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Ricariche cellulari: fatta la legge trovato l'inganno
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Lettera 
12 marzo 2008 0:00
 
Il decreto Bersani aveva sulla carta migliorato le cose per gli utenti di ricariche telefoniche stabilendo che fosse illegittimo disattivare il numero e azzerare il credito residuo in assenza di ricariche per un anno.
Questa nel seguito è la conseguenza su chi, come mia madre, usa poco il cellulare (soprattutto per ricevere) e non ha bisogno di fare una ricarica entro un anno:
Vodafone la sta tempestando di sms dicendo che la sua sim verrà disattivata se non procede a una ricarica entro un anno e che, sibillinamente, il suo traffico residuo sarà comunque mantenuto a disposizione: ma a disposizione di chi e come se viene invalidata la sim e requisito il numero?
c'è di più: l 'anno scorso avevo fatto una ricarica online da 3 euro di cui 2 di traffico mentre oggi vedo che il taglio minimo è diventato di 15 euro.
insomma nella sostanza per mia mamma le cose dopo il lodevole (nell'intento) decreto Bersani sono peggiorate perché nella sostanza lei deve di fatto ricaricare se vuole essere ancora raggiungibile sul cellulare ma la sua spesa annua quintuplica da 3 a 15 euro. Grazie Vodafone !!!!
Non si potrebbe protestare collettivamente con Vodafone per questa interpretazione della legge così negativa verso le categorie deboli (anziani) ?
Bettino, da Torino (TO)

Risposta:
di lodevole nel decreto Bersani c'e' poco, se non le ingenue intenzioni (come avevamo purtroppo previsto). Detto questo, si faccia valere con una lettera raccomandata A/R di diffida: clicca qui
Per legge, la Sim non puo' essere disattivata per mancata ricarica.
Faccia una segnalazione con richiesta di intervento al Garante nelle comunicazioni: clicca qui
In caso di risposta negativa da parte del gestore alla messa in mora, si deve prima fare un tentativo obbligatorio di conciliazione presso il Co.Re.Com della propria Regione: clicca qui (Nel caso in cui il Co.Re.Com non svolga questo servizio nella propria Regione, proporre il tentativo di conciliazione presso la Camera di commercio o in alternativa verificare se il giudice di pace accetta la domanda di conciliazione). Se il tentativo di conciliazione fallisce, o non viene esperito entro 30gg dalla data della richiesta, citare il gestore in giudizio direttamente presso il giudice di pace (recarsi personalmente presso la cancelleria del giudice e redigere oralmente la citazione). In questa sede si potranno richiedere sia la liberazione immediata della linea, sia tutti i danni del caso (spese raccomandate e fax, rotture di scatole, etc.).
 
 
 
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