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Canone/Imposta Rai. Il federalismo fiscale della Leganord fa strage di loro stessi
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Comunicato di Vincenzo Donvito
24 giugno 2010 15:30
 
 Sembrava una “boutade” estemporanea l'idea lanciata dall'assessore regionale veneto al bilancio, il leghista Roberto Ciambetti, nel corso di un convegno sulle telecomunicazioni, ma non e' proprio cosi'. Trattenere in sede locale parte del canone Rai, al fine anche di sostenere l'emittenza locale e la Rai regionale -come chiosa il governatore del Veneto Luca Zaia- e' sicuramente la strada da seguire. “Senza le televisioni locali, non possiamo parlare con i cittadini, soprattutto delle notizie del territorio'.
Sono stato invitato in passato ad alcune trasmissioni a 'Radio Padania' proprio per perorare l'abolizione del canone/imposta della Rai, cosi' come diverse volte il quotidiano la Padania si e' occupato delle nostre specifiche iniziative, ma e' acqua passata. Probabilmente la discesa e il perdurare al potere romano dei politici della Leganord ha mutato alcune loro caratteristiche. Ed oggi li troviamo in una nuova veste: disinformata e arraffona.
Disinformata perche' le emissioni regionali della Rai e' noto che usufruiscono gia' dei proventi del canone/imposta. O forse il loro federalismo fiscale prevede che gli attuali proventi ai tg regionali siano insufficienti e quindi vadano ampliati, magari aumentando anche quanto pagano i contribuenti regione per regione?
Arraffona perche' con estrema disinvoltura la Leganord e' passata dalle iniziali massicce campagne di disdetta alle minacce di campagne di disdetta quando la Rai trasmetteva cose a loro sgradite, fino all'approdo odierno dell'assimilazione e del possibile aumento del gettito per meglio informare i loro amministrati.
Non e' una novita'. Gia' l'attuale capogruppo in Senato del Pdl, Maurizio Gasparri, prima di diventare ministro delle Comunicazioni qualche Governo Berlusconi fa, perorava la causa dell'abolizione del canone/imposta, tranne poi nell'alta veste istituzionale sostenere il contrario.
L'appetito vien mangiando, direbbe uno schietto leghista nel suo linguaggio impolitico riferendosi a “Roma ladrona” e non solo.
Da parte nostra auguriamo buon appetito, come facciamo anche ai nostri peggiori avversari e... tranquilli: non metteremo veleno nel vostro cibo perche' ci state pensando da soli. Noi, con vigore e tenacia, continuiamo a credere che il canone sia un'imposta truffaldina e iniqua e che tutto il nostro Paese non abbia bisogno di una Tv di Stato, ma di una Rai privatizzata che competa sul mercato coi propri concorrenti senza l'attuale abuso di posizione dominante. Perche'? Solo perche' crediamo che le persone divengano libere e mantengano la loro liberta' solo quando hanno informazione libera da una libera economia.
Qui il nostro canale web per la battaglia abolizionista del canone

 
 
 
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