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La banda larga? Verrà … dopo, annuncio dopo annuncio
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Articolo di Domenico Murrone
17 agosto 2010 14:28
 
 Sono passati oltre tre anni da quando il Governo Prodi annunciò: nella finanziaria 2008 piano per banda larga in tutte le regioni, assicurando, poche settimane dopo, investimenti per tre miliardi di euro. Poi c'e' stata l'epopea del piano Caio, il consulente chiamato dal Governo Berlusconi a redigere il progetto per portare la banda larga in tutta la Penisola. Poi gli 800 milioni che…
Poi… annuncio dopo annuncio siamo fermi. Con l'ultimo proclama (smorto), il piano banda larga in fibra? A fine luglio (no)... al massimo a settembre. Di seguito un estratto delle decine e decine di annunci.  
 23 giugno 2007
'Con la prossima legge Finanziaria, il progetto di copertura del territorio con Internet su larga banda dovrebbe essere avviato in tutte Regioni, oltre alle quattro in cui e' partito. In Basilicata dobbiamo analizzare il piano di sviluppo della tecnologia, anche nell'ottica di una particolare morfologia del territorio, e stiamo pensando a sistemi di Wi-Max, piu' che del cavo tradizionale' Lo ha detto il Ministro per le Riforme e l'innovazione nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais
 27 settembre 2007
Il Governo torna in campo sulla rete di telefonia fissa: da alcuni giorni sono stati avviati incontri tra il ministero dello Sviluppo economico, quello delle Comunicazioni, Telecom Italia e Fastweb per impostare un piano condiviso di investimenti sulla banda larga. Lo scrive Il Sole 24 Ore, spiegando che il piano, dopo la prima fase dello scorporo della rete di Telecom, punterebbe ad un investimento intorno ai 3 miliardi di euro partendo dalle aree piu' disagiate del Paese. Parte delle risorse sarebbe ricavata dai Fondi strutturali europei, parte da interventi misti pubblico- privato e novita' degli ultimi giorni, si legge nell'articolo, Bersani e Gentiloni sperano di attingere anche dalla Finanziaria.
 20 dicembre 2008
Il governo crede nel futuro delle 'autostrade digitali' e ha ingaggiato una sorta di 'corsa contro il tempo' per evitare che il ritardo infrastrutturale dell'Italia sulla banda larga faccia perdere al nostro paese il treno dell'innovazione.
E' il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, a delineare cosi' la strategia dell'esecutivo sul broadband per cui l'Italia intende agire 'come sistema paese'.
Per mettere a punto un piano nazionale di intervento, e investire al meglio gli 800 milioni stanziati con l'ultima finanziaria per lo sviluppo di reti a banda larga, il governo ha chiamato 'il miglior consulente europeo' sulla piazza, ovvero Francesco Caio, che ha gia' svolto questo incarico per l'esecutivo britannico
 20 marzo 2009
'Ho fatto una sintesi del piano sullo sviluppo della banda larga elaborato da Francesco Caio e l'ho consegnata al premier, Silvio Berlusconi'. Lo ha detto Paolo Romani, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega per le Comunicazioni, riguardo al piano Caio sullo sviluppo della banda larga in Italia. 'Nella prima settimana di aprile presenteremo ufficialmente il piano e formuleremo le opzioni da presentare al Paese'.
Il sottosegretario alle Comunicazioni ha inoltre fornito la propria visione sul futuro delle piattaforme trasmissive: 'Oltre alla piattaforma satellitare e a quella digitale terrestre i cittadini avranno a disposizione la banda larga tra i 2 Mb e i 20 Mb per veicolare contenuti e servizi sempre piu' innovativi. Un valore aggiunto sia per le imprese sia per i cittadini.  
19 maggio 2009  
Internet rompe gli indugi e pubblica il rapporto sulla banda larga che il superconsulente Francesco Caio, ha da tempo consegnato al Governo. L'esecutivo prima che Caio lo ultimasse, annunciava immediata pubblicizzazione e conseguenti decisioni sul futuro assetto della rete telefonica in Italia. Invece nulla, solo indiscrezioni. Cosi' le 105 pagine del rapporto (scaricabile da questo link:
clicca qui), consegnate al sottosegretario allo Sviluppo economico Paolo Romani a meta' marzo, e mantenute segrete nonostante le molte indiscrezioni di stampa ne avessero gia' anticipato i contenuti, sono ora pubbliche grazie a Wikileaks.org.
Dalla lettura del documento preparato da Caio emerge che il superconsulente ha tracciato un piano tecnico, analizzando dove si colloca l'Italia nella banca larga ('tasso di diffusione e crescita della banda larga tra i piu' bassi in Europa' con un digital divide del 12% pari a 7,5 milioni di cittadini) e ipotizzando le strade percorribili. Ora si attende di conoscere la valutazione del Governo e le linee guida che l'esecutivo intendera' seguire. 
21 maggio 2009
L'8 giugno ci sara' l'audizione di Caio in Parlamento". E questa "sara' l'occasione per parlare del rapporto Caio" sullo sviluppo della banda larga in Italia. Lo ha detto a Radiocor Paolo Romani, vice ministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni. Oggi il Pd ha organizzato un convegno sulle prospettive delle nuove reti in telecomunicazione in Italia a cui ha partecipato anche Caio, consulente del Governo per la banda larga.
 19 ottobre 2009
'Due mega di banda larga per tutti a partire dal 2010'. Lo ha assicurato il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta nel corso della trasmissione radiofonica 'Il Brunetta della Domenica'. Sto puntando a fare la stessa che gia' c'e' nei paesi nordici Italia, perche' solo attraverso una rete Internet efficiente possono passare documenti, certificati' e si puo' arrivare cosi' a un vero 'cambiamento della burocrazia'.
'Il piano -ha aggiunto- e' gia' pronto. Ieri ho parlato con il viceministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. E' un problema di investimenti, ma manca ormai solo l'ultima spinta. Nell'arco di ottobre-novembre possiamo avere il via libera del Cipe'. Secondo il ministro servono '800 milioni di euro'. Saranno necessari 'investimenti pubblici e privati, degli operatori. Il piano e' anche uno stimolo economico, perche' vuol dire investimenti sulla rete, nuove tecnologie, spesa da parte dei cittadini', che possono essere cosi' 'invogliati' ad operare maggiormente da casa, anche nei confronti della Pubblica Amministrazione.
 5 novembre 2009
E dopo annunci e ri-annunci, e dopo piani pluri-sbandierati ecco il congelamento.
Gli 800 milioni del piano Romani-Brunetta per il superamento del digital divide e che da tempo attendono di essere sbloccati dal Cipe sono stati sostanzialmente 'congelati' in attesa della fine della crisi, 'perche' il governo ha cambiato l'ordine delle priorita''. Lo ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che, in merito all'ipotesi avanzata dal viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani di ricorrere al mercato finanziario se i fondi pubblici non saranno disponibili, ha commentato: 'Faremo l'uno e l'altro'.
 11 dicembre 2009
"Noi riteniamo che definiremo l'approvazione del primo investimento pubblico a inizio anno". Lo ha spiegato Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, riferendosi agli 800 milioni previsti per colmare il digital divide e portare, dunque, la banda larga anche nelle zone d'Italia dove non arriva. "Il percorso sara' graduale per evitare di accantonare risorse che adesso non sono disponibili". Scajola ha poi ricordato che "dobbiamo impegnarci per lo stanziamento pubblico sulla banda larga: crediamo infatti che il mercato riuscira' a costruire reti efficienti, ma solo laddove e' remunerativo l'investimento. Dove non lo e' deve esserci l'intervento pubblico".
 22 luglio 2010
C'e' gia' una bozza che sta circolando, un documento su cui ognuno sta facendo le proprie valutazioni". Lo ha detto Paolo Romani, vice ministro dello Sviluppo economico, facendo il punto sul tavolo per le nuove reti aperto al Ministero. "Si trattera' - ha aggiunto - poi di trovare un testo comune". Romani ha infatti precisato che la bozza riguarda "la condivisione delle infrastrutture passive" ma "ci sono distonie riguardanti il da farsi nelle 13 citta' principali dove c'e' concorrenza". Romani ha poi aggiunto di augurarsi "di poter concludere con un accordo entro luglio o al massimo a inizio di settembre. 
 
 
 
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