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Vodafone / Parr Credit
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Lettera 
1 dicembre 2015 0:00
 
Gentile Aduc,
sono rimasta tramortita da una raccomandata "Vodafone B.V." che intima il pagamento di 300 euro per ratei non andati a buon fine di un contratto stipulato nel 2011. Cosa sarà?
Impossibile avere un contatto con Vodafone (non sono più loro cliente) e per informazioni, devo chiamare un numero di Roma, dove mi risponde un gentile signore non italiano (ma che dichiara di essere il dr. Iannuzzi), che mi informa che - tra il giugno 2012 e l'agosto 2013 - non sarebbero andate a buon fine 15 rate mensili da 20 euro, appoggiate sulla mia carta di credito e relative all'acquisto di un tablet avvenuto nel febbraio 2011.
Mi trovo da 2 anni in Piemonte, non ho modo di ripescare gli estratti conto della carta che non ho più, perché sono correntista di un altro istituto di credito.
Chiamo l'helpdesk della carta defunta, per sapere come stanno le cose: gli ultimi dati disponibili a video sono di ottobre 2013, non c'è modo di sapere se - a risalire da settembre 2013, fino a luglio 2012 - quegli importi siano stati, o meno, addebitati sulla vecchia carta, che, peraltro, non mi ha mai creato alcun problema.
Dall'indirizzo e-mail che (solo su espressa richiesta) il dr. Iannuzzi mi detta, comprendo di non essere in contatto telefonico con Vodafone, ma con Parr Credit...
Possibile che Vodafone non mandi alcun avviso per oltre 2 anni e poi mi INTIMI di adempiere entro 10 giorni ad un debito, per me così consistente e imprevedibile, tramite un'agenzia di riscossione sconosciuta?
Possibile, come ha detto il dr. Iannuzzi, che io abbia comunicato un eventuale rinnovo della carta di credito (intercorso nel 2012... e chi se lo ricorda?) solo al "190 - area clienti" e non anche a un'altro ufficio, che non ho ben capito quale potesse essere?
Ma può essere tutto vero?
Grazie per la Vostra attenzione.
P.S.: e pensare che, andando in pensione, mi ero illusa di poter avere
un'esistenza tranquilla... guarda qua che roba!
Chiara, da Bassano Del Grappa (VI)

Risposta:
per prima cosa, tenga presente che se il gestore (anche tramite un recupero crediti) sostiene che lei non ha pagato, sta a lei dimostrare di aver adempiuto. Le banche hanno l'obbligo di conservare le transazioni per ben piu' di due anni. Pertanto, le consigliamo di scrivere al suo vecchio istituto di credito chiedendo copia di tutti i pagamenti effettuati a favore del gestore. Si faccia valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
Se da quella documentazione risulta che lei ha pagato, potrà contestare la richiesta del gestore. Altrimenti, se non potrà dimostrare di aver pagato, purtroppo è sempre possibile che il gestore possa agire per ottenere la soddisfazione del proprio credito.
 
 
 
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