Zuckerberg non e' stato, all'origine, concepito come una piattaforma commerciale, a differenza dei siti di vendite specialistiche, la transazione e' quindi ovviamente meno controllata (da persona a persona), e il rischio di truffa e' piu' ampio.
Per Facebook, e' evidente che questi prodotti sono vietati perche' illegali. Problema: i loro moderatori funzionano soprattutto grazie alla sua comunita'. Perche' un contenuto sia vietato o soppresso, occorre che sia segnalato da un utenti terzi. I gruppi e le pagine che vendono droghe, carte bancarie o dei passaporti, si rivolgono ad una comunita' ben precisa di consumatori e di venditori che non hanno nessun interesse a fare queste segnalazioni. Essi continueranno quindi ad esistere a centinaia, senza che la rete intervenga in modo particoalre per censurarli. La sanzione, se non arriva dalla piattaforma di Mark Zuckerberg, puo', invece, arrivare dalle polizie dei Paesi coinvolti, che hanno gia' arrestato alcune di queste persone molto presuntuose.

(articolo di Gurvan Kristanadjaja, pubblicato sul quotidiano Libération del 03/12/2015) 
 
 
 
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