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Il canone è stato imposto nel 1938, allora c’era L’EIAR
dopo è diventata Rai, era l’unica a trasmettere il
segnale terrestre e la TV era un lusso per pochi. 2
Oggi ci sono tante emittenti anche via satellite e la TV è
una cosa normale per tutti. 3 Il canone è dovuto per
il semplice possesso del TV e non per i canali che si
vedono. 4 Il canone è dovuto per la TV o un
apparecchio “adattabile” 5 Nel 1938 c’erano i
primi TV, oggi c’è una varietà di apparecchi adattabili
dal video-citofono al computer al videofonino ecc. 6 La
Rai si mantiene con il canone e la pubblicità, le altre
emittenti si mantengono con le pubblicità e i capitali
degli investitori. 7 Il bilancio della Rai è
riccamente in attivo, quello degli altri non si sa. 8
Il valore sul mercato finanziario di una emittente non è la
qualità dei programmi ma il numero di spettatori: il
cosiddetto indice d’ascolto. 9 L’indice d’ascolto
è stimato sulla base dell’Auditel:un campione di 4000 TV
su oltre 60 milioni di italiani. 10 Tramite l’indice
di ascolto si stima l’efficacia della pubblicità e il suo
costo. 11 Il costo della pubblicità ricade sul prezzo
dei prodotti al consumo. 12 La TV si paga due volte:
con il canone alla Rai e la pubblicità sui prodotti.
14 Nel 1939 non c’era la tecnologia di oggi e nemmeno il
digitale, se la Rai vuole dei soldi dagli utenti faccia gli
abbonamenti con il decoder e così si paga quello che si
vede e non solo per avere la TV in casa. 15 Nessuno è
obbligato a tenere accesa la TV a pagare il canone sono
obbligati tutti.
16 Protesta contro il canone
tieni spenta la TV per un paio di mesi e se poi sei
convinto, fino a che non tolgono il canone.
17
Non farti attirare da programmi stupidi, non essere
bersaglio della pubblicità, non acquistare i nuovi prodotti
pubblicizzati. 18 L’indice di ascolto di Auditel non
cambierà di molto, le vendite dei prodotti invece caleranno
e si vedrà in pochi giorni dalle casse dei
supermercati. 19 Tutto questo diventerà un problema
economico del sistema pubblicitario e delle industrie.
20 Questa flessione delle vendite obbligherà chi di dovere
Governo o Rai che sia, sollecitato dalle industrie e dalle
TV private a risolvere la questione del canone.
21 Copia queste riflessioni e mandale a tutti quelli che
conosci: è importante essere in molti, parlane con gli
amici, lasciamo spenti i TV: ci toglieremo un fastidio e
avremo almeno due ore di tempo libero in più al giorno, per
le nostre famiglie e le cose che ci interessano davvero.
22 maggio 2007 0:00 - Non-mi-fregate!
Ripeto soltanto quanto fatto presente altrove, ovvero che
esiste anche un art. 50 della Costituzione: non sarà il
massimo, ma è meglio che niente, purché qualcuno cominci
finalmente ad usarlo, e a farne poi rispettare nei modi
dovuti gli effetti. O no?...
22 maggio 2007 0:00 - Sergio
Il sistema è sul punto di implodere. Persino il
conservatore Bertinotti si rende conto che il sistema
politico è entrato in crisi... Lui, che ha bisogno di
mangiare 7 fette per comprendere che si tratta di
polenta.
C'è poco di cui rallegrarsi: la
crisi della politica, il disgusto dei cittadini, la rabbia
per il furto quotidiano di denaro senza avere in cambio
servizi efficienti, le disonnestà piccole e grandi di chi
occupa le istituzioni... provocheranno reazioni violente e
incontrollabili.
I nostri parlamentari sono
fondamentalmente stupidi. Sono talmente abituati a parlarsi
addosso, così autoreferenziali, così lontani dalla vita
quotidiana che persino quelli onesti (pochi) sono
schiacciati dalla loro bestiale stupidità: incapaci di
rendersi conto di cosa stanno producendo e provocando.
Suggerisco di iniziare con: > non acquistare i
quotidiani di partito; > non sintonizzare la TV sui
canali RAI; > restituire le tessere ai sindacati e ai
partiti; > astenersi in occasione di qualsiasi
elezione; > partecipare solo ai referendum; >
organizzarsi in comitati locali per la gestione dei problemi
reali, senza steccati ideologici e senza preclusioni verso
destra e verso sinistra.
Gli italiani devono
imparare a confrontarsi sui problemi evitando
l'apparente contrapposizione tra destra e sinistra.
Unirsi sulle cose da fare, marciare insieme per degli
obiettivi concreti, spogliati da etichette e senza stupidi
cori da stadio. Ricordatevi. Ci hanno rubato le
istituzioni democratiche chiedendoci il voto per
l'onesto Berlinguer contro la DC. Peccato che
l'onesto Berlinguer con la DC volesse governare.
Berlinguer sarà anche stato onesto, ma anche tanto
stupido. Da anni ci chiedono il voto contro Berlusconi.
Peccato che Berlusconi e il berlusconismo sia il prodotto
del marciume partitocratico costruito da Berlinguer, Craxi,
De Mita, Forlani, Fanfani... e dai loro mediocri figli ed
eredi.
22 maggio 2007 0:00 - domenico de giacomi
Quanto scrive Sergio è vero e basta aprire gli occhi per
vederlo quotidianamente nei palinsesti RAI ... ma quanti
Italiani consapevoli ,civili e che sanno guardare al vero
interesse "comune" che è anche quello del
servizio pubblico RAI e non al propio piccolo
"orticello" ... riescono a capirlo ? Chi sono i
Presidenti delle varie reti ( 1-2-3) radio e tv ? Da chi
dipendono le loro carriere ? Questa è una delle risposte
... e intanto tutto continua come sempre e cosi'?
Che fare .. i Cittadini non possono fare nulla se non
protestare inascoltati ! Finche' un giorno il
sistema implodera' .....come un big bang comune !
domenico de giacomi
21 maggio 2007 0:00 - Sergio
Cambiare tutto per non cambiare nulla. Ancora una volta
la partitocrazia arriva all'appuntamento sulla RAI senza
una strategia come se gli ultimi vent'anni, e in
aprticolare quelli dell'era berlusconiana, siano passati
per nulla. Vi ricordate Mammì? E il Rutelli ministro
per un giorno, proprio sulla questione RAI? Adesso la
Fondazione dovrebbe essere la panacea per immunizzare la RAI
dalla presenza dei politici... Ridicolo. I politici
comanderanno in RAI tanto quanto prima e anche di più, se
possibile, grazie anche alla sindacalizzazione delle
associazioni consumatori.
Riguardo al canone,
anch'io sarei felice di pagarlo se servisse a finanziare
un servizio pubblico. Invece serve a pagare migliaia di
giornalisti al servizio dei partiti che non fanno
informazione e approfondimento. Non era Vespa che parlava
della DC come del suo azionista di riferimento? Il
canone serve a pagare stupidi conduttori di demenziali
giochi a premi e contorno di oche giulive.
Telegiornali dal livello informativo inferiore a quello che
trent'anni fa era il livello medio di settimanali
popolari (dalla domenica del corriere a cronaca vera
passando per il glorioso ABC): cronaca nera, moda, sport,
gossip fanno l'80% del tempo riservato ai TG. Il residuo
è occupato da interviste cretine del tipo "cosa
prova?" rivolto alla mamma di una ragazzina stuprata e
uccisa brutalmente o a masturbazioni dei 27 nani della
politica italiana ai quali si porge il microfono perché
ciascuno dica la propria cretinata su qualsiasi cazzata
dell'agenda politica. Che dire poi dei dipendenti
della RAI dal bassissimo indice di produttività?
La RAI deve essere privatizzata o al massimo ridotta a una
sola rete di servizio pubblico (VERO) pagata dal canone.
Un'altra occasione persa per il governo
Prodi.
18 maggio 2007 0:00 - domenico de giacomi
Sul qualcosa che non torna credo che molti riescano
a intravvedere della verita' in quel che riporta
questa notizia ADUC . Personalmente mi chiedo perche'
ogni Italiano che paga giustamente il canone RAI per
questo "definito" servizio pubblico .. debba
sorbirsi gli stessi tempi di nauseante , orribile
pubblicita' che ci martella su ogni canale
pubblico e privato . Non bastano le sovvenzioni dello
Stato , passate recenti e future alla RAI per andare
avanti ? La pubblicita' a che serve ? Per
sovvenzionare i Pubblicitari che direttamente o
indirettamente appartengono alle altre reti televisive ?
Per pagare i lauti compensi ai vari personaggi che
emigrano d'estate e d'inverno dalle Tv private a
quelle pubbliche ,protetti da partiti politici(ex dx e ex
sx ) che hanno in fondo in comune gli stessi obiettivi
? Credo che la Gente sia stufa anche di questo
andazzo e sarebbe ora che i vertici RAI lo capissero
, programmando almeno - meno ossessionante
pubblicita' - che stressa e turba giovani e meno
giovani e si adoperasse a creare programmi di
informazione ,di cultura , di teatro , film ,sport ,che
facciano una facile oggi concorrenza a taluni orrendi
programmi di altre reti .Le potenzialita' in Rai
credo vi siano ,manca la volonta' politica . In
merito alla tassa , è facile abolirla come tutte le
tasse e tutti o quasi non la pagherebbero e addio
anche alla pubblica RAI svenduta magari all'estero .
Non sarebbe piu' utile continuare a pagare il
canone migliorando il servizio , che dovrebbe fare il
vero interesse di tutti rimanendo pubblico e non legato
solo all'interesse di mercato che visti i numeri e
la concorrenza oggi non puo' piu' dare
qualita' e obiettivita' !