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Riforma tv e polemiche politiche: gioco delle parti sulla pelle di utenti e contribuenti
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Articolo di Vincenzo Donvito
15 gennaio 2008 0:00
 
Dopo che l'on. Silvio Berlusconi ha esternato sulla legge per la riforma del sistema televisivo (non si tocca oppure saltano le riforme istituzionali 'condivise'), con abituali smentite e precisazioni dopo il tradizionale polverone di consensi, dissensi, anatemi e atti di fede... abbiamo l'impressione che ci siano sempre i soliti soggetti che rimangano col cosiddetto cerino in mano: l'utente e il contribuente.
Le reazioni da parte di chi oggi si straccia le vesti in nome di "riforma tv o guerra", sono quanto di piu' ipocrita e politichese ci si potesse attendere. L'utente che e' costretto a pagare il canone/tassa alla Rai per il solo possesso di un computer con cui tiene la contabilita' familiare o il contribuente che passivamente registra uno sperpero di miliardi tra soldi alla Rai e contributi all'editoria televisiva, quali vantaggi avrebbe se questo apparente scontro tra titani proseguisse nei termini paventati? Nessuno!! Rottura del duopolio Rai/Mediaset e apertura del mercato? Ma figurati.... Ogni privato si paga la propria tv senza i soldi dello Stato e quest'ultimo recupera i miliardi di evasione da canone volutamente non riscosso dalle aziende che possiedono un computer? Ma figurati, il ministero non risponde neanche a specifiche interrogazioni parlamentari in merito (1)....
Come sempre accade nel nostro Paese e soprattutto a livello istituzionale, la pelle e le tasche degli utenti e dei contribuenti esistono solo come merce fissa di scambio per la politica. Quest'ultima non e' il metodo con cui rendere la vita piu' semplice, piu' facile e piu' economica per i cittadini, ma il grimaldello per il mantenimento degli assetti di potere che ci governano o che sono all'opposizione. Sulle tv e sulla Rai, come sul finanziamento pubblico ai partiti, non ci sono margini di confronto, ma solo giochi delle parti dove, alla fine, qualunque sia il risultato, entrambe queste parti sono appagate non modificando nulla per utenti e contribuenti.
Siamo amareggiati e un po' acidi, ce ne rendiamo conto, ma se una riforma, qualunque essa sia, non prevede vantaggi per questi soggetti ma solo cambi di timoniere per il medesimo brigantino, che riforma e' se non di regime? E se un regime si alimenta coi soliti sudditi, perche' questi ultimi dovrebbero plaudere ad un timoniere piuttosto che ad un altro? Gli scontri ideologici sono roba da politici, non da cittadini.

(1) www.aduc.it/dyn/rai
 
 
 
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