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Canone Rai. La disinformazione e l'ambiguita' colpisce anche chi dovrebbe intervenire in Parlamento per l'abolizione. Nuova vittima: Antonio Di Pietro
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Comunicato di Vincenzo Donvito
15 settembre 2009 15:26
 
Nella bagarre politica che sta investendo il Palazzo e la Rai per la gestione di quest'ultima e la spartizione di poltrone e spazi, oggi si registra una nuova vittima della disinformazione e dell'ambiguita' in cui aleggia il sistema di finanziamento del servizio pubblico di informazione radiotelevisiva: il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
"Aderisco all'iniziativa lanciata ormai da piu' parti per disdire il canone Rai ed invito i cittadini a fare altrettanto, e aggiungo 'sostituendolo con Sky'". Cosi' fa sapere il senatore dal suo sito Internet... e prende una cantonata che, visto il suo calibro politico, visto il contesto e vista la materia, e' l'ennesimo sintomo di come, nonostante sentenze (anche della Corte Costituzionale), il fatto che il cosiddetto canone non sia un abbonamento per vedere le trasmissioni della Rai, ma un'imposta sul possesso di un apparecchio televisivo, non e' entrato nella testa neanche di chi dovrebbe fare le leggi. Infatti Di Pietro, se vuole sostituire Sky con la Rai, dovra' sempre pagare l'imposta, che dovrebbe pagare anche se usasse il proprio apparecchio televisivo come ornamento di una sua dimora.
Da cittadini utenti, possiamo solo rilevare che questa e' l'ennesima dimostrazione di come la battaglia per l'abolizione del canone Rai continua ad essere solo uno spauracchio per questo o quel fine politico, e che nessuno -di per se'- lo intende affrontare cosi' come vorrebbe la maggior parte degli italiani, che lo paga mal volentieri e lo odia piu' di ogni altra imposta. E Di Pietro sarebbe solo un seguito dopo anni di urla strumentali e a vuoto della Leganord e dell'ex Alleanza Nazionale, urla che si sono sempre placate quando hanno avuto un qualche posto di potere all'interno del 'pianeta Rai'.
Ci auguriamo che questa sia occasione di riflessione per chi ha valutato che nel 2009 non si puo' continuare con questo bisticcio in cui la Rai abusa della propria posizione dominante con i soldi dei contribuenti.

 
 
 
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