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16 giugno 2015 6:44 - lucillafiaccola1796
fatta la leggina trovato l'ingannuccio...non ti chiedono se vuoi i cookies...ti scrivono se continui la navigazione qui accetti i cookies... ed allora tu NON CONTINUI LA NAVIGAZIONE oppure navighi per perkularli in altro sito che non ti interessa affatto per 1 secondo !
Trovato l'inganno, trovata la xkulata !
10 giugno 2015 11:15 - colemar
Il Garante ha usato un cannone per ammazzare una mosca.
Bastava pensare che il caso dei cookies è ben diverso dal caso in cui qualcuno raccoglie i tuoi dati personali e li conserva. Infatti i cookies sono di per sè anonimi, sono solo un possibile collegamento ai tuoi dati personali nel caso in cui tu li abbia forniti volontariamente allo stesso sito; inoltre il collegamento sparisce con una semplice operazione sul browser (la cancellazione dei cookies) che è ben alla portata di chi sia in grado di capire quei farraginosi banner di avvertimento.
Comunque, i cookies esistevano prima delle competenze attribuite al Garante, e fanno parte del "pacchetto internet": se non li vuoi non usare il browser; è illusorio pensare che si possa combinare qualcosa di utile continuando a rifiutare l'accordo proposto dai banner di avviso.
10 giugno 2015 10:54 - claudio8633
anche in quasto caso l'adun non prende una posizione PRO consumatore perche manca della cultura necessaria (il fatto che non abbia fatto una class contro whatsup la dice luuuunga)

La legge sui cookie è l'ennesima grande porcata, non mi meraviglierei se in sede europea sia stata spinta dagli italiani, oltretutto peggiorata dalla normativa italiana che quando ha recepito la normativa europea ha pensato di complicare ulteriormente.

Prima di addentrarci in tecnicismi, visto che alcuni di coloro che leggeranno questo scritto senza una preparazione precedente.

Il cookie assomiglia un pochino a quei timbri che metteva l'usciere della discoteca quando volevate uscire cinque minuti per prendere qualcosa in auto e rientrare senza pagare due volte il biglietto.
In pratica visitando un sito sul vostro programma per visualizzare i siti Web viene incollato, memorizzato, un piccolo adesivo che in un solo porta il nome della discoteca ovvero sito che avete visitato ma anche un numero di matricola e volendo altro.
Grazie a questa particolarità il sito Web è in grado di riconoscervi in maniera chiara e ad esempio per una seconda visita potrebbe evitarvi la noia di richiedervi la password.
Ancora potrebbe portarvi sulla vostra pagina preferita.

Alcuni di questi biscottini possono essere letti non solo dal sito che li ha appoggiati ma anche da siti terzi.
Questo permette ad esempio che se andate sul sito di vacanze a cercare dei camper andando poi su Amazzonia.com Gli venga offerto un caricabatterie a 12 V come pubblicità sul laterale.
Se poi andate su Facebrooko le pubblicità a lato saranno di ristoranti della località che vorrete visitare.
Questo e' permesso dal fatto che tutti questi attori si parlano scambiandosi informazioni del tipo “il mio bollino 38.911 mi ha chiesto informazioni sulle Galapagos”.
Questa informazione è molto importante se vogliamo profilare il cliente.

Questa tecnologia esiste da decenni e inoltre ha una particolarità molto importante mio giudizio: il riconoscimento non è fatto prescindere ma è a pieno controllo dell'utente bollinato.
Infatti basta andare nel menu di qualsiasi browser per poter vedere tutti i biscottini. Possiamo decidere di cancellarli tutti, di tenerne solo alcuni, di vedere chi usa questa tecnologia (tutti) o persino possiamo navigare schifando i cookie (se ci riesce).

Non è quindi un problema dei server ma è semplicemente un modo che sia molto esteso completamente controllabile dall'utente senza bisogno di Addon particolari o di conoscenze particolari. Il motivo per cui nessuno ha mai rotto le scatole su questa cosa, persino quelli del movimenti per il free software, è perché sono maledettamente comodi e controllabili.

Adesso arriva la nuova legge che nella versione italiana è un attimino complicata.
In pratica c'è la necessità assoluta di manifestare l'uso dei cookie. Visto che li usano tutti, tutti dovranno farlo.
A mio giudizio sembra più semplice al momento dell'iscrizione a un qualsiasi fornitore del Web che venga mandato a casa un semplice foglio con scritto a caratteri cubitali:
Internet usa i cookie:
avendo fatto un contratto riceverà dei cookie

questa la maniera giusta poi costringere tutti i siti a fare salti mortali per presentare una stronzata del genere mi sembra quanto meno bizzarro.

In realtà finora abbiamo parlato di cookie che vengono chiamati tecnici perché non raccogliamo più di quel tanto d'informazioni ma se noi dovessimo raccogliere delle informazioni inerenti a quante volte il bollino 128.742 ci ha visitato ecco che scatta un'altra follia:
dobbiamo avvisare il garante attraverso una complessa procedura che costa anche 128 euro di spese non ben chiare del fatto che noi profittiamo il cookie.
Attenzione non la persona, il bollino.
Questa cosa alquanto bizzarra perché se è vero che molti terranno quel bollino per mesi se non anni è anche vero che cambiando apparecchio oppure cancellando con l'apposito comando il biscottino la propria identificazione salta. Avremo nel database in realtà più volte la stessa persona in non possiamo identificarla con chiarezza.
Altre volte possiamo identificarla con i dati, e qui mi sembra lapalissiano che una volta che una persona introduce propri dati essi siano li, di registrazione per poter per esempio fornire altri servizi a queste persone.
Per esempio possiamo come fanno molti siti dire all'utente quando è l'ultima volta che si è presentato da noi, quante volte settimanalmente viene da noi. Cose che ci racconta in maniera esplicita la maggior parte di forum. Mi sembra ovvio che se questi dati vengono forniti all'utente sono a disposizione anche gli amministratori del sistema senza dover scomodare chissà quale nuova logica.
Ma ancora siamo in una situazione che i dati server non sono altro che i dati che spontaneamente hanno dato gli utenti,
gli stessi dati che sono cancellabili attraverso la cancellazione dell' account,
in maniera specifica sui cookie che sono cancellabili in un istante semplicemente con un clic e senza dover neppure dover essere collegati a Internet.

Io finora la necessità di una nuova legge non l'ho mica vista.
Perché se qualcuno è sfuggito che cos'è un cookie ma soprattutto e' passato inosservato negli ultimi vent'anni io dubito che una legge così stretta abbia qualsivoglia tipo di vantaggio per l'utente. Al limite e noioso dover cliccare su tutti i siti “sivabeneaccetto”.

Detto questo esiste anche un problema tecnologico.

Deve contenere tutti gli elementi previsti dalla legge, descrivere analiticamente le caratteristiche e le finalità dei cookie installati dal sito

Questa nuova legge presuppone che venga dato l'elenco di tutti i che vengono utilizzati. Spesso, soprattutto su piattaforme abbastanza aperte “ castello di carte” non sempre è così facile capirlo.

Molti siti sono stati creati utilizzando sostanzialmente un enorme .ZIP che conteneva un malloppo sopra ad un server LAMP.
Un'operazione che ormai possono fare in tanti visto che con i vari script di configurazione anche un imbecille può tirar su un sito.
Peccato però che entro questa semplicità esterna in realtà c'è un enorme complessità interiore che è difficile da comprendere anche a chi e' evoluto. Per esempio lanciare un forum dei tanti o wordpress lo si fa in 15 minuti circa in mano mano che il sito procede spesso volentieri si aggiungono pezzi alla piattaforma di base.
Cosa facciano questi pezzi non è molto chiaro, spesso l'insieme assomiglia piu' a un groviglio, ma alla fine funziona.
Lo stesso discorso per tutta una serie di oggettini carini che si mettono nei siti di questo tipo come possono essere le statistiche oppure i banner pubblicitari e persino il video che si vogliono condividere.
Ognuna di queste aggiunte in realtà porta con sé dei biscottini e magari contengono il fatto di aver utilizzato il volume del video maniera più o meno elevata o nel caso di YouTube per esempio cerca di capire qual tipo di video piace per poter proporre alla fine dell'esecuzione qualcosa di similare.
È facile capire che alla fine neppure il gestore del sito sa esattamente quali e quanti di questi biscottini sono stati rilasciati sul browser del visitatore ma la normativa impone che ve ne venga fatto sostanzialmente un elenco e soprattutto che venga fatto un link al fornitore del biscottino dove spiega la loro privacy.
È abbastanza facile da intuire che l'unico modo che a un sito quasi voglia di andare a linkare la pagina delle privacy di un Microsoft o di Google consiste nell'andare tutti i giorni a vedere se si è spostata.
Questo è una delle cose che abbastanza ridicola.

Inoltre, sempre una normativa, imporrebbe la possibilità di scegliere se accettare tutti i biscottini oppure accettare solo quelli provenienti dal sito stesso e non ad esempio quelli che possono provenire da piattaforme come la già citata YouTube.

“e consentire all'utente di selezionare/deselezionare i singoli cookie.”

Anche in questo caso risulta pressoché impossibile per un gestore di un sito dei tanti, immagino anche molti e-commerce se di vario tipo preproti (es magento), andare maneggiare il codice per poter ottenere questa granulorita' così spinta. Anche perché è appena si riesce, spendendo molti soldi, a ottenere una simile cosa la versione successiva della piattaforma, spesso molto consigliata per via dei vari problemi di sicurezza che hanno i vari PHP, raderebbe a zero questa caratteristica.


Ancora più radicale e la situazione per quelli che per esempio pubblicano un sito, tipicamente un blog, su una piattaforma di cui non sono amministratori. Per esempio io sono utente di una piattaforma chiamata blogger di cui non ho controllo di nessuna parte del suo codice ne posso modificarlo anche se ne sarei in grado.
Non sono proprietario neppure dell'URL, non avendolo pagato.
In pratica per questo sito, che sarebbe mio ma non è mio, sono responsabile o meno?
Quando la peggiorato l'interfaccia utente per caricare i dati non ho potuto fare nulla: perché dovrei essere obbligato a fare qualcosa in questo frangente?

In questa situazione sono moltissimi siti ospitati da aggeggi più o meno simili che risiedono in paesi extraeuropei, dove la tecnologia è cosa buona e giusta e non è punita, la responsabilità è mia che tengo il blog all'interno di un contesto più ampio oppure e responsabilità del gestore e manutentore del sito nonché proprietario dello stesso?
Come vedete non è una risposta facile.


Altra bizzarria, difficile da scoprire in quanto chi lo subisce solitamente non è un esperto di informatica, è l'uso dei cookie da parte dell'hosting.
Spesso volentieri chi utilizza delle piattaforme più o meno gratuite (o a basso prezzo) e più o meno gestite da terzi per semplificare la pubblicazione del sito gestisce delle statistiche che ovviamente sono ottenute attraverso l'uso dei cookie.
In quel caso anche se la pagina Web in questione è semplicemente una singola foto del figlio che si lancia dal seggiolone, e in questa accezione non dovrebbe fare nulla che riguardi la normativa che ne finora ci ha annoiato, secondo alcune interpretazioni dovrebbe comunque non solo comunicarlo ai propri visitatori ma anche indicare l'indirizzo al quale alcuni consultare la gestione degli stessi.
Follia allo stato puro.


Ma la cosa più ridicola e che l'unico modo con cui riusciamo a sapere se quel dato browser accetta o no i nostri cookie è sostanzialmente infilandogli un cookie addosso. Un altro.

Ancora il garante dice: “conservare la documentazione dell’avvenuto ottenimento del consenso a trattamento tramite l’uso del banner”.
A questo punto la cosa diventa abbastanza divertente perché se lo faccio memorizzando qualcosa sul browser dell'utente ovviamente questo può essere cancellato dall'utente stesso in un da me. Sono nell'impossibilità di poter definire se il tizio ha, nel passato, accettato o meno.
Se non fosse all'interno di un cookie presente sul browser del visitante dovrebbe stare sul server per rispondere perfettamente a questa richiesta. Però nel caso specifico come fa un server sapere che quel browser che ha cancellato biscottino e lo stesso che ha già accettato la cosa?
L'unico modo per identificare in maniera più precisa attraverso un database che contiene molti dati personali e va quindi notificato al garante attraverso una procedura complessa e del costo di 150 euro da devolvere alla causa garante.
Oltretutto questo obbligherebbe la registrazione dell'utente con nome reale e codice fiscale su tutti i siti visitati. Nessuno lo dice ma è la naturale conseguenza di tutto quello detto prima se non fosse che il garante stesso accetti l'uso del biscottino per ricordarsi dei biscottini. Ancora una volta la legge italiana che contraddice se stessa.

Ma la cosa più tragica, e forse l'unica che fa capire quale sia il livello di stupidità di chi ha fatto la norma, consiste nel fatto che nelle norme che il gestore del sito deve scrivere all'interno del sito è sostanzialmente manuale istruzioni del browser.
Mi sembra criptico?
In pratica gli si chiede di pubblicare il manuale istruzioni. Di una cosa che non vendete voi, e non è vostra. E' ia assoluto una scelta dell'utonto che per assurdo potrebbe aver deciso di usare (HARGH!) un browser che non e' in grado di cancellare/gestire i biscottini.
E io dovrei svrivere COME gestire dei browser?
Ma poi quali?
Quello nuovo, edge, quello vecchio che sconsiglio, exploder, quello simpatico, FF, quello senza comandi, crome, quello blu, cromium, quello





Oltretutto la continua richiesta di questa roba qui su tutti i siti in maniera multipla, ricordiamoci che i cookie di terze parti dovrebbero essere accettati in maniera separata dei cibi provenienti dal sito originario, l'unica cosa che possono provocare e che l'utente non legga nulla e Schiacci ok pur di farla finita questa manfrina assolutamente inutile. Così facendo diviene completamente inutile e paradossale.



A fronte come abbiamo visto dell'inutilità della cosa, il cookie tutto sommato la gestisce l'utente e non il sito, il garante ha proposto delle bellissime multe fino a 120.000 euro che possono anche aumentare a seconda di quali caratteristiche ci siamo dimenticati di non entrare nelle nostre note sulla privacy.
Sicuramente questa enorme capitale come multa è stato dato per poter punire le grosse corporation che a fronte di tre o 4000 euro di multa potrebbero preferire di non apporre modifiche così pesanti a un sito che è costato milioni e funziona assai bene. Però è necessario specificare che quanto meno assurdo tutta l'impalcatura.
Stiamo parlando del fatto che si sta cercando di punire chi traccia, non un'identità, ma un bollino che può essere rimosso in qualsiasi momento.

“Deve richiamare, infine, la possibilità per l'utente di manifestare le proprie opzioni sui cookie anche attraverso le impostazioni del browser utilizzato.”
Ecco, forse è questo il vero motivo per il quale c'hanno tanto fratturato gli zebedei.
Hanno scoperto che molti paesi, come l'Italia, hanno continuato a insegnare in malo modo tutta una serie di cose come il latino. Con il risultato che non solo il latino non lo conosce nessuno ma anche le cose essenziali, soprattutto quelle, non se le fila nessuno.
Il rincoglionito medio che compra un coso che cosa sopra Internet ovviamente il manuale istruzioni lo schifa.
La classe di persone che quando non vede l'icona del browser sconsigliabile chi chiede perché non c'è più Internet e to al telefono cerchi di capire se è caduta effettivamente la connessione Internet oppure la scimmia ha spostato il link al browser.
Perché dopo anni di scuole fatte con il sedere, basti vedere le stupidate che dicono durante le manifestazioni gli insegnanti, ovviamente l'utonto Non è neanche in grado di andare a leggersi il manuale schiacciando il tasto F1. Quando lo dici in genere alla segretaria, quella che si reputa esperta di Excel, sgrana gli occhi e ti dice ma va'? Esiste il manuale schiacciando un tasto?
Ecco il garante spera che tutti questi problemi, la scarsa scolarizzazione, l'incapacità di utilizzare qualsiasi oggetto digitale, la mancanza di allenamento nel seguire percorsi logici e la più completa allergia qualsivoglia manuale istruzioni dovrebbero essere tutti appianati da questa nuova legge dove i gestori dei siti spieghino in maniera accurata come utilizzare quella cosa sconosciuta che e' il browser.
Forse anziché chiamarlo garante alla privacy dovrebbero chiamarlo jo condor.



Come al solito è forse vero che il tracciamento del bollino non è bellissimo dal punto di vista della privacy ma in un mare di squali occuparci della voracità del pesce rosso e' quanto meno fuori luogo.


Se pensiamo per un istante a una delle molte, all'applicazione per messaggi fatta per i poco dotati di neuroni, whatsup, proporzionalmente il garante dovrebbe andare un esercito alla sede e demolirla. Fino alle fondamenta.
Sì, perché noi ci preoccupiamo di localizzare la presenza sul Web di un determinato bollino, rimuovibile ricordiamo, ma non ci curiamo whatsup.

La chat per poco dotati ricordiamo che localizza la persona per una cosa molto più intima e che non cambia mai per decenni: il numero di telefono.

La società ha nei propri server il numero di telefono di tutti i conoscenti di quella determinata persona può in base a questo costruire enormi alberi di conoscenze arrivando profondità di relazione che la stessa persona fisica non conosce e' banale.

Whatsup inoltre memorizza i movimenti che fa l'utente durante la giornata ed è in grado di interpolarli con gli altri del network sapendo esattamente chi vedi e con chi si trova anche se non sta utilizzando il servizio stesso.

Detto in soldoni so con chi ti vedi e quando anche se non gli mandi neanche un messaggio!

Da nessuna parte e' scritto se queste informazioni vengono memorizzate e per quanto: in pratica tra una decina di anni se la società volesse di ricattare qualcuno, anche le anime più pie, sarebbe in grado di farlo con la mole di informazioni che oggi transitano dal loro server.

Dinanzi a queste cose, che io reputo enormi, anche se la maggior parte di gente pare che se ne strabalti visto che le usa senza avere il mio terrore, Noi stiamo preoccuparci dei cookie.

Come dire che se abitiamo Cernobyl e stiamo leggendo il giornale nel giardinetto davanti la centrale mentre sta esplodendo il nostro pensiero sarà tutto orientato alla scoreggia fatta da Giovanna in ascensore l'altro giorno.

Mi sembra come un malato di cancro guaribile, destinato a morire in due mesi senza nessuna cura, Che va dal dottore e quando il formato della gravità della cosa alza le spalle e fa notare che il suo grosso problema è un foruncolo sul culo che non lo lascia dormire da ieri sera.

Possiamo essere tutti d'accordo sul fatto che i cookie possono essere traccianti ma se è necessario comunicare in maniera così specifica di una cosa che è assolutamente nella norma delle cose da più di 20 anni tanto che molti siti non possono tecnicamente funzionare senza biscottini Proporzionalmente situazioni quel come quelle di whatsup dovrebbero ricevere multe miliardarie in euro per non informare 70/80 volte al giorno il proprio utente di quello che sta capitando che a mio giudizio è piuttosto grave.
6 giugno 2015 17:24 - lucillafiaccola1796
fatta la legge trovato l'inganno
i biscottini ora te li fanno ingoiare da tutti i buchi che l'animale umano ha a disposizione
però...
fatta la legge
trovato l'inganno da parte del criminale
trovato anche il rimedio da parte dell'internettaro !
3 giugno 2015 19:23 - lucillafiaccola1796
odio i cookies
cook vuol dire cuoco
odio anche i cuochi in tv
appena vedo sia gli uni che gli altri
me ne vado
proprio come quando vine la morte
viene lei me ne vado io
ah ah ah ah
rompiminkie !
3 giugno 2015 16:24 - savpg8801
Tutti i cookies accumulati fino ad ora da qualsiasi utente (basta guardare nei files appositi di gestione che ognuno ha nei propri devices) continueranno ad essere un database infinito per ogni utilizzatore sia di sito, sia di banner, sia di terze parti.
Oltretutto questo continuo rimbalzo (tipo etichette) di responsabilità "consenziente o meno, informata o meno, consapevole o meno" da parte dell'utente, anche incapace di valutare questo sistema di occulte informazioni, denota la solita demagogica azione di spostare le responsabilità sempre a carico dell'utilizzatore e sempre meno all'offerente o all'autorità. Questo per pararsi le terga.
Da osservare che nessuno è in grado di valutare, quale utente, la grandezza e le norme delle informazioni che i cookies forniscono a tutto il mondo.
Da ciò ne deriva che nessuno è in grado di decidere se accettare o meno l'invasività dei cookies e di chi li propone, P E N A la non accessibilità ai siti o a banner o a qualsiasi informativa internet.
Toltisi i problemi (basta osservare il testo popup dei siti che già propongono le scelte) tutto resterà come prima.
Porto un esempio: se ,apro un sito finanziario di informativa quotazioni o altro, se accetto i cookies leggo e navigo; se non accetto non potrò più accedere. Un po' come le informative sulle privacy che se non accetto non faccio nessuna operazione: dalle banche alle assicurazioni, dallo scarico di programmi a qualsiasi altra cosa che ne richieda l'intervento.
Sempre di male in peggio.
Le soluzioni vere?
Vietare i cookies drasticamente e cancellare tutti i database esistenti così si avranno meno rompiscatole in meno a proporci di tutto e a conoscerci meglio della nostra mamma.
W la privacy, ma quella vera!
3 giugno 2015 13:09 - Bista
Ma non fa ad invitare il Garante della praivasi ad andarsi a bere un doppio brodo star, anche senza fails di cuchis?

Nell'attesa del parere del ministero del velfar gli si può sottolineare che la ministra di un altro ministero della repubblica festeggiata ieri ha appena affermato che noi consumatori sappiamo badare a noi stessi e quindi anche al business del nostro marcheting.

G.C.
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