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17 giugno 2008 0:00 - IVAN
Sì, Michele, deve riconoscere che la sua frase d'apertura è un po' una “sparata”.
Il 90% delle fatturazioni ai numeri 899 deriva da chiamate MAI effettuate dagli utenti, e sono solo opera di truffe.
Lei stesso potrebbe trovarseli addebitati; è sufficiente che Telecom la prenda di mira dalla propria Centrale.

Comunque, per il suo caso, deve richiedere il dettaglio dei consumi e verificare il traffico non riconosciuto.
Da lì può seguire le procedure di reclamo che ho segnalato nel post precedente, pure se riferiti ad un diverso oggetto di contestazione.

Un consiglio: vista la tendenza truffaldina dei gestori, MAI concedergli l'addebito bancario delle fatture (la commissione RID); meglio farsi un po' di coda alle poste e pagare solo il traffico riconosciuto, piuttosto che chiedere il rimborso quando i soldi se li sono GIÀ intascati.

Ivan

15 giugno 2008 0:00 - danilo
caro sig. delbianco,
all'inizio del suo intervento lei ha liquidato con poche parole ed una netta sentenza tutte le situazioni per cui milioni di utenti si trovano addebitate in bolletta centinaia (e a volte migliaia) di euro a loro insaputa, per poi proporre all'attenzione il SUO problema di 20 euro.
Lei scrive che può dimostrare che l'errore nella sua fatturazione, ovvero l'errata attribuzione di minuti o scatti alla sua utenza internet; ebbene metta in mora il gestore e vada avanti seguendo l'esatta prassi e vedrà che prima o poi le verrà restituito il maltolto.

non si permetta, invece, di asserire ancora che gli utenti compongono gli 899 che poi contestano al gestore, perchè questo è stato smentito ( come nel mio caso, ma dopo un anno di battaglie )dallo stesso gestore telefonico, ammettendo in pieno la sua malafede.

anche io potrei sospettare che il suo metodo di controllare il traffico internet è , quantomeno, approssimativo, e le potrei consigliare di affidarsi a software più specifici che la mettano in allarme quando oltrepassa determinate soglie,ma non lo faccio e mi fido della sua buona fede.

le consiglio, infine, di leggersi le migliaia di post presenti su questo forum inerenti le bollette telefoniche gonfiate prima di liquidare con una semplice riga quella che può considerarsi una delle più subdole ingiustizie mai perpetrata ai danni di noi poveri utenti.

un saluto,

danilo.
15 giugno 2008 0:00 - IVAN
Questa è la mano lunga del Solito Noto.

- Prima estromette da Telecom i manager “onesti”.
- Poi promuove delle leggi incredibili, garantendo di fatto L'IMPUNIBILITÀ dei gestori disonesti.
- Poi piazza i suoi scagnozzi negli enti di vigilanza affinché se ne stiano in vacanza permanente.
- E ora, quando l'AGCOM dimostra finalmente un minimo di buon senso, smuove i suoi ammanicamenti politici per segargli le gambe.

Tutto gira in un vortice perfetto. Nessuna via d'uscita, tranne la resistenza individuale.
Nel mio piccolo, propongo un prontuario di difesa dagli abusi telefonici:

TRUFFATI DA TELECOM: SINTESI DELLE PROCEDURE DI RECLAMO

1) Se ricevete una bolletta gonfiata da numerazioni mai effettuate
- Non pagate mai l'intera fattura. Richiedete il dettaglio delle telefonate e pagate SOLO il traffico da voi riconosciuto. Se a causa dello storno Telecom vi stacca la linea, denunciateli e chiedete i danni: per decreto dell'AGCOM, non vi possono sospendere il servizio se avete eseguito ALMENO il pagamento parziale.

2) Non fidatevi MAI degli operatori al 187
- Sono stati istruiti a fare muro di gomma, e si INVENTANO le normative in materia (possono farlo, perché tanto non potete usare le loro FALSE indicazioni in sede legale). Ognuno da una risposta diversa, quindi chiamate PIÙ VOLTE, non prendete per attendibile nessuna delle versioni. Soprattutto non vi arrabbiate per la loro scortesia o se vi sbattono il telefono in faccia: è una direttiva che ricevono per quando, messi alle strette, non resterebbe altro che dare ragione all'utente. Solo 1 su 5 appaga la vostra aspettativa, sia sul piano umano che professionale.

3) Sporgete denuncia presso la Polizia Postale
- Non è un punto d'arrivo, perché quest'Organo si limita a raccogliere la vostra denuncia. Tuttavia avrete in mano un documento ufficiale che rinforza il vostro reclamo.

4) Spedite un reclamo ufficiale a Telecom
a) Lo specifico modulo di messa in mora postato dall'ADUC.
b) Copia della denuncia alla Polizia Postale.
c) Copia della bolletta contestata e del pagamento parziale.
- Inviare a: Ufficio Reclami – Telecom Italia SPA – c.p.211 – cap 14100 ASTI. Solo tramite raccomandata A/R. NON contate sui FAX e sulle comunicazioni verbali al 187: non hanno valore legale, quindi all'Ufficio Reclami sono liberi di ignorarli.

5) Se ricevete da Telecom una lettera di rigetto del reclamo
- Non lasciatevi intimidire! Questa lettera è solo un PRESTAMPATO uguale per tutti (“reclamo respinto, controlli regolari, pagare entro 13 giorni, altrimenti” ecc...) Il fatto è che l'Ufficio Reclami Telecom riceve più denunce di quante ne riesca a smaltire, quindi spedisce questa lettera IN AUTOMATICO, che ovviamente è priva di DOCUMENTAZIONE dei controlli...perché questi controlli non sono MAI stati eseguiti! (In pratica: "Ci devi dare dei soldi, ma non ti spieghiamo il perché"...)

6) Rivolgetevi al CO.RE.COM della vostra Regione per l'istanza di Conciliazione
- Questo purtroppo è un muro di gomma OBBLIGATORIO, creato per dilatare i tempi delle procedure di reclamo e prendere per sfinimento l'utente. In genere, viene patteggiata una RIDUZIONE del richiesto. Qui sta a voi accettare o meno, ma considerate che la “riduzione di una truffa” è tutt'altro che una vittoria! Per legge, l'udienza deve svolgersi entro 30 giorni dalla presentazione dei moduli, trascorsi i quali si è comunque autorizzati a procedere presso il Giudice di Pace, quale che sia l'esito della Conciliazione.

7) Segnalate al 187 di aver avviato la procedura di Conciliazione
- La procedura di Conciliazione DOVREBBE in automatico far slittare l'«ultimatum» della Telecom di 45 giorni, ma vista l'etica dimostrata dal gestore, è bene cautelarsi segnalando la cosa anche al 187. Chiedete anche il numero di riferimento del vostro reclamo: questo fa capire che NON siete degli sprovveduti, e quindi di non trattarvi come tali (significa molto: nei loro tabulati, siamo suddivisi anche in “Ossi duri” e “Polli da spennare”!)

8) Rivolgetevi al Giudice di Pace della vostra città
- Questo se la Conciliazione presso il CO.RE.COM non ha risolto il reclamo. Pur non essendoci normative standard sulla materia, normalmente il Giudice di Pace DOVREBBE darvi ragione. Quindi potete arrischiarvi di anticipare le spese legali, che verranno poi addebitate a Telecom (ammesso, ovviamente, la vittoria del buon senso).

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(Per approfondimenti e domande sul vostro caso specifico:)
CONSIGLI PER I TRUFFATI DA TELECOM (www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=196028)

15 giugno 2008 0:00 - michele delbianco
a parte discutere su numeri a pagamento, che comunque sia è sempre l'utente che per sua libera scelta li compone, a me sta succendendo questo fatto: dovendo spostarmi per motivi di lavoro ho fatto un contratto con telecom per avere il servizio internet tramite la banda UMTS - HSDPA, il servizio che nell'ultimo periodo è proposto con continui bombardamenti pubblicitari (e con la solita musichetta spacca ... testa) dove per 20 euro al mese si hanno a disposizione 100 ore di traffico suddivise in scatti di 15 minuti.
Dovendo usare parecchio la connessione e non volendo sforare i 400 scatti, mi trovo costretto a controllare continuamente il mio traffico, aggiornando un file in cui segno i minuti di connessione e cercando conferma sul sito tim.it. Mi capita sempre più spesso di trovare differenze tra i miei conti e quelli del sito, e posso dimostrare che il conto sbagliato è il loro, visto che hanno ssegnato 3 connessioni contemporanee della durata di più di 8 ore, cosa che naturalmente è impossibile fisicamente. Inoltre appena stipulato il contratto mi hanno prelevato dalla carta di credito il canone di 20 euro, mentre il materiale per la connessione mi è arrivato a casa 2 settimane dopo, al mio reclamo mi hanno proposto un bonus di 20 euro da accreditare su una sim a mia scelta, mentre avrei preferito la restituzione della somma sul conto corrente. Alla mia richiesta mi hanno chiesto il numero della carta di credito, non avendola sotto mano gli ho dato il codice IBAN del conto di appoggio della carta, ma mi hanno detto che dovevano chiudere la pratica immediatamente e che se non gli avessi dato il numero della carta di credito non mi avrebbero rimborsato la somma.
Alla banca mi hanno detto che comunque non si possono ricaricare soldi nella carta di credito, ma sul conto corrrente.
La mia impressione è che Telecom pèrpetri da anni questi giochini alla zio paperone, dove rubando un centesimo a milioni di utenti (e poi non sono certo centesimi, visto che uno scatto fuori dalle cento ore costa ben 50 cent) si accumulano somme ingenti, e se l'utente richiede il risarcimento (credo che sia una percentuale molto bassa, io me ne sono accorto perché ho gli strumenti per farlo) comunque ci guadagnano sugli interessi bancari.
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