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18 febbraio 2009 0:00 - milena
aboliamo il canone Rai che non se ne può più di pagare....
17 febbraio 2009 0:00 - salvatore
Solo questo é importante per voi tutti? avete mai provato a pensare per gli Italiani all´Estero?...
date un occhiata quí.

http://lacomunita.forumattivo.com/portal.htm

oppure quí
http://www.wikio.it/article/91077853

altro che canone e tassa noi vorremmo addirittura pagarlo sto benedetto canone...voi che vivete in Italia non avete la minima idea di quello che proviamo noi emigrati ed emarginati all´estero....
vi do solo un accenno:
La Rai conosce a memoria i difetti degli Italiani e per questo ne fa abusi irreversibbili,sa bene che gli Italiani difficilmente riescono ad essere uniti e compatti per una lotta vera e massiccia contro la strafottenza della Rai medesima.


Una luce diafana illumina le facce degli spettatori in trepidante attesa del match europeo, la televisione proietta i volti dei tifosi dipinti tricolore che si agitano sugli spalti dell'Olimpia Stadium. Sembra tutto pronto. Amici, ci sono. "Frittatona di cipolle e birra gelata" di fantozziana memoria aspettano sul tavolino, mentre già si fa sentire l'acquolina. I giocatori si schierano, palla al centro. L'arbitro dà un ultimo sguardo ai suoi collaboratori, e sprofondati sul divano i tre telespettatori si scambiano occhiate d'intesa come per dire: "un bel due a zero non ce lo leva nessuno" . Ecco il fischio. E...schermo nero. Partita finita, frittata nel cestino e tutti a casa senza nemmeno un sorso di birra. Siamo a Bruxelles, Berlino, Parigi, Madrid (ma potremmo essere a Londra, Lisbona o Atene) insieme a un insospettabile trio di italiani all'estero che cerca di vedere una normale partita di calcio della nazionale. Ma fuori dai confini nazionali partite e altri programmi - non solo sportivi - sono off-limits. "E' questione di criptaggio" ripetono da Bruxelles, "i programmi vengono oscurati". E' una condizione comune a tutti gli italiani all'estero e la situazione non cambia da oltre 20anni, nonostante le lamentele, le rimostranze e una petizione nel 2007, promossa dell'eurodeputato Marc Tarabella di chiare origini italiane -, non è ancora cambiato nulla. La raccolta firme era stata lanciata in favore di "tutti quelli che hanno dovuto lasciare l'Italia e che vorrebbero mantenere un legame con la cultura italiana". Una cultura che ovviamente non sta solo nelle partite di calcio, ma la si rintraccia soprattutto nella lingua, già fortemente penalizzata dai tagli ai fondi per gli istituti italiani.
Secondo quanto viene riferito a NewsITALIAPRESS in Belgio, per esempio, uno dei paesi dove il problema sembra più sentito - viste le segnalazioni che giungono in redazione, vengono oscurati diversi programmi del canale Rai Uno. La gamma comprende eventi sportivi, programmi per bambini, cartoni animati e le stesse produzioni Rai. "E' uno strazio", dicono da Bruxelles, facendo eco a quanto già scritto sulla petizione dell'anno scorso in cui si definiva "scadente" il servizio televisivo di Cinecittà. Se la condizione può essere frustrante, perché recepita come stimolo fondamentale per l'attaccamento alla nazione e per la diffusione della cultura in modo facile e chiaro, per la Rai è una questione "logica", dato che il servizio pubblico "non ha i diritti per l'Europa". "Vengono criptati tutti quei programmi per cui la Rai non ha i diritti, non è un problema sul satellite." L'emittente nazionale acquista i diritti televisivi solamente per la trasmissione entro i confini di Stato, la mancata ricezione di alcuni programmi si spiega con due differenti motivazioni. La prima: la Rai non acquista i diritti, perché troppo costosi viste le risorse disponibili. Ma "non è soltanto un problema economico", per alcuni format la casa produttrice vende i diritti a Saxa Rubra solo ed esclusivamente per la trasmissione nazionale, senza concedere i diritti per l'estero. E in questo caso "la Rai si vede costretta a criptare il segnale durante quel programma o quella determinata manifestazione". Un caso tutto italiano, e "unico in tutta Europa",tiene a precisare il direttore di RadiohItalia, Lorenzo Ponzo, da Bruxelles.
Anche in Svizzera hanno la necessità che i loro connazionali lontani da casa riescano a seguire le trasmissioni SwissMade, ma oltralpe le cose funzionano in un modo diverso. Infatti, tramite l'acquisto di una smart-card, distribuita dalla società Sataccess, si garantisce la visione in chiaro dei programmi elvetici diffusi via satellite - dopo averla inserita nell'apposito decoder ovviamente. Averla è semplice. Basta compilare il modulo sul sito dell'azienda di Zurigo per ricevere a casa la propria carta. L'accesso ai programmi - e quindi ai diritti pagati dall'emittente - viene fornito solo ed esclusivamente al possessore del magico marchingegno e non sono diffusi nell'etere alla mercé di chiunque riesca ad allacciarsi.Il metodo sembra facile, veloce, sicuro per tutti e di pronto utilizzo.
Per l'onorevole Laura Garavini, esponente del Pd alla Camera, la motivazione principale è il caro prezzo dei diritti internazionali "soprattutto legate alle questioni di carattere sportivo". Una produzione italiana o internazionale non può vendere i diritti alla Rai anche per la diffusione dei programmi oltre confine se si riserva di concedere la vendita anche ai paesi vicini: "non avrebbe senso", afferma l'onorevole. Ed è proprio per questo che i produttori propongono "una cifra particolarmente elevata, una cifra che la Rai non è disposta a pagare". La card su modello elvetico "sarebbe anche l'obiettivo per l'Italia", dice la Garavini, anche se al momento si sta "cercando di sbloccare la situazione" ma lo stato dei lavori resta ancora in una "fase conoscitiva" della problematica, alquanto complessa dal punto di vista tecnico.
In seguito all'interrogazione parlamentare presentata dall'esponente del Pd la risposta da parte del Sottosegretario agli Esteri Mantica è stata "insoddisfacente", afferma la Garavini, perché "non è stata data nessuna potenziale soluzione del problema". Nella richiesta presentata dall'onorevole si ventilava una soluzione tendente al servizio a pagamento "sul metodo di Sky", cioè via satellite con carta prepagata - visto che i cittadini all'estero non pagano il canone italiano ma quello della rete attraverso la quale la Rai trasmette (per il Belgio è Coditel). Per questo motivo la Garavini aveva intenzione di attivare un tavolo ad hoc per comprendere le possibilità offerte dalle nuove tecnologie: "Non posso immaginare - continua la Garavini - che dobbiamo essere vincolati per forza di cose al fatto che questi servizi debbano essere oscurati", ma la proposta non è stata ancora accolta. La richiesta dei "nostri connazionali è più che legittima e si acutizza in occasione di rilevanti eventi di carattere sportivo, ma in realtà è un continuum". Alla luce del fatto che il numero di programmi che non vengono trasmessi in chiaro è "oramai molto ampio" e non è più solo "una questione legata al mero aspetto sportivo ma anche culturale", fa notare l'onorevole. Per questo è necessario cercare una soluzione al problema. Finora la "risposta del Governo è stata insoddisfacente" ma la Garavini non ha intenzione di "mollare la presa". A questo punto sorge spontanea una domanda: cosa faranno gli utenti s*y che guardano il satellite dall'estero con l'aumento dell'Iva del 10%? Diminuirà ancora la potenziale diffusione della cultura italiana? Nonostante si pensi il contrario e l'emittente s*y "non garantisca le trasmissioni fuori dall'Italia" è pratica diffusa (e legale) attivare un abbonamento in Italia ma continuare a ricevere il segnale dall'estero - previo pagamento della rata. Senza contare il fatto che la rete nazionale rischia di cedere un bacino d'utenza di circa 2 milioni di italiani in tutta Europa, quando basterebbe spingere per un modello di diffusione tramite carta prepagata più 'moderno' e maggiormente fruibile in grado di risolvere i problemi, aumentare i guadagni e dividere gli oneri. Insomma, staremo a guardare e alla prossima puntata (ammesso che riuscirete a vederla).
29 settembre 2008 0:00 - ciro
il canone rai è un ladrocinio legalizzato, se è abbonamento non dovrebbe essere obbligatorio così si potrebbe scegliere se pagare per vedere beppe bigazzi che è una vera ofesa per i contribuenti della Rai.
21 settembre 2007 0:00 - giuseppe
...........io penso semplicemente che tutti noi dovremmo fare uno sciopero fiscale contro la rai, e non pagare più questo c........di canone!!!!!!!ciao
19 settembre 2007 0:00 - dizzy
Questa dell' "apparecchio adattabile" non è ben chiara...se dispongo di un pc e di un monitor, ma non della scheda tv, dovrei pagare? un pc ed un monitor da soli non costituiscono un apparecchio atto a ricevere il segnale, no?
Michele, semplicemente manda una raccomandata comunicando la dipartita del tuo genitore...il "sistema coatto e truffaldino" consiste solo in una procedure semi-automatico che manda lettere a tutti i nuclei familiari esistenti non paganti!
Personalmente ritengo giusto che nel '38 ci fosse un canone per la TV; la televisione era un nuovo mass-medium, era giusta l'idea di creare una rete nazionale, era giusto chiedere un contibuto al cittadino per dare un boost all'informazione. Che senso ha continuare a chiedere quel contributo 70 anni dopo?? Il contributo per la televisione di stato è stato già dato dai nostri genitori, dai nostri nonni....ora la RAI è abbondantemente in grado di procedere sulle sue gambe!
19 settembre 2007 0:00 - michele
Leggo i giornali, consulto il web, NON GUARDO LA TV, ma adoro il cinema, e noleggio regolarmente film. NON INTENDO PAGARE IL CANONE RAI, per i motivi di cui sopra. Ma, se volessi comprarmi un pc con uno schermo da 28 pollici per vedermi i dvd, rinunciando alla tv e quindi sollevandomi dall'obbligo del canone esso, in teoria, mi ricadrebbe sulle spalle: infatti, per norma di legge, anche i pc sono adattabili e quindi potenzialmente strumenti di ricezione delle onde tv. QUESTO PROCESSO ALLE INTENZIONI è UN ABUSO VERO E PROPRIO CONDANNATO E CONDANNABILE IN QUALSIASI PAESE CIVILE AL DI FUORI DELL'ITALIA! Mio padre è deceduto due anni fa, non ho più pagato il canone rai perchè intestato a lui. Il suo televisore è nel soggiorno del suo appartamento, che saltuariamente abita mio fratello. mi è arrivata ingiunzione di pagamento (notare: non a mezzo raccomandata ar, ma per posta ordinaria..ridicoli!) pena il fermo amministrativo del veicolo. Beh, posto che una persona deceduta non può possedere veicoli, quello che indigna è il sistema coatto e truffaldino con cui tentano di ESTORCERE DENARO PER UN SERVIZIO DI CUI NON SI PUò PRESUMERE IL CITTADINO FRUISCA: se dauna parte si presume che ogni cittadino veda la rai, non si può altrettando presumere che egli veda programmi rai, e tanto meno che sia possessore di apparecchio o, nella fattispecia, SIA ANCORA IN VITA! Tutto presupposto, presunto, dovuto! Eh no, cari amici rai, dovete inventarvi prodotti competitivi e validi, se volete campare: IO I VOSTRI STIPENDI NON VE LI PAGO PER UN SERVIZIO CHE NON VI CHIEDO, CHE NON VOGLIO E CHE MI VIENE IMPOSTO! VERGOGNATEVI TUTTI QUANTI AVETE ORGANIZZATO QUESTO SISTEMA AL LIMITE DELLA LEGALITà E, SOPRATTUTTO, DEL BUON GUSTO!
30 aprile 2007 0:00 - danilo
CIao Carlo . La penso esattamente come te . Sto aspettando che la TV Diventi solo DIGITALE TERRESTRE ( 2008 ? ) per fare una bella raccomandata alla RAI in cui la avviso che il canone non lo pago piu' , in quanto la TV non posso piu' vederla . L'apparecchio lo tengo in quanto mi guardo i film col lettore DVD ( GLI SPEDISCO LA COPIA DELLA TESSERA BLOCKBUSTER ) e , se vogliono portarmi via la TV , gli do' un vecchio TV a VALVOLE del 1978 che ho in cantina . Per quanto riguarda la TV , andrebbe comunque spenta ogni tanto . Per parlare con i nostri figli . Per stare piu' sereni . Non con la FRANZONI ad ogni ora .E sopratutto per non sorbirsi CENTINAIA di spot , a raffiche di 15 , in ogni interruzzione pubblicitaria . Ne ho le palle piene della pubblicita' e per me puo' fallire tutto . Non comprero' MAI auto EURO 4 per far contento la FIAT e mi tengo la mia vecchia utilitaria finche' non si rompe . Non comprero' mai COMPUTER nuovi con VISTA perche' sono l'anticamera della rinuncia alla liberta' ( SISTEMA TCPA ) . NON COMPRERO' PIU' NIENTE CHE REALMENTE NON MI SERVA O NON SIA INDISPENSABILE .Perche' ogni prodotto che sta' uscendo e' fatto solo per renderci schiavi della tecnologia , degli automatismi , delle inutili invenzioni . CIAO CARLO
29 aprile 2007 0:00 - carlo
20 BREVI MA EFFICACI RIFLESSIONI SUL CANONE RAI

1 Il canone è stato imposto nel 1938, allora c’era L’EIAR dopo è diventata Rai, era l’unica a trasmettere il segnale terrestre e la TV era un lusso per pochi.
2 Oggi ci sono tante emittenti anche via satellite e la TV è una cosa normale per tutti.
3 Il canone è dovuto per il semplice possesso del TV e non per i canali che si vedono.
4 Il canone è dovuto per la TV o un apparecchio “adattabile”
5 Nel 1938 c’erano i primi TV, oggi c’è una varietà di apparecchi adattabili dal video-citofono al computer al videofonino ecc.
6 La Rai si mantiene con il canone e la pubblicità, le altre emittenti si mantengono con le pubblicità e i capitali degli investitori.
7 Il bilancio della Rai è riccamente in attivo, quello degli altri non si sa.
8 Il valore sul mercato finanziario di una emittente non è la qualità dei programmi ma il numero di spettatori: il cosiddetto indice d’ascolto.
9 L’indice d’ascolto è stimato sulla base dell’Auditel:un campione di 4000 TV su oltre 60 milioni di italiani.
10 Tramite l’indice di ascolto si stima l’efficacia della pubblicità e il suo costo.
11 Il costo della pubblicità ricade sul prezzo dei prodotti al consumo.
12 La TV si paga due volte: con il canone alla Rai e la pubblicità sui prodotti.
14 Nel 1939 non c’era la tecnologia di oggi e nemmeno il digitale, se la Rai vuole dei soldi dagli utenti faccia gli abbonamenti con il decoder e così si paga quello che si vede e non solo per avere la TV in casa.
15 Nessuno è obbligato a tenere accesa la TV a pagare il canone sono obbligati tutti.

16 Protesta contro il canone tieni spenta la TV per un paio di mesi e se poi sei convinto, fino a che non tolgono il canone.

17 Non farti attirare da programmi stupidi, non essere bersaglio della pubblicità, non acquistare i nuovi prodotti pubblicizzati.
18 L’indice di ascolto di Auditel non cambierà di molto, le vendite dei prodotti invece caleranno e si vedrà in pochi giorni dalle casse dei supermercati.
19 Tutto questo diventerà un problema economico del sistema pubblicitario e delle industrie.
20 Questa flessione delle vendite obbligherà chi di dovere Governo o Rai che sia, sollecitato dalle industrie e dalle TV private a risolvere la questione del canone.

21 Copia queste riflessioni e mandale a tutti quelli che conosci: è importante essere in molti, parlane con gli amici, lasciamo spenti i TV: ci toglieremo un fastidio e avremo almeno due ore di tempo libero in più al giorno, per le nostre famiglie e le cose che ci interessano davvero.
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