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29 dicembre 2008 0:00 - zorba69
Si si Fabrizio, avrà anche ragione...ma in Italia abbiamo creato Province (sigh) con meno di 20 mila abitanti...non bastavano i comuni o un consorzio per i servizi comuni? Proprio le provincie con annessi Presidenti, assessori, etc.etc. occorreva creare?
29 dicembre 2008 0:00 - carlo ruggieri
A mio avviso abolire le province significa eliminare le cariche elettorali (consiglio, giunta, presidente, etc.) Nulla varia per quanto riguarda la funzionalità degli uffici (ricoperti come sempre da persone assunte), uffici che potrebbero essere chiamati "sedi regionali locali".
Saluti.
Carlo Ruggieri
27 dicembre 2008 0:00 - FABRIZIO
L'abolizione delle province é una mera utopia così come l'abolizione di enti inutili (ce ne sono ancora tanti) o la riduzione delle spese per la pubblica amministrazione.

Il bilancio italiano é da azienda fallimentare e se il paese fosse una azienda, i creditori avrebbero già promosso infinite cause per ingiunzioni fallimentari e i suoi dirigenti avrebbero già portato i libri in tribunale.

Invece cosa si fa?

Nulla a parte ormai tentare di risparmiare il risparmiabile.
Ma cosa é risparmiabile ?
Poco o nulla, a parte la benzina per le volanti (per le auto blu non si tocca), oppure il catrame per asfaltare le strade.

E così abbiamo anche scuole che non hanno più nemmeno i soldi per comprarsi le risme di carta e fanno pagare le fotocopie agli studenti.
Oppure amministrazioni dove alcuni impiegati si portano le biro da casa, ma che con quelle biro non ci fanno molto, anche perché non hanno molto da fare !!!

Già ma i veri risparmi non si fanno certo con le biro o con la carta, ma allora dove si fanno ?
Abolendo gli enti inutili o le province ?

Si, e la gente che ci lavora dove la mettiamo ?
La mettiamo in pensione così da far fallire definitivamente l'INPS ?

Oppure la riassumiamo nei Comuni a fare gli stessi lavori che facevano nelle province ?
E con quali risparmi ?

Ogni volta che in Italia si é tentato di risparmiare o ridurre qualcosa, quel qualcosa si é poi tramutato in un aggravio di spesa per i contribuenti per cui....
...meglio lasciare tutto come sta !

Attenzione, non che il sottoscritto smania per la conservazione delle province o degli enti inutili, ma il problema é che non si può pensare di ricollocare centinaia di migliaia di persone in altri settori a mano che non siano settori produttivi per il paese.

E purtroppo, oggi, anche i settori produttivi come l'industria e il terziario languono e dove possono...licenziano.

Figuriamoci se assumono.

Forse...forse, era meglio non snobbare certe professioni abbandonandole alla mercé degli extracomunitari che ne hanno subito approfittato per accaparrarsele.

Forse era meglio avere un figlio muratore, piuttosto che un figlio ingegnere, disoccupato e in attesa di vincere un concorso come tecnico comunale o al catasto !

Solo che ormai.... é tardi !

E allora ?

Allora, non potendo licenziare gli statali che non servono (come invece fanno le industrie e senza tanti complimenti) abituamoci all'idea che questo paese é senza cura.

Solo una preghiera ai lavoratori delle province (e degli enti vari), e cioé che almeno, in una simile attuale situazione dove chi lavora e produce quella poca ricchezza per il paese (industria, artigianato ecc.) e che da anni non vede una lira di aumento e dove i rinnovi contrattulai sono o inesistenti o da fame, che almeno costoro (i lavoratori delle province ecc.) abbiamo il pudore di non pretendere anche aumenti superiori ai reali incrementi che la parte produttiva di questo paese riesce a spuntare.

E dato che, stante la attuale situazione, l'alternativa per chi lavora nell'industria é:
"o mangi questa minestra o salti dalla finestra", lor signori si uniscano a noi e provino anche loro a mangiare la stessa minestra senza pretendere i tortellini !

Noi metalmeccanici i soldi per i tortellini non li abbiamo più da un pezzo !
26 dicembre 2008 0:00 - Franciscus
Non tanto interessa il commento della vignetta quanto la scelta della abolizione delle province per l'immane spreco di danaro con la moltiplicazione degli enti tra i quali anche le Comunità montane, gli ospedali di quartiere, le università di paese, le facoltà di fantasia, i corsi di laurea con un solo iscritto ecc senza contare la burocrazia a tutti i livelli che è costosa solo perchè esiste in quanto frena ogni tipo di attività lavorativa e produttiva.Ma l'ostacolo è dato dal fatto che nessuno vuole smuovere il vespaio per ragioni strettamente elettorali per cui questa destra sciatta e tracotante che pure ha vinto le elezioni tace e tergiversa su tali problemi benchè altro sia stato l'impegno in campagna elettorale. Conta sulla scarsa memoria degli italiani anche se ò una vigliaccata. Certo non soffre di scrupoli morali.
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