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13 luglio 2015 15:17 - massimo.max1971
La risposta che è stata data in questo post non è corretta.
Se l'attivazione è avvenuta all'interno della rete della compagnia telefonica "portale" allora si che l'addebito è giustificato. Mentre la stessa cosa non deve essere possibile attraverso la navigazione web esterna al portale della compagnia telefonica.
Se clicco su un link registrato in un altro paese non deve partire l'addebito al cliente, se succede allora significa che la compagnia telefonica ha deliberatamente, o meno, violato la privacy del suo cliente, rendendo visibile di essere un utente proprio di quella compagnia telefonica e anche il suo numero di telefono.

E' risaputo che nel web esistono landing page (pagine create ad hoc per i dispositivi mobili) dove un utente che naviga con uno smartphone, ad esempio, viene reindirizzato con lo scopo di abbonarsi a un servizio che molto probabilmente non vuole.
Gli addebiti partono ugualmente anche se non si clicca su abbonati e non è dimostrabile che un utente abbia cliccato su quell'immagine o su quel link. E' impossibile che qualcuno possa, davanti ad un giudice, dire che la persona ha cliccato su quell'immagine, o su quella scritta di un sito web magari registrato a nome di uno straniero e pubblicato su un dominio di un altra nazione.

Se una persona si registra su questo sito dell'Aduc, una volta inseriti i dati viene chiesta conferma di attivazione attraverso l'invio di una email con un link specifico per confermare l'attivazione.
Per quale motivo? Ovviamente per verificare l'indirizzo email di registrazione.
Stessa cosa succede con quei siti web per il download di suonerie, o di giochi online che chiedono l'inserimento del numero di telefono per inviare un messaggio con il fine di ricevere una conferma tramite sms. In questo caso si ha un interazione e una conferma di volersi abbonare o iscriversi ad una newsletter, o ad un servizio. C'è una specie di ricevuta.

Cliccare su un link di una pagina web, o su un immagine non è sufficiente per addebitare un costo di un servizio sulla scheda del telefono e non può essere assolutamente provato che la persona ha cliccato su “Abbonati”. Chi afferma il contrario non sa nulla di come funziona il web e soprattutto quali sono i suoi limiti.

Ciò che è evidente è il fatto che le compagnie telefoniche rendono visibili a siti esterni anche stranieri, il numero di telefono e l'operatore di chi sta navigando con uno smartphone per essere reindirizzati su queste pagine create proprio “ad hoc” per truffare le persone. E' una specie di phishing guidato. Il phishing classico utilizza lo spam via email mentre quello guidato è eseguito direzionando l'ignaro navigatore su pagine che non ha nemmeno digitato, una volta riconosciuto che sta navigando con uno smartphone.

Questo succede in Italia perché l'ignoranza informatica è incredibilmente elevata e la maggior parte delle persone a cui vengono sottratti indebitamente i loro soldi dalla scheda non si rendono minimamente conto che la loro privacy è stata violata, fatto estremamente grave e ignorato.
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