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 USA - USA - Usa. Telefonia: passo avanti per la fusione tra At&t e BellSouth
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29 dicembre 2006 0:00
 

Con l'obiettivo di ricevere il via libera della Federal Communications Commission (FCC) - l'autorità federale che disciplina il comparto delle tlc in Usa - alla fusione con BellSouth del valore di 85 miliardi di dollari, At&t ha deciso di accettare l'imposizione di alcune condizioni.

 

Una vera e propria "capitolazione", ha detto in un'intervista rilasciata al Wall Street Journal Harold Feld, vice direttore generale di Media Access Project, società legale con sede a Washington. Condizioni che potessero tutelare la normativa antitrust vigente nel settore delle telecomunicazioni erano state richieste infatti dai due democratici della commissione, che si erano opposti a un'approvazione incondizionata dell'accordo, desiderata dai due membri repubblicani.

L'impasse si sarebbe potuta sbloccare se il quinto membro dell'Fcc, il repubblicano Robert McDowell, avesse espresso la propria posizione.

Ma McDowell ha comunicato qualche giorno fa la propria decisione di astenersi, per motivi di carattere etico. In precedenza, il repubblicano aveva infatti lavorato per CompTel, associazione che rappresenta le compagnie telefoniche più piccole minacciate dalla competizione dei grandi colossi.

In una lettera di 19 pagine inviata all'FCC, At&t ha promesso di osservare alcuni principi che tutelano la libera concorrenza, assicurando in modo particolare la "neutralità del network", principio secondo cui tutti gli utenti di Internet dovrebbero avere accesso ai contenuti web che desiderano, senza alcuna restrizione o limitazione imposta dai provider del servizio Internet (in particolare, molti accusano At&t e Verizon di cercare di controllare invece il servizio Internet in modo invasivo).

 

Altro passo che At&t farà per ottenere finalmente l'approvazione dell'Fcc, ha scritto il colosso, è migliorare la disponibilità del servizio Internet ad alta velocità in alcune aree ancora poco coperte, e contestualmente fissare un tetto massimo sui prezzi per le aziende clienti.

Ancora, in quella che è una concessione ai sindacati, At&t ha deciso di rimpatriare 3.000 posizioni che sono state "esportate" attraverso la pratica dell'outsourcing al di fuori degli Stati Uniti.
 
 
 
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