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Rimborso Windows preinstallato. Aduc denuncia produttori PC all'Antitrust
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Comunicato 
17 ottobre 2014 11:37
 
 Abbiamo depositato questa mattina presso l'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (AGCM) una denuncia contro i maggiori produttori di computer perché impediscono di fatto ai consumatori di ottenere il rimborso di Microsoft Windows preinstallato di cui non intendono usufruire. Così facendo, violano la legge, come stabilito di recente dalla Corte Suprema di Cassazione cui l'Aduc aveva ricorso (1).

Eppure, i produttori continuano come niente fosse ad impedire l'esercizio di questo diritto al consumatore. HP pretende la restituzione del computer, mentre Lenovo e Fujitsu dicono che il rimborso non esiste. Acer richiede una serie di passaggi assurdi come l'invio presso la propria sede del PC a spese dell'utente al solo scopo di effettuare la cancellazione dell'hard disk. Asus chiede l'invio presso una propria sede in Olanda. Pressoché tutti negano l'assistenza all'hardware nel caso venga rimosso il software preinstallato. La somma che verrebbe restituita è poi irrisoria, nonostante la Cassazione abbia stabilito che debba essere quella di mercato: si va da Samsung che rimborsa 1 euro fino ai 50 euro di Sony per il rimborso di Windows 8 pro, un software che vale oltre 200 euro sul mercato.

Visto l'unanime ostruzionismo al rimborso, è anche ipotizzabile che vi siano accordi commerciali tra i produttori di PC e Microsoft intesi proprio a vanificare il diritto del consumatore al rimborso. Infatti, nella licenza OEM, Microsoft Windows stabilisce che il consumatore debba attenersi alle modalità (capestro!) stabilite dai produttori (2). Abbiamo quindi chiesto all'Autorità di imporre a Microsoft la riformulazione del testo della licenza in modo da rendere chiaro che chi rifiuta il software ha diritto al rimborso senza vincoli.

Infine, dover pagare anticipatamente il software non voluto per acquistare un PC, e poi doversi attivare per ottenerne il rimborso non è accettabile e non ha eguali sul mercato. L'Antitrust dovrebbe quindi imporre che venga preinstallato solo software con licenza “trial” (ovvero in prova per un certo periodo di tempo entro il quale l'utente decide se acquistarlo o rimuoverlo dal PC) oppure software libero gratuito.

Auspichiamo che dopo l'11 settembre, con la sentenza di Cassazione, il mercato del software possa aprirsi ad una buona liberalizzazione, con maggior concorrenza e vantaggi per tutti, soprattutto per i consumatori.

Invitiamo tutti gli utenti che hanno problemi di rimborso con i produttori di PC a segnalarlo all'Autorità usando l'apposita form a questo indirizzo

Ringraziamo le associazioni che supportano questa azione e che hanno sottoscritto l'istanza presso l'AGCM:
ILS - Italian Linux Society (www.ils.org e www.linux.it). Qui il comunicato di ILS
FSFE - Free Software Foundation Europe. Qui il comunicato di FSFE, anche in inglese

Qui il testo completo della denuncia

Qui il nostro canale web dedicato all'argomento

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(1) Con la storica sentenza n°19161/2014 dello scorso 11 settembre, la Suprema Corte ha affermato che “chi acquista un computer sul quale sia stato preinstallato dal produttore un determinato software di funzionamento (sistema operativo) ha il diritto, qualora non intenda accettare le condizioni della licenza d’uso del software propostegli al primo avvio del computer, di trattenere quest’ultimo restituendo il solo software oggetto della licenza non accettata, a fronte del rimborso della parte di prezzo ad esso specificamente riferibile”. Qui il testo della sentenza
(2) La licenza di Windows 8 recita: “Il licenziatario potrà contattare il produttore o l’installatore per conoscere le modalità di restituzione del software o del computer e di rimborso del prezzo. Il licenziatario dovrà attenersi a tali modalità, che potrebbero richiedere la restituzione del software unitamente al computer sul quale il software è installato per ottenere il rimborso del prezzo, se previsto”.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS