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 EUROPA - EUROPA - Diffamazione, Consiglio d'Europa
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Notizia 
6 luglio 2012 12:02
 
I 47 Stati membri del Consiglio d'Europa hanno riconosciuto la necessita' di procedere verso un'armonizzazione delle loro leggi in materia di diffamazione a mezzo stampa, per meglio garantire il diritto alla liberta' di espressione.
In una dichiarazione adottata ieri dall'Esecutivo dell'organizzazione paneuropea si sottolinea che le differenze nelle leggi sulla diffamazione dei diversi Paesi sta incentivando una 'pratica pericolosa per la liberta' di espressione' chiamata dagli anglosassoni 'libel tourism', cioe' la possibilita' per chi si ritiene diffamato di scegliere la giurisdizione che gli offre piu' garanzie di vincere e di essere lautamente rimborsato per i danni che ritiene di aver subito.
In sostanza, i governi sono invitati a riformare le loro leggi in materia mettendole in conformita' con i principi dettati dalla Corte europea dei diritti umani sulla liberta' di espressione. In particolare, dovranno assicurare che ci siano garanzie legali appropriate contro risarcimenti non proporzionati ai danni subiti, e misure tali a prevenire il 'libel tourism'.
'Questo preoccupante fenomeno e' in piena espansione anche grazie alla globalizzazione dell'informazione resa possibile da Internet', spiega all'Ansa Jan Kleijssen, che dirige l'unita' del Consiglio d'Europa che si occupa di societa' dell'informazione e governance di Internet. E aggiunge: 'Se gli Stati membri andranno nella direzione proposta dalla dichiarazione, la liberta' di stampa sara' meglio protetta'.
Attualmente uno degli Stati a cui si ricorre maggiormente per questa pratica, grazie alle sue leggi molto favorevoli ai presunti diffamati, e' il Regno Unito, che tuttavia dovrebbe cambiare la legislazione in materia nei prossimi mesi. (Ansa)
 
 
 
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