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 ITALIA - ITALIA - Banda larga. Scajola rimanda al prossimo anno i fondi governativi
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11 dicembre 2009 13:28
 
"Noi riteniamo che definiremo l'approvazione del primo investimento pubblico a inizio anno". Lo ha spiegato Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, riferendosi agli 800 milioni previsti per colmare il digital divide e portare, dunque, la banda larga anche nelle zone d'Italia dove non arriva. "Il percorso sara' graduale per evitare di accantonare risorse che adesso non sono disponibili". Scajola ha poi ricordato che "dobbiamo impegnarci per lo stanziamento pubblico sulla banda larga: crediamo infatti che il mercato riuscira' a costruire reti efficienti, ma solo laddove e' remunerativo l'investimento. Dove non lo e' deve esserci l'intervento pubblico".
Sul come fare per portare la banda larga dappertutto e cablare l'Italia con la fibra ottica, pero', continua il balletto delle dichiarazioni, che finora non hanno prodotto risultati.
"Siamo aperti a collaborazioni con altri operatori in segmenti specifici". Cosi' ha dichiarato Gabriele Galateri, presidente di Telecom Italia, rispondendo a una domanda sui progetti relativi alla banda larga. "Noi stiamo facendo un piano in cui investiamo. Stiamo facendo ragionamenti sul futuro che vedono Telecom Italia in prima linea".
"Da Telecom Italia ci aspettiamo una strategia industriale piu' precisa e definita e anche abbastanza rapidamente". E' il viceministro allo Sviluppo economico-Comunicazioni, Paolo Romani, ad auspicare che la societa' dia indicazioni dettagliate sui piani per la banda larga spiegando di avere "raccolto con favore le dichiarazioni del presidente Galateri", possibiliste su collaborazioni con altri operatori sulla rete. A chi gli faceva notare che di recente l'ad Franco Bernabe' non era parso possibilista a tale riguardo, Romani ha risposto che "il presidente di Telecom e' portatore delle indicazioni del cda". In ogni caso un progetto di nuova rete senza Telecom Italia non e' attuabile mentre i tagli su "quanto wireless e quanta fibra ottica portare in quante citta' e in che tempi fa parte -ha concluso- di un progetto industriale su cui noi non possiamo avere voce in capitolo".
"Bisogna scommettere 3 miliardi di euro su una rete nazionale in fibra ottica per le telecomunicazioni italiane. Da fare con o senza Telecom". Ad affermarlo, in un'intervista a La Stampa, è il numero uno della Wind, Naguib Sawiris. Secondo Sawiris per realizzare la banda larga "tre miliardi è il massimo necessario, a conti fatti potrebbero bastarne due. No, non voglio fare tutto da solo. Ognuno degli operatori italiani del settore, cioè telecom, Vodafone, Wind e gli altri dovrebbe partecipare pro quota. Questa rete per internet veloce - aggiunge - è indispensabile allo sviluppo dell'Italia nei prossimi dieci anni,. Sarebbe bene che Telecom facesse la sua parte. So che in quanto ex monopolista non ne ha molta voglia, ma se proprio non vuole essere della partita, se ne puó fare a meno".
 
 
 
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