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Imposta/canone Rai. C'e' un burocrate che dice che bisogna meritarselo, Ma gli elettori dicono che la Rai va privatizzata. A chi dare ascolto?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
21 aprile 2016 14:55
 
 Il direttore generale della Rai, in un'intervista al quotidiano di Confindustria, sostiene che il canone della Rai bisogna meritarselo. Fa tutti i calcoli sull'ipotesi di nuovi introiti fiscali che dovrebbero arrivare grazie al nuovo sistema di pagamento tramite bolletta elettrica. Addirittura e' gia' in grado di dire quali saranno le nuove percentuali di evasione dopo questa riforma: dal 27% di oggi si dovrebbe passare all'8%. Dati falsi quelli precedenti e dati falsi quelli di previsione: sono percentuali che, col vecchio metodo di riscossione, partivano dal presupposto che ogni nucleo famigliare anagrafico, per il fatto stesso di esistere, possedeva un apparecchio tv; percentuali che, per la nuova previsione in netto calo, sinceramene non sappiamo su cosa si possano basare. Forse, se oltre a dare i numeri, senza partire dal presupposto che si e' onnipotenti e per questo indiscutibili, ci si dicesse qualcosa su fonti e metodologie, forse potremmo tutti ragionare meglio. Ma questo sembra proprio che non interessi alla Rai e al suo direttore generale, l'importante e' fare spettacolo e ripetere il mantra “stiamo riducendo l'evasione fiscale”, mantra che, a qualunque domanda viene posta viene ripetuto ignorando la sostanza della domanda stessa. E' cosi'. Niente di nuovo. Il tragico e' che e' su questo che si basa la politica del nostro Stato e del nostro Governo sul servizio pubblico di informazione radiotelevisiva, servizio in aperta e manifesta violazione dei minimi dettati del libero mercato dell'informazione e delle comunicazioni, visto che la Rai e' in aperta e spudorata concorrenza con altre emittenti che vivono solo di pubblicita' e non hanno il privilegio dell'imposizione del canone (1).
Noi aspettiamo la Rai, il Fisco e il Governo alla sbarra delle prossime scadenze e al “garantito” massacro di diritto e istituzioni che verra' fatto per applicare queste nuove regole (2).
Intanto non possiamo rilevare che, a fronte delle affermazione del direttore generale Antonio Campo Dall'Orto sulle azioni meritorie che dovrebbe mettere in atto per “meritarsi” questa imposta che verra' fatta praticamente pagare a tutti coloro che hanno un contratto della luce, c'e' un dato di fatto che mai viene prese in considerazione: la privatizzazione della Rai. Non chiesta da associazioni come la nostra (che -siamo consapevoli- per il potere contano quanto il due di picche), ma dal corpo elettorale che con un preciso referendum del 1995 aveva chiesto che si procedesse in questo senso. Referendum sempre ignorato.
Il confronto, quindi e' tra un dg che aspira al merito e gli elettori che dicono che se ne deve andare a casa in quanto burocrate di Stato e, finalmente, aprire il mercato dell'informazione liberandolo da questo giogo economico, politico, istituzionale e sociale.
Siamo visionari? Bah! Forse c'e' qualcun'altro che e' solo arrogante. Magari senza neanche accorgersene perche' e' talmente dentro il regime imperante che pensa di fare opera meritoria con l'auspicio del merito. Ma i fatti sono questi: da una parte i burocrati di Stato, dall'altro il corpo elettorale sovrano. Chi dovrebbe avere ragione? Domanda a cui la risposta e' scontata quando si e' in democrazia…. ma qui ed oggi, il governo del popolo (demo-crazia) e' solo didattica che, tra l'altro e non a caso, non si degnano neanche di insegnare in modo decente nella nostra scuola pubblica… meglio garantirsi la formazione anche dei futuri sudditi


(1) a parte alcune briciole che vengono regalate a macchi di leopardo e che, per l'occasione del presunto maggiore introito dal nuovo metodo di riscossione del canone, dovrebbero ancor meglio essere distribuite, comprando cosi' quelli che invece dovrebbero essere i vigilantes/concorrenti del mercato
(2) qui tutte le nostre varie e diffuse perplessita', denunce e richieste 
 
 
 
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