Premetto che il diritto di autore è sacrosanto, chi vuole
leggere Topolino lo deve comperare.
Sinceramente non ho capito che cosa gli editori vorrebbero.
In questi ultimi giorni ho sentito solo evocare il principio
astratto di remunerazione del lavoro svolto. Una sorta di
Siae, togliamo tot ai giganti del web (ma si fermeranno solo
a loro?) e li redistribuiamo tra i possessori del diritto di
autore. Incondizionatamente? Il diritto di autore è unico,
credo, vale sia per Tex che per l'ultimo trattato
omnicomprensivo di filosofia (preferisco Tex, ma leggo
Topolino). Mi pare che abbia sentito che il diritto di
autore sia collegato alla cultura (beh, io so tutto di
Topolino e compagnia). E infatti, appena ho aperto una
pagina di Wikipedia oggi è comparso un bel avviso sul
rischio per la cultura di una legge culturicida. Già. La
cultura, quella cosa che non accetta tutti, ma solo gli
iniziati, solo coloro che passano il giudizio dei Grandi
Maestri, solo gli uniformati. Senza nessuna responsabilità.
Io introdurrei anche il principio della responsabilità
sulle notizie divulgate. Se un giornale o un libro divulga
una notizia falsa e io faccio affidamento su quella per
prendere delle decisioni che incidono sia sulla mia
persona(lità) che sul mio patrimonio è giusto che questi
editori paghino. Si potrebbe prevedere una sorta di multa da
scontare sui soldi presi dai giganti del web ogni volta
diffondino il falso. In automatico. Tralascio il discorso
sulla qualità, mi ci manca un altro mal di testa oggi. La
cultura è questa, mica la panacea di tutti i mali. Ora sono
abbastanza adulto per sapere in maniera incontrovertibile
che la cultura non è gratis e nemmeno popolare, è un metro
di misura ad hoc con cui si sottomette o si cerca di
sottomettere chi per caso intralcia la propria strada.
Volevo scrivere altro ma ho un impegno imminente al bar.