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PARTE DEL CANONE/TASSA RAI ALLE REGIONI? NO GRAZIE. PERCHE' FINISCE COME I TICKET SANITARI... CON L'ADDIZIONALE REGIONALE E POI CON IL MONOPOLIO O I DUOPOLI ANCHE REGIONALI
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Comunicato 
2 marzo 2007 0:00
 

Firenze, 2 marzo 2007. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha proposto che parte del canone/tassa che si paga alla Rai per il mero possesso di un televisore sia data alle Regioni per "fare una televisione piu' fortemente connessa al territorio, dove l'informazione locale non sia relegata in una nicchia poco significativa..".
No grazie! Governatore Formigoni questa e la nostra risposta e il preludio di una tenace opposizione alla sua proposta. Non certo perche' ci piace la Rai nazionale cosi' com'e' o perche' siamo innamorati dei Tg regionali (mediamente pessimi e senza notizie se non "marchette" -notizie date per piacere a quello o a quell'altro potere), ma semplicemente perche' difendiamo le tasche dei contribuenti e dei consumatori, nonche' la liberta' di mercato.

Le tasche dei contribuenti. Se quanto auspica Formigoni si realizzasse, siccome l'appetito vien mangiando, le risorse distratte dalla tassa nazionale non sarebbero sicuramente sufficienti: perche' non dovrebbe essere emulata la "sprecopoli" della Rai nazionale, visto che la gestione sarebbe sempre del Governo, regionale in questo caso, e quindi spartita fra partiti piuttosto che determinata da professionalita', e perche' gli stipendi dovrebbero essere inferiori a quelli nazionali... E quale miglior rimedio se non l'addizionale regionale, proprio come avviene per i ticket della sanita' pubblica?
La liberta' di mercato.

Se la Rai opera a livello nazionale in abuso di posizione dominante, essendo la principale responsabile del duopolio con Mediaset che ammazza il mercato del settore, perche' non dovrebbe succedere altrettanto a livello regionale? Con relativo assassinio di quelle emittenti locali che oggi sono l'unica alternativa ai due giganti nazionali e al cespuglietto di Telecom Italia (La7).
Se il governatore Formigoni sente questa esigenza, perche' non guarda al mercato piuttosto che all'assassinio di quest'ultimo? Perche' non compra i suoi spazi istituzionali con bandi di gara fra le emittenti gia' esistenti o che si potrebbero formare ad hoc ma senza partecipazione di capitale pubblico? Cosi' aiuterebbe l'informazione e il mercato, nonche' quella liberta' che oggi e' compromessa dal duopolio nazionale e che domani potrebbe essere altrettanto compromessa da monopoli o duopoli locali.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
Qui la nostra petizione per l'abolizione del canone/tassa della Rai: www.aduc.it/dyn/rai
 
 
 
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