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Telecom: errori di fatturazione, rimborsati senza interessi
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Lettera 
3 maggio 2008 0:00
 
Nel mese di luglio 2007, tramite un agente, aderivo ad un'offerta per la telefonia mobile aziendale TIM AFFARE FATTO GOLD, piano attivabile soltanto su due o più linee, che prevedeva anche l'offerta di un cellulare per ogni linea. Ho sottoscritto un contratto per 2 linee aziendali e tre LINK che mi sono state offerte poichè prive di costi fissi, di canone, aderendo al piano tariffario delle due linee aziendali ( 10 cen di euro al minuto calcolato sui secondi di conversazione, senza scatto alla risposta).
Alla prima bolletta, ho pagato un contributo di cui ero informato, di ¤ 80,00 una tantum, previsto per un particolare modello di cell. che avevo richiesto. (I telefoni sono arrivati a Novembre 2007, 4 mesi dopo la data di richiesta).
Lo stesso contributo, mi è stato addebitato nella seconda bolletta, insieme al canone di ¤ 7 mensili per ogni link. Ho immediatamente segnalato l'errore al numero verde, e per tutta risposta, nella bolletta successiva, la terza, ritrovo ancora gli stessi addebiti, richiamando nuovamente il numero verde, scopro che mi era stato attivato un piano tariffario diverso e più costoso di quello sottoscritto nel contratto e che l'opzione INTERCOM per parlare gratis con i telefoni aziendali con il costo fisso di ¤ 4 a sim mensili era attiva solo su una linea.
Invio una raccomandata di reclamo, segnalando tutte queste anomalie, chiedendo un immediato rimborso per tutti gli errori commessi, segnalo il fatto che il loro agente, era sparito e non rispondeva alle mie telefonate da mesi. Tim risponde, dopo un mese, facendomi telefonare da un operatore, ALESSIO, il quale si scusa per i disguidi, per l'atteggiamento dell'agente, e mi assicura che provvederanno a rimborsarmi quanto prima.
Nella bolletta successiva, trovo un rimborso di ¤ 160,00 (a fronte dei due addebiti errati di ¤ 80 cad), detratti dal conto telefonico senza interessi... inoltre una nuova voce di spesa mai vista ne richiesta mi viene addebitata per una data mail che secondo loro avrei richiesto in fase contrattuale.
Avendo sospeso il RID bancario, pago la bolletta detraendo i costi errati, e TIM in risposta mi sospende le linee, per ottenere il riallaccio, pago anche la rimanenza della bolletta e dopo 24 ore, le linee tornano attive. Chiedo l'invio del contratto per verificare eventuali anomalie, Invio una seconda raccomandata di reclamo, dove ribadisco la mia richiesta di maggiore chiarezza in merito a quanto mi è dovuto, reclamando anche per quel DATA MAIL mai richiesto. Tuttavia, ad oggi, continuano ad ignorare le mie richieste,
In questi mesi di utenza Tim, HO PAGATO BOLLETTE SALATISSIME, più del doppio di prima e con il medesimo traffico, HO SPESO ORE A PARLARE CON I VARI OPERATORI concludendo poco e niente, SONO ESASPERATO E STANCO, poichè, non solo devo pagare anche se le bollette sono sbagliate, altrimenti sospendono le linee, ma i rimborsi avvengono SE, COME E QUANDO DECIDE TIM. CREDO PROPRIO NON SIA GIUSTO TUTTO QUESTO, arrivati a questo punto, mi rivolgo a voi, chiedendovi come posso fare per:
OTTENERE I RIMBORSI DOVUTI COMPRESI DI INTERESSI MATURATI
CHIUDERE IL CONTRATTO, (disatteso da Tim con l'attivazione di un diverso piano da quello pattuito) passando con i miei numeri ad altro operatore, PAGANDO SOLAMENTE IL DOVUTO.
TUTTE LE TELEFONATE ORE PERSE RIMBALZANDO DA UN OPERATORE ALL'ALTRO, LE RACCOMANDATE, IL TEMPO, LA GASTRITE CHE MI E' VENUTA, CHI ME LI RIMBORSA???!!!!
Vi ringrazio e vi saluto cordialmente.
Antonio, da Sedriano (MI)

Risposta:
Si faccia valere con una lettera raccomandata A/R di messa in mora: clicca qui
in cui quantifica rimborsi e risarcimenti, preannunciando il recesso.
In caso di risposta negativa da parte del gestore alla messa in mora, si deve prima fare un tentativo obbligatorio di conciliazione presso il Co.Re.Com della propria Regione: clicca qui
Se il tentativo di conciliazione fallisce, o non viene esperito entro 30gg dalla data della richiesta, citare il gestore in giudizio direttamente presso il giudice di pace (recarsi personalmente presso la cancelleria del giudice e redigere oralmente la citazione). In questa sede si potranno richiedere sia la liberazione immediata della linea, sia tutti i danni del caso (spese raccomandate e fax, rotture di scatole, etc.).
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