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7 settembre 2016 16:26 - savpg8801
Ma che dici, Mechanico. Il deficit non è il debito pubblico dello Stato, che cosa inventi!
Il "deficit" o meglio definito "disavanzo" è un risultato di bilancio di un esercizio. Il suo contrario è l'"avanzo". La regola primaria è il "pareggio" che sarebbe l'obbligo per ogni azienda pubblica. Poi queste definizioni si esplicano in maniere più dettagliate, ma prima è meglio studiarsele bene.
Teoricamente un avanzo(di esercizio e si identifica con l'anno finanziario) potrebbe diminuire il debito generale dello Stato che, invece, è l'accumulo di debiti contratti nell'arco della sua vita. Semplicisticamente, anche il disavanzo(o deficit) può concorrere all'aumento del Debito pubblico, ma non direttamente e cioè, per esempio, con l'emissione di titoli dello Stato il cui ricavato serve al compimento di opere , per servizi ai cittadini ecc. Questo per coprire, appunto, le perdite di esercizio(cioè del periodo finanziario in questione) non necessariamente derivate da un deficit o da un avanzo.
Pertanto, avanzo o disavanzo(altresì chiamato deficit) sono i risultati di gestione(per chiarire è il conto "perdite e profitti" delle imprese private, definito nella sua differenza o saldo che andrà a porsi, quale utile d'esercizio, fra le attività o le passività del bilancio vero e proprio) e il Debito Pubblico l'accumulo dei debiti contratti dallo Stato, cioè le passività.
"Il debito pubblico in economia è il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti economici nazionali o esteri quali individui, imprese, banche o stati esteri, che hanno sottoscritto un credito allo Stato nell'acquisizione di obbligazioni o titoli di stato (in Italia BOT, BTP, CCT, CTZ e altri) destinati a coprire il fabbisogno di cassa statale, nonché l'eventuale deficit pubblico nel bilancio dello Stato."
Come già ho detto, dentro al DP ci può essere anche l'eventuale deficit di ogni esercizio, ma anche(a defalco) l'eventuale avanzo primario che ne rappresenta il contrario.
Quindi non confondere le cose e meglio sarebbe, appunto, farsi una minima infarinatura di Ragioneria Pubblica e matematica finanziaria. Cosa che, suppongo, neppure tutti i nostri rappresentanti conosceranno. E qui nei forum, confondono solo le idee.
31 agosto 2016 3:28 - Mechano
I risparmi lo Stato te li toglie comunque, dall'IMU alla revisione della bombola del GPL che costa 100 euro di bombola e 450 euro di tasse, per fotterti quello che hai risparmiato di accise sui carburanti nei 10 anni prima della revisione. E le gomme termiche, e le caldaie a norma, ed ogni cazzata è buona per drenarti risparmi dalle tasche.

Dobbiamo ridurre il debito? Ancora a parlare di debito come qualcosa di male?
Il debito dello Stato si chiama deficit, e non è negativo avere un alto deficit, perché è così che funziona l'economia, quello che spende a deficit lo Stato, è il credito nelle tasche dei cittadini.
Più deficit c'è più sono ricchi i cittadini.

Perché è stata messa in Costituzione quella cazzata del pareggio di bilancio? Significa che se lo Stato immette 1000 denari nell'economia, sono 1000 denari in tasca ai cittadini, ma se deve pareggiare deve drenare nuovamente quei 1000 denari dalle tasche dei cittadini. Così pareggia, ma nelle tasche della gente resta ZERO. E non possiamo mica vivere solo di esportazioni per recuperare quello che ci serve per vivere e che non ci da lo Stato perché se l'è ripreso per pareggiare il bilancio.
Non è così che funziona l'economia! Solo uno come lei può crederlo e scriverlo anche.

Il problema del PIL fermo è la deflazione, ossia a causa del dover pareggiare il bilancio, e dei trattati MES e Fiscal Compact che richiedono 43 miliardi l'anno, non c'è più moneta circolante per la domanda aggregata e le economie locali. La gente non spende e le aziende chiudono.

Non perché la gente ha paura, ecc. ecc.

E tutto per quel maledetto Euro, una moneta straniera che viene presa a debito dai mercati finanziari.
Quando c'era la Lira l'Italia è diventata tra i primi 7 paesi più ricchi al mondo, e 4a al mondo per risparmio dei cittadini. I corrotti che hanno prima fatto il divorzio tra banca d'Italia e poi ci hanno gettato nell'Euro lo sapevano bene, perché non sono cretini. Lo sapevano ed hanno tradito il paese.

Lei non capisce ignorante o in malafede come è, che è la spesa a deficit dello Stato che muove l'economia dei cittadini. Quindi il debito va aumentato, non diminuito. E bisogna cambiargli nome in deficit, non è debito, non c'è un creditore. Lo Stato che crea moneta FIAT non si indebita con nessuno!

Per salvare l'Italia bisogna seguire le Teorie Monetarie Moderne, o le teorie degli economisti Cartalisti. Che non sono mai stati smentiti. E la migliore di tutte è la Mosler Economics Modern Money Theory, che va unita ai programmi Job Guarantee teorizzati dall'economista Matthew Forstater. Dove lo Stato diviene datore di lavoro di ultima istanza, dando lavoro a tutti i disoccupati e creando piena occupazione immette denaro nel circuito non governativo, che attiva la domanda aggregata cioè l'economia locale!

Il Gippone per la ricostruzione post terremoto creò altra moneta a deficit. In Italia invece nel 2012 hanno fatto una legge che lo Stato non paga più per la ricostruzione, la gente si doveva/deve dotare di assicurazione sugli immobili, che non saranno mai risarciti quanto un immobile nuovo.
17 agosto 2016 20:20 - savpg8801
Credevo proprio che i burkini fossero come quelle di Montesicuro(ma dove sta?). Dal collo in su un bel sipario e il resto mammete...
Ma poi, che male c'è? Solo se sono orribili. Come disse quel sindaco siculo che vietò le minigonne a chi non era perfetta.
Ma non c'è altro di più importante su cui ciaccolare?
17 agosto 2016 16:47 - lucillafiaccola1796
come non essere d'accordo con sav e momus?
sav: i tuoi neologismi sono fenomenali: sacrodiavoleschi! Stupendo!
A proposito di cose serie: ma a noi del burkini che ce ne frega? Facciamo, caso mai, come le Donne di Montesicuro , che si coprivano la testa e si scoprivano il ...mondo! Detto vecchissimo del lazio!
16 agosto 2016 20:54 - Annapaola Laldi
Sono d'accordo con Mastrantoni, specialmente per quanto riguarda i pensionati con pensione retributiva, situazione che conosco bene. Questa situazione di prolungata incertezza, il non sapere se queste pensioni, che non sono affatto d'oro, resteranno così o saranno diminuite (anche solo bloccando gli adeguamenti annuali) impedisce a diverse persone di fare delle spese che sarebbero anche necessarie e che di certo contribuirebbero ad attivare il ciclo economico. L'incertezza è proprio una brutta bestia. Possibile che chi sta al Governo e in Parlamento non se ne renda conto e prenda una decisione che dia le dovute garanzie a vecchi e a giovani?
16 agosto 2016 16:29 - momus
Primo ha ragione, ma non è sufficiente. Da almeno trenta anni il sistema produttivo italiano non inventa più nulla e non innova in nessun settore. E dire che l'Italia è secolarmente terra di inventori e invenzioni, che per diventare industria migrano peggio dei cervelli. Ciao e grazie.
16 agosto 2016 13:01 - savpg8801
E' vero, il panico la fa da padrone. Il panico deve, però essere reale e non ipotetico.
In borsa accade la stessa cosa. Si innesca il panico per far vendere(realizzando anche in perdita) e, (in)giusto il meccanismo aritmetico che fissa le quotazioni e il mercato a seconda se si compra o si vende, appunto si induce a vendere per poi (altri) a comprare a prezzi bassi.
Al pari le notizie che ogni giorno ci propinano, come PIL, fiducia dei consumatori, produzione industriale, report su commercio, agricoltura, turismo, ecc.ecc. condite dai sacrodiavoleschi pareri degli esperti, economisti, associazioni, sistemi paranoici e politici interessati alla sovversione, insomma ....dalli al lupo...prima o poi si dovrà smettere di seguire con apprensione tutti questi tecnicismi il cui scopo è solo destabilizzante e demagogico.
Giustamente, come asserisce Mastrantoni circa la disoccupazione giovanile, se si tiene conto dei giovani che studiano (sempre che studino), dei giovani che non hanno voglia di lavorare e sono mantenuti, di quelli che non hanno le capacità fisiche o(ahimè sono desolato) mentali, quelli i cui nonni risparmiosi foraggiano togliendogli ogni motivazione al lavoro, i malati, gli inabili, i figli di papà, infine i fannulloni basta che qualcuno gli procuri lo smartphone e qualcos'altro e basta, ........
Ora la percentuale si attesta a livelli fisiologici come è normale. Ecco che le statistiche, nate per essere utili, giuste e d'aiuto, vengono manipolate a tal punto da divenire controproducenti, dannose e fuorvianti innescando processi deteriori e spesso paradossali.
Insisti, Mastrantoni, con questi comunicati realistici e fai, se possibile, anche campagne di denuncia su chi divulga, proclama, specula su questi fenomeni.
Eppoi, che male c'è se spendiamo di meno, tanto ormai tutto è forestiero; manderemo meno soldi nostri ai cinesi, agli indiani e ad altri extracomunitari (lasciando in pace l'UE) fregando poco l'Italia.
Grazie.
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