Sì, Michele, deve riconoscere che la sua frase
d'apertura è un po' una “sparata”. Il 90%
delle fatturazioni ai numeri 899 deriva da chiamate MAI
effettuate dagli utenti, e sono solo opera di truffe.
Lei stesso potrebbe trovarseli addebitati; è sufficiente
che Telecom la prenda di mira dalla propria Centrale.
Comunque, per il suo caso, deve richiedere il
dettaglio dei consumi e verificare il traffico non
riconosciuto. Da lì può seguire le procedure di
reclamo che ho segnalato nel post precedente, pure se
riferiti ad un diverso oggetto di contestazione.
Un consiglio: vista la tendenza truffaldina dei gestori, MAI
concedergli l'addebito bancario delle fatture (la
commissione RID); meglio farsi un po' di coda alle poste
e pagare solo il traffico riconosciuto, piuttosto che
chiedere il rimborso quando i soldi se li sono GIÀ
intascati.
Ivan
15 giugno 2008 0:00 - danilo
caro sig. delbianco, all'inizio del suo intervento
lei ha liquidato con poche parole ed una netta sentenza
tutte le situazioni per cui milioni di utenti si trovano
addebitate in bolletta centinaia (e a volte migliaia) di
euro a loro insaputa, per poi proporre all'attenzione il
SUO problema di 20 euro. Lei scrive che può dimostrare
che l'errore nella sua fatturazione, ovvero l'errata
attribuzione di minuti o scatti alla sua utenza internet;
ebbene metta in mora il gestore e vada avanti seguendo
l'esatta prassi e vedrà che prima o poi le verrà
restituito il maltolto.
non si permetta, invece,
di asserire ancora che gli utenti compongono gli 899 che poi
contestano al gestore, perchè questo è stato smentito (
come nel mio caso, ma dopo un anno di battaglie )dallo
stesso gestore telefonico, ammettendo in pieno la sua
malafede.
anche io potrei sospettare che il suo
metodo di controllare il traffico internet è , quantomeno,
approssimativo, e le potrei consigliare di affidarsi a
software più specifici che la mettano in allarme quando
oltrepassa determinate soglie,ma non lo faccio e mi fido
della sua buona fede.
le consiglio, infine, di
leggersi le migliaia di post presenti su questo forum
inerenti le bollette telefoniche gonfiate prima di liquidare
con una semplice riga quella che può considerarsi una delle
più subdole ingiustizie mai perpetrata ai danni di noi
poveri utenti.
un saluto,
danilo.
15 giugno 2008 0:00 - IVAN
Questa è la mano lunga del Solito Noto.
- Prima
estromette da Telecom i manager “onesti”. - Poi
promuove delle leggi incredibili, garantendo di fatto
L'IMPUNIBILITÀ dei gestori disonesti. - Poi piazza
i suoi scagnozzi negli enti di vigilanza affinché se ne
stiano in vacanza permanente. - E ora, quando
l'AGCOM dimostra finalmente un minimo di buon senso,
smuove i suoi ammanicamenti politici per segargli le
gambe.
Tutto gira in un vortice perfetto. Nessuna
via d'uscita, tranne la resistenza individuale. Nel
mio piccolo, propongo un prontuario di difesa dagli abusi
telefonici:
TRUFFATI DA TELECOM: SINTESI
DELLE PROCEDURE DI RECLAMO
1) Se
ricevete una bolletta gonfiata da numerazioni mai
effettuate - Non pagate mai l'intera
fattura. Richiedete il dettaglio delle telefonate e
pagate SOLO il traffico da voi riconosciuto. Se a causa
dello storno Telecom vi stacca la linea, denunciateli e
chiedete i danni: per decreto dell'AGCOM, non vi possono
sospendere il servizio se avete eseguito ALMENO il pagamento
parziale.
2) Non fidatevi MAI degli operatori
al 187 - Sono stati istruiti a fare muro di gomma,
e si INVENTANO le normative in materia (possono
farlo, perché tanto non potete usare le loro FALSE
indicazioni in sede legale). Ognuno da una risposta diversa,
quindi chiamate PIÙ VOLTE, non prendete per attendibile
nessuna delle versioni. Soprattutto non vi arrabbiate per la
loro scortesia o se vi sbattono il telefono in faccia: è
una direttiva che ricevono per quando, messi alle
strette, non resterebbe altro che dare ragione
all'utente. Solo 1 su 5 appaga la vostra aspettativa,
sia sul piano umano che professionale.
3)
Sporgete denuncia presso la Polizia Postale - Non
è un punto d'arrivo, perché quest'Organo si limita
a raccogliere la vostra denuncia. Tuttavia avrete in mano un
documento ufficiale che rinforza il vostro reclamo.
4) Spedite un reclamo ufficiale a Telecom
a) Lo specifico modulo di messa in mora postato
dall'ADUC. b) Copia della denuncia alla Polizia
Postale. c) Copia della bolletta contestata e del
pagamento parziale. - Inviare a: Ufficio Reclami –
Telecom Italia SPA – c.p.211 – cap 14100 ASTI. Solo
tramite raccomandata A/R. NON contate sui FAX e sulle
comunicazioni verbali al 187: non hanno valore legale,
quindi all'Ufficio Reclami sono liberi di ignorarli.
5) Se ricevete da Telecom una lettera di rigetto
del reclamo - Non lasciatevi intimidire! Questa
lettera è solo un PRESTAMPATO uguale per tutti
(“reclamo respinto, controlli regolari, pagare entro 13
giorni, altrimenti” ecc...) Il fatto è che
l'Ufficio Reclami Telecom riceve più denunce di
quante ne riesca a smaltire, quindi spedisce questa lettera
IN AUTOMATICO, che ovviamente è priva di DOCUMENTAZIONE
dei controlli...perché questi controlli non sono MAI stati
eseguiti! (In pratica: "Ci devi dare dei soldi, ma
non ti spieghiamo il perché"...)
6)
Rivolgetevi al CO.RE.COM della vostra Regione per
l'istanza di Conciliazione - Questo purtroppo
è un muro di gomma OBBLIGATORIO, creato per dilatare i
tempi delle procedure di reclamo e prendere per sfinimento
l'utente. In genere, viene patteggiata una RIDUZIONE del
richiesto. Qui sta a voi accettare o meno, ma considerate
che la “riduzione di una truffa” è tutt'altro che
una vittoria! Per legge, l'udienza deve svolgersi entro
30 giorni dalla presentazione dei moduli, trascorsi i quali
si è comunque autorizzati a procedere presso il Giudice di
Pace, quale che sia l'esito della
Conciliazione.
7) Segnalate al 187 di aver
avviato la procedura di Conciliazione - La
procedura di Conciliazione DOVREBBE in automatico far
slittare l'«ultimatum» della Telecom di 45 giorni, ma
vista l'etica dimostrata dal gestore, è bene cautelarsi
segnalando la cosa anche al 187. Chiedete anche il numero di
riferimento del vostro reclamo: questo fa capire che NON
siete degli sprovveduti, e quindi di non trattarvi come tali
(significa molto: nei loro tabulati, siamo suddivisi
anche in “Ossi duri” e “Polli da spennare”!)
8) Rivolgetevi al Giudice di Pace della vostra
città - Questo se la Conciliazione presso il
CO.RE.COM non ha risolto il reclamo. Pur non essendoci
normative standard sulla materia, normalmente il Giudice
di Pace DOVREBBE darvi ragione. Quindi potete
arrischiarvi di anticipare le spese legali, che verranno poi
addebitate a Telecom (ammesso, ovviamente, la vittoria del
buon senso).
-------------------------------
(Per approfondimenti e domande sul vostro caso
specifico:) CONSIGLI PER I TRUFFATI DA TELECOM
(www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=196028)
15 giugno 2008 0:00 - michele delbianco
a parte discutere su numeri a pagamento, che comunque sia è
sempre l'utente che per sua libera scelta li compone, a
me sta succendendo questo fatto: dovendo spostarmi per
motivi di lavoro ho fatto un contratto con telecom per avere
il servizio internet tramite la banda UMTS - HSDPA, il
servizio che nell'ultimo periodo è proposto con
continui bombardamenti pubblicitari (e con la solita
musichetta spacca ... testa) dove per 20 euro al mese si
hanno a disposizione 100 ore di traffico suddivise in scatti
di 15 minuti. Dovendo usare parecchio la connessione e
non volendo sforare i 400 scatti, mi trovo costretto a
controllare continuamente il mio traffico, aggiornando un
file in cui segno i minuti di connessione e cercando
conferma sul sito tim.it. Mi capita sempre più spesso di
trovare differenze tra i miei conti e quelli del sito, e
posso dimostrare che il conto sbagliato è il loro, visto
che hanno ssegnato 3 connessioni contemporanee della durata
di più di 8 ore, cosa che naturalmente è impossibile
fisicamente. Inoltre appena stipulato il contratto mi hanno
prelevato dalla carta di credito il canone di 20 euro,
mentre il materiale per la connessione mi è arrivato a casa
2 settimane dopo, al mio reclamo mi hanno proposto un bonus
di 20 euro da accreditare su una sim a mia scelta, mentre
avrei preferito la restituzione della somma sul conto
corrente. Alla mia richiesta mi hanno chiesto il numero
della carta di credito, non avendola sotto mano gli ho dato
il codice IBAN del conto di appoggio della carta, ma mi
hanno detto che dovevano chiudere la pratica immediatamente
e che se non gli avessi dato il numero della carta di
credito non mi avrebbero rimborsato la somma. Alla
banca mi hanno detto che comunque non si possono ricaricare
soldi nella carta di credito, ma sul conto corrrente.
La mia impressione è che Telecom pèrpetri da anni questi
giochini alla zio paperone, dove rubando un centesimo a
milioni di utenti (e poi non sono certo centesimi, visto che
uno scatto fuori dalle cento ore costa ben 50 cent) si
accumulano somme ingenti, e se l'utente richiede il
risarcimento (credo che sia una percentuale molto bassa, io
me ne sono accorto perché ho gli strumenti per farlo)
comunque ci guadagnano sugli interessi bancari.