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16 gennaio 2009 0:00 - De Pravato
POST SCRIPTUM

Mi permetto di aggiungere che naturalmente sono contento se si cambia la legge e non si paga più il canone, ma prima di applaudire voglio sapere:

1) - Togliendo il canone, la Rete pubblica diventa privata, e si vende al miglior acquirente?

2) - O il canone viene sostituito da sovvenzioni statali?... ed in questo caso, chi caccia i quattrini?... come al solito tu ed io?... un bell'aumento delle tasse abbondante, per farci pure una piccola cresta su?

Scusate la dimenticanza, ma le domandine m'erano rimaste nella penna...
16 gennaio 2009 0:00 - Marilena
Sono assolutamente daccordo all'abolizione del canone rai. Non vedo il motivo per cui dobbiamo pagare una somma del genere (che ormai è diventata uno sproposito) per una Tv che nessuno piu' guarda, io per prima. Guardo volentieri i canali dove non devo pagare un becco di centesimo perchè mandano in onda programmi piu' interessanti e non mi chiedono un becco di centesimo. Meglio di così!
Che facciano come le altre emittewnti televisive, che vivono esclusivamente di pubblicità!
Pagare il canone è un'ingiustizia bella e buona! ABOLITELO, GRAZIE!!!!!
16 gennaio 2009 0:00 - De Pravato
La risposta la da istrice.
Il canone è dovuto per il possesso di apparecchi che "possono" ricevere le trasmissioni dell'emittente di Stato.

Se poi li tieni accesi o meno, sono cazzi tuoi.
Se poi li accendi e non li guardi, sono cazzi tuoi
Se sei sordo e cieco sono cazzi tuoi
Se vuoi fare il furbo, paghi lo stesso.
30 novembre 2008 0:00 - andrea
il canone rai x quello che fa vedere non e' giusto pagare anche perche' gia' siamo tassati su buste paga e poi dicono che l'ialiano non arriva fine mese: Questa e' una vergogna e che dire anche del bollo auto o(tassa di possesso)il solito magna magna dello stato italiano. fate qualcosa non ne possiamo piu' di subire.
22 ottobre 2008 0:00 - istrice
la soluzione si nasconde sempre nel luogo dove non si va mai a cercare. è infatti lo stesso regio decreto del 1938 che ci da la dritta ovvero: la tassa è sull'apparecchio si ma solo quando è abilitato alla ricezione dei programmi radiotelevisivi, ovvero si parla di ricezione e non di visione, indi per cui io ho fatto fare da un tecnico specializzato la disinstallazione del sintonizzatore sul televisore e sul videoregistratore adeguando quindi gli apparecchi alla sola visione e/o registrazione offline (dvd, videocassete, ecc.) ovvero nel rispetto di quanto espressamente citato nell'art 2 del Regio decreto-legge 2 febbraio 1938 n. 246. l'omologazione è apposta sia sugli apparecchi che sulla porta di casa. per qualsiasi altra informazione prima di bussare l'incaricato o la finanza si andassero a cercare loro le informazioni visto che in quanto pubblici ufficiali dovrebbero conoscere a menadito le leggi che pretenderebbero di impugnare. stiamo parlando ovviamente di semplici esecutori perchè in realtà l'oggetto del contendere non è il canone ma la capacità di intendere e/o di volere di chi è preposto ad emanare leggi e a modificarle quando in evidente contrasto con i diritti costituzionali.
grazie dell'attenzione
alle prossime
22 ottobre 2008 0:00 - patrizia
Sono assolutamente d'accordo sull'iniziativa di disdire il anone Rai, sono 23 anni che pago il canone e questa mattina ho fatto il vaglia postale per il versamento di € 5.16 per la richiesta di sugellazione come consigliato da ADUC (LA COSA ASSURDA CHE IL VAGLIA COSTA € 6.00).
Molti programmi Rai sono brutti ese penso quanti dei nostri soldi sono stati dati a quei parassiti per partecipare all'Isola dei famosi....almeno per guardare le tv commerciali non ci viene chiesto un centesimo, e con € 660/mese son ben felice di risparmiare piu' di € 100.00.
22 ottobre 2008 0:00 - fabio
condivido le critiche al funzionamento della rai, che puo' e deve migliorare;
nutro seri dubbi sulla bonta' di questa iniziativa: non pagare il canone non migliora il servizio pubblico, ed io desidero un forte, autorevole, trasparente servizio pubblico da contrapporre alla mediocrita' dell'offerta mediaset gratuita.
e' piu' incisivo inondare di fax ed email le istituzioni, protestando come si e' fatto per la riforma scolastica.
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