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RAI E CANONE
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Comunicato 
29 agosto 2000 0:00
 


LA CONFERMA CHE SIAMO IN PRESENZA DI UNA GABELLA VIOLENTA IMPOSTA CON LA FORZA MILITARE. PERCHE' SE LA RAI HA I BILANCI POSITIVI IL CANONE/TASSA AUMENTA SEMPRE? NON DOVREBBE ESSERE UN SERVIZIO PUBBLICO DOVE I VANTAGGI DI UNA BUONA GESTIONE DOVREBBERO ESSERE ANCHE PER LE TASCHE DEGLI UTENTI OBBLIGATI?

Firenze, 29 Agosto 2000. Nelle chiaccherate agostane mancava quella sul destino della Rai.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' sintomatico che le notizie della chiaccherata Amato/Zaccaria sul futuro dell'assetto dell'ex informazione di Stato -oggi di Governo, grazie alla proprieta' Rai parcheggiata dall'iri al Tesoro- siano contemporanee all'apertura di un dibattito -dalle colonne del britannico Financial Times- per la privatizzazione di uno dei massimi pachidermi pubblici europei, la Bbc. Una sintomatologia che colpisce per le enormi differenze: oltre la Manica si parla di mettere all'asta il canone pubblico e quindi il servizio pubblico, in Italia si da' per scontato che il canone sara' eternamente appannaggio della Rai, e lo si spalma li' dove la torta -da un punto di vista di audience e capacita' programmatica- e' meno attraente e deliziosa, il Terzo canale.
Una differenza sostanziosa che la dice lunga su cosa stanno cominciando a pensare per l'aggiornamento del monopolio dell'informazione di Stato/Governo, e che fa strage di quel referendum dove gli italiani si espressero positivamente per un privatizzazione di questa informazione.
Quella tassa sul possesso dell'apparecchio televisivo, che eufemisticamente continuano a chiamare canone, e' "robbba loro", tant'e' che, nonostante l'azienda Rai registri bilanci positivi, continuano ad aumentarlo (+2,7% solo l'anno scorso): non si capisce, quindi, quali vantaggi gli utenti dovrebbero trarre dal fatto che la Rai e' pubblica, perche' se l'andamento positivo dell'azienda non influisce sui costi del loro obbligo, a che serve questa cosa pubblica se i vantaggi non sono per tutti? Il fatto e' che siamo solo in presenza di una gabella violenta, che viene estorta con la forza delle divise militari e delle minacce di pignoramento.
Noi stiamo ancora aspettando che il presidente Roberto Zaccaria dia le complete spiegazioni alla Commissione europea in merito all'uso della tassa/canone per fare concorrenza alle altre emittenti; e contemporaneamente aspettiamo che la Commissione perda la pazienza a furia di attendere.
 
 
 
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