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LA TASSA/CANONE DELLA RAI E' DI 420 LIRE!
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Comunicato 
2 gennaio 2001 0:00
 


MENTRE IL SOVRAPPREZZO E' "SOLO" IL 39.048% IN PIU'!
AD ARTE PER NON INCIDERE SULL'INFLAZIONE?

Firenze, 2 Gennaio 2001. Sulla Gazzetta Ufficiale, oggi e' stato pubblicato il decreto del ministero delle Comunicazioni dello scorso 13 dicembre 2000: "Determinazione della misura dei canoni di abbonamento alle radiodiffusioni".
E vi si legge che il canone/tassa che dobbiamo pagare alla RAI per il solo fatto di possedere un apparecchio radiotelevisivo e' di 420 lire!
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Si', proprio 420 lire!
L'importo finale annuo che dobbiamo pagare, e' cosi' composto: canone base 420 sovrapprezzo 164.005 tassa di concessione 8.000 Iva 6.575
Totale 179.000 Ci domandiamo se non sia un meccanismo, quello del sovrapprezzo, studiato ad arte per evitare che gli aumenti (come quello per quest'anno di 3000 lire) incidano sul paniere inflazionistico.
L'importo del cosiddetto canone e' rimasto ai valori degli anni '40 e non e' piu' aumentato. Quello che invece aumenta e' il sovrapprezzo che, aggiornato da una commissione mista Stato-Rai, e' del 39.048 % in piu' del canone base. In genere, quando si sente parlare di sovrapprezzo, si intende una cifra in piu', ma inferiore, rispetto al prezzo base (per esempio: sovrapprezzo del 20%), ma al ministero delle Finanze, a quello delle Comunicazioni e alla Rai stessa, le parole hanno sempre valori relativi, proprio come disinvoltamente la Rai, nella sua campagna pubblicitaria in corso per il sempre cosiddetto rinnovo, utilizza la parola canone e/o abbonamento, senza mai dire che si tratti di una tassa, e quindi …. non un abbonamento o un canone.
Ma il solco della tradizione lessicale fiscale italiana, non poteva essere altrimenti anche in questo caso.
Crediamo che anche di fronte al rinnovo di questa beffa delle 420 lire, l'Ufficio Pubblicita' Ingannevole dell'Antitrust (che abbiamo sollecitato ad intervenire per bloccare la campagna ingannevole che la Rai ha in corso per il rinnovo della tassa/canone) dovrebbe sentirsi piu' che mai motivata ad intervenire, quantomeno per fare chiarezza.
Per quanto riguarda invece noi sudditi/utenti del Fisco e della Rai, per il momento abbiamo solo lo strumento della petizione , che e' in Internet sul sito con cui si chiede al Parlamento l'abolizione di questa tassa, e la fine dell'abuso di posizione dominante del gestore monopolista nei confronti di altre emittenti, oltre che la fine dell'informazione di Stato e di Governo (la Rai, dopo l'avvio della dismissione dell'Iri -che ne era proprietaria- e' "parcheggiata" tra i gioielli del ministero del Tesoro), della cultura di Stato e di Governo, del divertimento di Stato e di Governo, dello sport di Stato e di Governo, etc…
 
 
 
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