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Traffico schede cellulari. Ennesima conferma di come agisce Telecom Italia. E' ancora il caso di affidargli il servizio universale?
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Comunicato di Domenico Murrone
1 luglio 2010 15:20
 
 Telecom Italia è la società a cui è affidato il servizio universale. Un incarico che impone al gestore di erogare a tutti gli italiani il servizio di telefonia fissa (voce e fax). Questo ruolo è affidato all'ex monopolista in quanto proprietario della rete dell'ultimo miglio (i cavi in rame che arrivano in casa e le centraline di prossimità). In cambio Telecom riceve soldi.
Negli anni post privatizzazione, Telecom è stata gestita male, ha lasciato decadere il proprio patrimonio di infrastrutture, perché l'obiettivo era quello di pagare i debiti degli azionisti di controllo che si sono susseguiti.
Le conseguenze per gli utenti, sono state tariffe artatamente alte e una serie di disservizi (attesa anche di anni prima di avere la linea telefonica base). Disservizi, riconducibili a inadempienze di natura civilistica. Accanto a questi 'peccatucci', la società ha compiuto operazioni penalmente rilevanti. Il dossier Telecom in mano a poliziotti e magistrati è sempre più corposo: le intercettazioni illegali, il caso di Telecom Sparkle e ora il caso delle schede telefoniche mobili attivate a ignari utenti .
Telecom non solo ha usato tutti i mezzi (anche illeciti) per tenersi a galla, ma rischia di uccidere il futuro delle telecomunicazioni italiane. Visto il suo enorme debito, Telecom Italia ha tutto l'interesse a rallentare lo sviluppo della nuova rete in fibra ottica, per continuare a guadagnare grazie al vecchio doppino in rame.
È ancora il caso di affidare un servizio pubblico essenziale a questa società?


 
 
 
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