Vorrei segnalarvi quanto mi è successo. Ai primi di luglio del 2008 (la lettera è priva di data) SKY mi comunica che dal 1° luglio, modificherà li costo del mio abbonamento applicando un nuovo listino (da ¤42,00 a ¤48,00) che nel mio caso però, essendo già un cliente SKY, avrà effetto dal 1° settembre 2008. La data di scadenza del mio contratto è 1 ottobre 2008. Non essendo d'accordo di accettare l'aumento proposto da SKY (variazione costo prima della scadenza) ed onde evitare che dal 1° settembre decorresse un nuovo contratto, il 10/07/08 ho comunicato a SKY tramite fax di recedere dal contratto in essere, specificando che la mensilità di Agosto, sarebbe stata l'ultima rimessa (mezzo carta di credito) che avrei effettuato nei loro confronti. La stessa SKY il 17/07/08 mi informava di prendere atto della richiesta in base alla nuova legge 40/07, e di provvedere alla chiusura per il 31.08.08 (il giorno successivo mi è stato tolto il segnale). Comunicandomi inoltre che, sempre in applicazione di tale legge, in caso di recesso anticipato rispetto alla scadenza prevista dal mio contratto, dovevo sostenere il "costo dell'operatore" (cosa che hanno fatto addebitandomi ¤60,00). Ma cosa c'entra il costo dell'operatore? Non sono stato io a cambiare le condizioni contrattuali; è SKY che voleva farmi accettare e pagare un costo maggiore sull'abbonamento, un mese prima della scadenza contrattuale. A me risulta che, se si variano le condizioni contrattuali prima della scadenza (mi è successo con la Banca), si può recedere in qualsiasi momento dal contratto senza penali o costi aggiuntivi di qualsiasi genere, essendo una decisione unilaterale da parte dell'Ente erogante il servizio. Cosa ne pensate?
GRAZIE
UN CORDIALE SALUTO
Carlo, da Mestre (VE)

Risposta:
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