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13 giugno 2007 0:00 - carlo
20 BREVI MA EFFICACI RIFLESSIONI SUL CANONE RAI

1 Il canone è stato imposto nel 1938, allora c’era L’EIAR dopo è diventata Rai, era l’unica a trasmettere il segnale terrestre e la TV era un lusso per pochi.
2 Oggi ci sono tante emittenti anche via satellite e la TV è una cosa normale per tutti.
3 Il canone è dovuto per il semplice possesso del TV e non per i canali che si vedono.
4 Il canone è dovuto per la TV o un apparecchio “adattabile”
5 Nel 1938 c’erano i primi TV, oggi c’è una varietà di apparecchi adattabili dal video-citofono al computer al videofonino ecc.
6 La Rai si mantiene con il canone e la pubblicità, le altre emittenti si mantengono con le pubblicità e i capitali degli investitori.
7 Il bilancio della Rai è riccamente in attivo, quello degli altri non si sa.
8 Il valore sul mercato finanziario di una emittente non è la qualità dei programmi ma il numero di spettatori: il cosiddetto indice d’ascolto.
9 L’indice d’ascolto è stimato sulla base dell’Auditel:un campione di 4000 TV su oltre 60 milioni di italiani.
10 Tramite l’indice di ascolto si stima l’efficacia della pubblicità e il suo costo.
11 Il costo della pubblicità ricade sul prezzo dei prodotti al consumo.
12 La TV si paga due volte: con il canone alla Rai e la pubblicità sui prodotti.
14 Nel 1939 non c’era la tecnologia di oggi e nemmeno il digitale, se la Rai vuole dei soldi dagli utenti faccia gli abbonamenti con il decoder e così si paga quello che si vede e non solo per avere la TV in casa.
15 Nessuno è obbligato a tenere accesa la TV a pagare il canone sono obbligati tutti.

16 Protesta contro il canone tieni spenta la TV per un paio di mesi e se poi sei convinto, fino a che non tolgono il canone.

17 Non farti attirare da programmi stupidi, non essere bersaglio della pubblicità, non acquistare i nuovi prodotti pubblicizzati.
18 L’indice di ascolto di Auditel non cambierà di molto, le vendite dei prodotti invece caleranno e si vedrà in pochi giorni dalle casse dei supermercati.
19 Tutto questo diventerà un problema economico del sistema pubblicitario e delle industrie.
20 Questa flessione delle vendite obbligherà chi di dovere Governo o Rai che sia, sollecitato dalle industrie e dalle TV private a risolvere la questione del canone.

21 Copia queste riflessioni e mandale a tutti quelli che conosci: è importante essere in molti, parlane con gli amici, lasciamo spenti i TV: ci toglieremo un fastidio e avremo almeno due ore di tempo libero in più al giorno, per le nostre famiglie e le cose che ci interessano davvero.
22 maggio 2007 0:00 - Non-mi-fregate!
Ripeto soltanto quanto fatto presente altrove, ovvero che esiste anche un art. 50 della Costituzione: non sarà il massimo, ma è meglio che niente, purché qualcuno cominci finalmente ad usarlo, e a farne poi rispettare nei modi dovuti gli effetti. O no?...
22 maggio 2007 0:00 - Sergio
Il sistema è sul punto di implodere.
Persino il conservatore Bertinotti si rende conto che il sistema politico è entrato in crisi... Lui, che ha bisogno di mangiare 7 fette per comprendere che si tratta di polenta.

C'è poco di cui rallegrarsi: la crisi della politica, il disgusto dei cittadini, la rabbia per il furto quotidiano di denaro senza avere in cambio servizi efficienti, le disonnestà piccole e grandi di chi occupa le istituzioni... provocheranno reazioni violente e incontrollabili.

I nostri parlamentari sono fondamentalmente stupidi. Sono talmente abituati a parlarsi addosso, così autoreferenziali, così lontani dalla vita quotidiana che persino quelli onesti (pochi) sono schiacciati dalla loro bestiale stupidità: incapaci di rendersi conto di cosa stanno producendo e provocando.

Suggerisco di iniziare con:
> non acquistare i quotidiani di partito;
> non sintonizzare la TV sui canali RAI;
> restituire le tessere ai sindacati e ai partiti;
> astenersi in occasione di qualsiasi elezione;
> partecipare solo ai referendum;
> organizzarsi in comitati locali per la gestione dei problemi reali, senza steccati ideologici e senza preclusioni verso destra e verso sinistra.

Gli italiani devono imparare a confrontarsi sui problemi evitando l'apparente contrapposizione tra destra e sinistra.
Unirsi sulle cose da fare, marciare insieme per degli obiettivi concreti, spogliati da etichette e senza stupidi cori da stadio.
Ricordatevi.
Ci hanno rubato le istituzioni democratiche chiedendoci il voto per l'onesto Berlinguer contro la DC.
Peccato che l'onesto Berlinguer con la DC volesse governare.
Berlinguer sarà anche stato onesto, ma anche tanto stupido.
Da anni ci chiedono il voto contro Berlusconi. Peccato che Berlusconi e il berlusconismo sia il prodotto del marciume partitocratico costruito da Berlinguer, Craxi, De Mita, Forlani, Fanfani... e dai loro mediocri figli ed eredi.
22 maggio 2007 0:00 - domenico de giacomi
Quanto scrive Sergio è vero e basta aprire gli occhi per vederlo quotidianamente nei palinsesti RAI ... ma quanti Italiani consapevoli ,civili e che sanno guardare al vero interesse "comune" che è anche quello del servizio pubblico RAI e non al propio piccolo "orticello" ... riescono a capirlo ? Chi sono i Presidenti delle varie reti ( 1-2-3) radio e tv ? Da chi dipendono le loro carriere ? Questa è una delle risposte ... e intanto tutto continua come sempre e cosi'? Che fare .. i Cittadini non possono fare nulla se non protestare inascoltati ! Finche' un giorno il sistema implodera' .....come un big bang comune !

domenico de giacomi
21 maggio 2007 0:00 - Sergio
Cambiare tutto per non cambiare nulla.
Ancora una volta la partitocrazia arriva all'appuntamento sulla RAI senza una strategia come se gli ultimi vent'anni, e in aprticolare quelli dell'era berlusconiana, siano passati per nulla.
Vi ricordate Mammì? E il Rutelli ministro per un giorno, proprio sulla questione RAI?
Adesso la Fondazione dovrebbe essere la panacea per immunizzare la RAI dalla presenza dei politici... Ridicolo.
I politici comanderanno in RAI tanto quanto prima e anche di più, se possibile, grazie anche alla sindacalizzazione delle associazioni consumatori.

Riguardo al canone, anch'io sarei felice di pagarlo se servisse a finanziare un servizio pubblico. Invece serve a pagare migliaia di giornalisti al servizio dei partiti che non fanno informazione e approfondimento. Non era Vespa che parlava della DC come del suo azionista di riferimento?
Il canone serve a pagare stupidi conduttori di demenziali giochi a premi e contorno di oche giulive.
Telegiornali dal livello informativo inferiore a quello che trent'anni fa era il livello medio di settimanali popolari (dalla domenica del corriere a cronaca vera passando per il glorioso ABC): cronaca nera, moda, sport, gossip fanno l'80% del tempo riservato ai TG. Il residuo è occupato da interviste cretine del tipo "cosa prova?" rivolto alla mamma di una ragazzina stuprata e uccisa brutalmente o a masturbazioni dei 27 nani della politica italiana ai quali si porge il microfono perché ciascuno dica la propria cretinata su qualsiasi cazzata dell'agenda politica.
Che dire poi dei dipendenti della RAI dal bassissimo indice di produttività?

La RAI deve essere privatizzata o al massimo ridotta a una sola rete di servizio pubblico (VERO) pagata dal canone.

Un'altra occasione persa per il governo Prodi.
18 maggio 2007 0:00 - domenico de giacomi
Sul qualcosa che non torna credo che molti riescano a intravvedere della verita' in quel che riporta questa notizia ADUC . Personalmente mi chiedo perche' ogni Italiano che paga giustamente il canone RAI per questo "definito" servizio pubblico .. debba sorbirsi gli stessi tempi di nauseante , orribile pubblicita' che ci martella su ogni canale pubblico e privato . Non bastano le sovvenzioni dello Stato , passate recenti e future alla RAI per andare avanti ? La pubblicita' a che serve ? Per sovvenzionare i Pubblicitari che direttamente o indirettamente appartengono alle altre reti televisive ? Per pagare i lauti compensi ai vari personaggi che emigrano d'estate e d'inverno dalle Tv private a quelle pubbliche ,protetti da partiti politici(ex dx e ex sx ) che hanno in fondo in comune gli stessi obiettivi ? Credo che la Gente sia stufa anche di questo andazzo e sarebbe ora che i vertici RAI lo capissero , programmando almeno - meno ossessionante pubblicita' - che stressa e turba giovani e meno giovani e si adoperasse a creare programmi di informazione ,di cultura , di teatro , film ,sport ,che facciano una facile oggi concorrenza a taluni orrendi programmi di altre reti .Le potenzialita' in Rai credo vi siano ,manca la volonta' politica .
In merito alla tassa , è facile abolirla come tutte le tasse e tutti o quasi non la pagherebbero e addio anche alla pubblica RAI svenduta magari all'estero . Non sarebbe piu' utile continuare a pagare il canone migliorando il servizio , che dovrebbe fare il vero interesse di tutti rimanendo pubblico e non legato solo all'interesse di mercato che visti i numeri e la concorrenza oggi non puo' piu' dare qualita' e obiettivita' !

domenico de giacomi
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