testata ADUC
RAI DI STATO E CARRIERE A FUROR DI LENZUOLA DISMESSE. IMPOSSIBILE CANCELLARLE MA E' POSSIBILE ATTENUARLE: LA RAI PRIVATA NEL MERCATO
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
29 giugno 2006 0:00
 

Firenze, 29 Giugno 2006. Da quando e' scoppiato il caso delle intercettazioni del reggente dei Savoia Vittorio Emanuele, e' tornato alla memoria dell'informazione il fatto che per fare carriera, in piu' parti, occorre portarsi a letto l'aspirante carrierista. E visti gli abituali e piu' diffusi costumi consentiti dal perbenismo di Stato e di cultura, stiamo parlando di belle giovanotte che finiscono nelle grinfie di personaggi che chiunque -dal bar allo stadio, dal circolo del tennis alla biblioteca dell'universita', dal simposio culturale agli scranni di qualunque assemblea elettiva- chiamerebbero "sfigati" o "disperati".
Tutti fanno finta di meravigliarsi e di scandalizzarsi. Fanno finta, per l'appunto. E' mai esistito un metodo diverso, soprattutto in un ente pubblico e di potere come la Rai? Non ci sovviene. E, seppur con le dovute eccezioni (sarebbe eccessivo credere che tutte le giornaliste Rai "l'abbiano data" a qualcuno per essere dove sono), crediamo sia molto diffuso: perche' se non si tratta di prestazioni fisiche e sessuali, che differenza c'e' al fine della gestione amministrativa e politica che si tratti invece di prestazioni intellettuali o di famiglia politica? La lottizzazione, sessuale o politica che sia, si esprime in questo modo.
In una societa' maschilista come la nostra, dove il maschilismo e' strutturale oltre che culturale, sarebbe strano il contrario.
E non crediamo esistano ricette per venirne fuori, perche' -e' sempre bene ricordarlo- il superamento del maschilismo implica che il maschio (o il facente funzioni di maschio) si faccia da parte di sua spontanea volonta', perche' dovrebbe aver capito quale apporto fondamentale e costruttivo gli verrebbe dalla presenza femminile (o della femminilita'), a se medesimo come singolo e come cittadino. Quanti lo fanno, a partire dall'attuale Governo e dalla figuraccia che ha fatto in materia?
Che fare? Non crediamo esistano ricette magiche. Ma esistono quelle di tendenza, cioe' quelle che maturando nel tempo potrebbero consentire di farci tutti meno male. E sono ricette che, per esempio, sono presenti anche nei programmi elettorali di forze politiche che compongono l'attuale maggioranza di Governo.
Stiamo parlando della privatizzazione della Rai, a partire dall'abolizione di quell'odiosa gabella che viene chiamata canone. Privatizzazione gia' chiesta dagli italiani con un referendum alcuni anni fa. Privatizzazione che potrebbe servire a portare sul mercato un'azienda (liberandola dai mostruosi conflitti di interesse che oggi le consentono di spadroneggiare), stimolandola a metodi di mantenimento e affermazione delle proprie capacita' produttive che non prevedano necessariamente l'affermazione del potere (maschio o meno che sia).
Gli "sfigati" che danno lavoro in cambio di sesso o fede non spariranno, ma saranno attenuati. E soprattutto si potra' cominciare a dimostrare che il cambiamento e' possibile.
Aspettiamo al varco coloro che hanno preso voti alle ultime elezioni anche per questo tipo di cambiamento. Prima che, come avevano fatto i loro predecessori che dicevano di voler cambiare anch'essi la Rai, comincino a dividersi le poltroncine e le camerine di Saxa Rubra.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS