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Storie del signor G*: come Telecom Italia è 'attratta' da chi la rifiuta e rifiuta chi la vuole
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Comunicato 
27 gennaio 2011 13:45
 
 Telecom Italia è 'attratta' da chi la rifiuta e rifiuta chi la cerca. Raccontiamo due storie giunte al nostro servizio assistenza, emblematiche del caos cialtrone che caratterizza il principale gestore telefonico italiano. Gestore che non riesce a garantire il servizio universale, come abbiamo denunciato nei giorni scorsi (da mesi non attiva la linea base ad un complesso di decine di abitazioni in un comune alle porte di Firenze), ma che crea danni e disagi anche di altro genere.
La storia del signor G*-1: riattaccami la linea
Dopo trentanni di onorato servizio, la linea telefonica del signor G* ha cessato di funzionare. Era il 28 ottobre 2010 e tutte le telefonate e fax al servizio clienti di Telecom Italia non hanno prodotto risultati.
Il signor G* abita a Catania in una via semicentrale, nel quartiere di San Berillo Nuovo, non in una remota terra in cui imperversa una guerra civile; eppure da tre mesi il muro di gomma tra l'utente e azienda non si infrange, come ci ha raccontato la figlia del signor G*, che da mesi intima per conto del genitore, inutilmente, un intervento risolutivo a Telecom Italia. Purtroppo non è un caso isolato, informalmente tecnici di Telecom Italia ci raccontano delle ragnatele che ricoprono le centraline telefoniche che funzionano per puro miracolo, visto che gli interventi di manutenzione sono ridotti al lumicino.
La storia del signor G*-2: non ti voglio
Il signor G* è titolare di una piccola attività artigianale in provincia di Cosenza, non riesce a liberarsi di Telecom Italia. Aveva un contratto con un gestore alternativo. Nel giugno 2010 invia formale disdetta della linea. Tutto a posto? No. Perché in agosto ecco una lettera di benvenuto di Telecom Italia: a seguito della sua richiesta abbiamo attivato la linea. Si saranno sbagliati, quindi prima raccomandata: nessuna richiesta è stata da noi effettuata, annullate tutto.
Risposta di Telecom Italia del 12 ottobre 2010: abbiamo disattivato … non siamo in grado di verificare la presenza del contratto da lei sottoscritto …
Ovvio, non c'è alcun contratto e nessuna richiesta verbale. Va beh, si sono confusi ma tutto si è risolto! E invece, no! In dicembre perviene la richiesta di pagamento di due fatture per un totale di circa 280 euro. Cioè: attivano senza consenso una linea telefonica e poi vogliono quasi mezzo milione di vecchie lire.
Nuova raccomandata con richiesta di danni e nuova risposta di Telecom Italia che senza tener conto della loro precedente, rispondono picche. Paga e zitto.
 
Che succede al principale gestore italiano? Trascura i propri clienti storici? Rimanda gli interventi di manutenzione per risparmiare? E tenta di 'spillare' soldi ad ex clienti?
Purtroppo da questa società dipende il futuro delle telecomunicazioni in Italia, che dopo anni di annunci è ancora al palo, rispetto alla costruzione di nuove reti in fibra ottica. Non si tratta, dunque, di piccole disavventure capitate a sfortunati clienti, ma uno dei tanti sintomi del declino (non inevitabile) dell'Italia.
 
 
 
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