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 U.E. - U.E. - Sharing economy. Linee guida Commissione Ue
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2 giugno 2016 14:20
 
La 'sharing economy' crea opportunità e "posti di lavoro per i disoccupati", ma "le tasse devono essere pagate", i "consumatori devono essere protetti" e le leggi sul lavoro "devono essere rispettate". Se questi tre requisiti siano soddisfatti, allora nell'Ue non si dovrebbe bandire un'attività solo per proteggere i ricavi della concorrenza esistente. Il divieto di attività dev'essere "l'ultima spiaggia". Così Elzbieta Bienksowska, commissario europeo al Mercato interno, Industria, Imprenditoria e Pmi, spiega, in conferenza stampa a Bruxelles, la linea della Commissione sull'economia collaborativa (Uber e Air Bnb le compagnie più note), delineata in una comunicazione pubblicata oggi. Nella comunicazione la Commissione delinea un approccio alla nuova economia, che nel 2015 ha avuto nell'Ue un giro d'affari stimato di 28 mld di euro, fornendo agli Stati membri una linea interpretativa su come applicare la legislazione esistente. La comunicazione non è vincolante, ma farà da guida per la Commissione nel suo ruolo di guardiano dei trattati, anche davanti alla Corte di Giustizia Ue.
Viene consigliato ai Paesi membri, tra l'altro, di non trattare nello stesso modo chi fornisce un servizio a livello professionale e in modo continuativo e chi invece fornisce quel servizio su base occasionale, fissando delle soglie, in alcuni casi. Per il vicepresidente della Commissione Europea Jyrki Katainen, "un'economia competitiva in Europa richiede innovazione: il prossimo 'unicorno' (sono chiamate così, in gergo finanziario, le start-up valutate oltre 1 mld di dollari, ndr) potrebbe nascere dall'economia collaborativa. Il nostro ruolo è quello di incoraggiare un ambiente regolatorio che permetta a nuovi modelli di business di svilupparsi, proteggendo nel contempo i consumatori e assicurando eque condizioni di tassazione e di lavoro".
"Vogliamo mantenere l'Ue aperta all'innovazione quanto lo sono gli Usa, e anche di più", aggiunge Katainen. Anche se le imprese con più successo sono americane, molte della Silicon Valley, il vicepresidente osserva che nella sharing economy "ci sono molte aziende europee, altrettanto valide di quelle americane, che competono". Quanto alla distruzione di posti di lavoro lamentata da alcune categorie, per Katainen, "sarebbe del tutto sbagliato vedere l'arrivo dei nuovi modelli di business come un gioco a somma zero. Se nessuno è disposto a guidare nel cuore della notte oppure nelle zone di campagna, allora meglio far entrare nuovi attori nel mercato, invece di uccidere completamente" il business. Con questa comunicazione, spiega la Bienkowska, "stiamo indicando il modo in cui leggere ed usare la legislazione esistente. Si tratta di un'interpretazione: la legislazione esiste e gli Stati devono utilizzarla nel modo che indichiamo nella guidance".  
 
 
 
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