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 USA - USA - Legalizzazione cannabis e start up
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Notizia 
7 agosto 2015 18:38
 
Con la California che si appresta a votare il prossimo anno il referendum che ne legalizzerà in pieno l'uso ricreativo, nascono una dietro l'altra start up per la marijuana, in quella che e' una vera 'corsa verde' come lo e' stata la corsa all'oro del passato. AngelList - sito dove micro start up cercano investitori - conta più di 300 start up per la marijuana negli Stati Uniti, di cui la metà fondate quest'anno e un terzo delle quali in California. Gli investimenti in start up legate alla marijuana - riporta il Financial Times - hanno raggiunto i 200 milioni di dollari negli ultimi 12 mesi, quadruplicando il livello dell'anno scorso. Le start up sono fra le più varie: da una sorta di Amazon per la marijuana a una Uber per la consegna a domicilio, da un abbonamento mensile per marijuana organica direttamente a casa a un Kickstarter. "Non è una bolla, è tecnologia che entra in nuovi settori di attività" affermano alcuni esponenti della Silicon Valley. E l'investimento nel comparto non è facile: la marijuana è ancora illegale a livello federale in California e nessuna banca consente ad aziende del settore di aprire conti corrente. Ma ci sono anche problemi tecnologici, quali ottenere da società come Apple l'approvazione ad app per la marijuana. A complicare il quadro ci sono anche le diverse regole locali attualmente in vigore, che variano da area ad area. Nonostante gli ostacoli, la corsa verde della Silicon Valley non si ferma, anche per motivi sociali. Diversi fondatori di start up della Silicon Valley ritengono infatti una 'missione sociale' quella di lavorare nell'industria e di cercare di aprire la strada alla legalizzazione come modalità per prevenire il carcere per il possesso della marijuana. Gli Stati Uniti hanno la maggior numero di carcerati pro capite nel mondo, in gran parte proprio per le sentenze sul possesso di droghe.
 
 
 
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