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La Rai impedisce ai cittadini di disdire il canone-tassa. Come difendersi e combattere arroganza e illegalita'
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Comunicato 
24 febbraio 2009 0:00
 
La Rai, insieme all'Ufficio delle Entrate, sta di fatto impedendo ai contribuenti di disdire il canone tv, con richieste illegali di compilazione di 'appositi moduli' e di denari non dovuti.
La legge prevede che il contribuente possa fare richiesta di suggellamento dell'apparecchio televisivo e contestualmente cessare di pagare il canone-tassa Rai. Per farlo, e' sufficiente un pagamento pari a 5,16 euro ed una lettera raccomandata a/r, indicando il numero di "abbonamento" e specificando il tipo dell'apparecchio di cui si e' in possesso.
La disdetta denunciata entro il 31 dicembre dispensa dal pagamento del canone dal 1 gennaio dell’anno successivo. Abbastanza chiaro, no?
No. La Rai, violando la legge, richiede che il contribuente compili un ulteriore modulo, senza il quale -a suo dire- la disdetta non sarebbe valida (clicca qui), con anche richieste assurde tipo: "non basta indicare la marca ma occorre anche il modello del vecchio televisore", "occorre una copia del pagamento del canone della persona a cui e' stato donato l'apparecchio", "occorre una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà debitamente compilata, sottoscritta da Lei e dal cessionario o dai cessionari degli apparecchi televisivi, e deve essere corredata dalle fotocopie di un valido documento di identita' suo e dei cessionari", etc. Con questi artificii, la Rai pospone la data di suggellamento ad una data successiva al 31 dicembre 2008, e per questo pretende il canone anche per il primo semestre dell'anno 2009 (euro 54,86 Euro).
Un pratica, questa della Rai, illegittima e vessatoria.

Ecco come difendersi
1. rispondere con una lettera raccomandata a/r di messa in mora/diffida, spiegando di aver seguito alla lettera la legge in merito al suggellamento e di non dover alcun importo per l'anno 2009. Quindi richiedere un risarcimento del danno per le spese e delle eventuali perdite di tempo necessarie per difendersi da questa illegittima richiesta. Qui la nostra scheda pratica su come redigere una messa in mora: clicca qui
2. inviare copia di questa messa in mora, nonche' della richiesta di suggellamento e della risposta della Rai alle seguenti autorita':
- alla Procura Generale della Corte dei Conti per danno erariale, chiedendo di accertare se non vi sia uno sperpero di denaro pubblico nella preparazione ed invio di lettere e moduli contrari alla legge. Questo l'indirizzo: Procura Generale della Corte dei Conti - Via A. Baiamonti, 25 - 00195 Roma.
- al Garante del Contribuente della propria Regione. Qui il modulo per fare ricorso: clicca qui
Gli indirizzi del Garante della propria Regione possono essere trovati qui: clicca qui
3. fare un esposto denuncia per abuso d'ufficio alla Procura della Repubblica di Torino, utilizzando questo modulo: clicca qui
 
 
 
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