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 ITALIA - ITALIA - Liberalizzazioni. Le soddisfazioni degli italiani. Doxa
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10 giugno 2015 14:53
 
Il 62% dei consumatori italiani con piu' di 18 anni giudicano "molto o abbastanza" soddisfacente la riduzione dei prezzi nel settore delle telecomunicazioni per effetto della liberalizzazione. Un giudizio analogo e' stato espresso, dal 43% del campione, per il settore delle assicurazioni mentre, per i trasporti, i consumatori "molto o abbastanza" soddisfatti sono il 41%. All'ultimo posto troviamo le banche dove solo il 32% degli intervistati ha espresso un giudizio "molto o abbastanza" positivo sulla riduzione dei prezzi ingenerata dalla liberalizzazione. E' quanto emerge da un sondaggio Doxa su un campione di mille soggetti interpellati sugli effetti delle liberalizzazioni hanno avuto sui prezzi e sulla liberta' di scelta per i consumatori. La rilevazione e' stata presentata insieme a un rapporto sullo stato delle liberalizzazioni in Italia realizzato da I-Com in collaborazione con Comin&Partners in occasione del convegno 'Liberi di scegliere o disorientati? Cittadini e imprese al bivio delle liberalizzazioni'. In termini di liberta' di scelta del fornitore, secondo l'indagine Doxa, sono ancora le telecomunicazioni, con il 76%, che agli occhi dei consumatori risultano il mercato piu' aperto, seguito da Energia Gas, 65%, e dalle assicurazioni, 62%. All'ultimo posto il sistema bancario. Sul fronte della concentrazione del mercato le liberalizzazioni hanno portato a un maggior numero di aziende concorrenti nel settore Tlc (79%), seguito da Energia-Gas (73%) e assicurazioni (64%). Tra i mercati che hanno invece registrato un minor grado d'apertura a nuovi player troviamo i trasporti (56%) e le banche (52%).
Secondo lo studio della I-Com, in collaborazione con la Comin&Partners, "il processo di liberalizzazione dei mercati ha subito una generale battuta d'arresto negli ultimi anni, in coincidenza con l'esplodere della crisi economica. Rimangono dunque margini di miglioramento in tutti i settori analizzati e, in particolare, in alcuni mercati dove l'Italia si colloca al di sotto del grado medio di apertura del mercato registrato in tutta l'Unione Europea". Il report mostra, inoltre, "nei mercati a rete (tlc, energia e Gas, poste e trasporti) e nei mercati finanziari (banche e assicurazioni) l'Italia ha un grado di apertura dei mercati alla concorrenza quasi sempre superiore alla media europea: ottavo posto tra i 28 Paesi Ue (nei settori a rete), con livelli particolarmente avanzati e nell'energia". "Se invece si considerano solo i cinque grandi Paesi europei (Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna e Italia) il nostro Paese registra un grado di liberalizzazione dei mercati mediamente piu' basso, con la Gran Bretagna che si attesta in cima alla classifica dei Paesi con i mercati piu' competitivi. Ma se guardiamo al trend dal 2005 ad oggi - si legge ancora nello studio - tranne la Gran Bretagna, e' l'Italia a migliorare di piu' (-31,2% del grado di restrittivita' complessivo dei mercati a rete) e sia nelle telecomunicazioni che dell'energia elettrica conquista il secondo posto assoluto rispettivamente dopo Gran Bretagna e Spagna".
 
 
 
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