Salve a tutti, avete notato come dalle trasmissioni rai,
tipo il TG1, si invoglia a vedere e/o rivedere la
trasmissioni su Web ?? Non è che "sotto sotto" si
cerca una giustificazione al pagamento futuro del canone
anche per il PC ??....<< ecco voi vedete le nostre
trasmissioni anche su web..per cui PAGATE !!!!>> ..... -
Altro aspetto curioso, su tutti i filmati della RAI che si
vedono su YOUTUBE sono stati bloccati i commenti dei
visitatori...opera di censura ??
12 febbraio 2009 0:00 - Carlo Maria Mosco
Oggi, 12 febbraio 2009, ho potuto rilevare che, nei links ai
sito RAI (indicati nella pagina web
http://www.aduc.it/dyn/rai/comu.php?id=243689)la definizione
del presupposto ai fini dell'imposizione
dell'imposta per i canoni speciali non prevede più il
riferimento agli apparecchi radiofonici o televisivi, ma
ricalca la defizione omnicomprensiva di cui agli abbonamenti
ordinari. Qualcuno nella RAI legge il vostro sito!
20 dicembre 2008 0:00 - paolo vittori
mi pare ottima la linea politica dell'ADUC e credo che
molti lettori debbano abbandonare la linea moralistica (che
il canone non e' giusto, che io vedo solo le altre reti,
che non mi piace quello che trasmettono, etc, etc) ma capire
che la battaglia si vince solo sulla linea politica e sulle
contraddizioni insite nel Sistema RAI. La legge di
riferimento e' unica per famiglie ed aziende per cui chi
ha il pc e non paga fa bene, cosi' come fanno le aziende
che hanno un pc ed a cui non viene imposto il pagamento del
canone.
19 dicembre 2008 0:00 - anonimo
la vecchia legge prevede che venga pagata una tassa per il
possesso di apparecchi atti a ricevere trasmisioni
radiotelevisive. questa tassa attualmente e di pochi
euro. il CANONE rai non è una tassa ma un canone e
come tale va pagato solamente se si usufruisce del servizio
rai. esiste un contocorrente per pagare la sola tassa di
possesso del telvisore e delle radio, ma questo n°di conto
viene tenuto ben nascosto per ovvi motivi. ovviamente
se non pagate il canone rai non dovrete guardare la rai ne
aver memorizzato le sue frequenze su nessun canale del o dei
vostri apparecchi tv.
perchè qualche
associazione di consimatori non va una bella ricerca per
scoprire questo numero?
17 dicembre 2008 0:00 - Fabrizio
Secondo me la questione è difersa e andrebbe affrontata in
modo diverso, e vero che la rai fa quello che ha voglia, ma
è pur vero che la rai ormai fa tanta pubblicità quanta ne
fanno altre reti commerciali, quindi la domanda è: ma la
legge 246/1938 è ancora da considerare valida ? Nel
XXI secolo dove tra un pò la tv la guarderemo semplicemente
indossando degli occhiali è lecito chiedere un canone ?
Quindi più se discutere se i computer o i telefonini
devono pagare il canone ci sarebbe da chiedere, ma il
pagamento del canone è lecito da parte della Rai.
17 dicembre 2008 0:00 - giani
personalmente, credo che quella tassa vabbia applicata
esclusivamente a chi trasmette, non a chi riceve.
Le emittenti televisive ledono i miei diritti, occupano
l'etere (che è anche mio), mi obbligano a ricevere i
loro segnali anche se non ne sono interessato; nel caso
della rai, abbiamo anche il paradosso, ti oblico a ricevere
e in più mi devi anche pagare, insindacabilmente e
indiscutibilmente.
la strada giusta dovrebbe
essere differente, io rai, uso l'etere, pago lo stato
(non il contrario), e mi inpegno a presentare gratuitamente
all'utente finale il mio prodotto.
16 dicembre 2008 0:00 - Pym
Macche', la tua di-sperazione e' cio' che
vogliono le istituzioni che vivono di illegalita'.
Disperazione e inevitabile indifferenza. Solo cosi'
possono continuare a fare quello che vogliono in barba alla
legge e ai tuoi diritti. Non dargliela vinta, continua a
sperare.
16 dicembre 2008 0:00 - Macché.
Conosco molto bene le vostre iniziative sul canone RAI
(anzi, sulla "tassa di possesso").
Ma
voi siete quella razza in via di estinzione di soggetti che
credono nella legalità e nello Stato di Diritto.
Siete quelli che allibiscono quando vedono un palese,
ripetuto, consolidato disprezzo delle norme che regolano la
società civile della Nazione.
Siete quelli che
chiedono alle istituzioni, preposte al rispetto delle Leggi
dello Stato, di essere coerenti con il loro ruolo.
Anch'io ero con voi.
Ora ho perso le
speranze.
15 dicembre 2008 0:00 - francesco
Cosa volete aspettarvi da un luogo simile chiamato RAI.
Volete vederli in faccia? Andate a farvi una passeggiata al
bar Vanni , proprio dietro la sede di V. le Mazzini. Lì
osservando flora e fauna ....capirete!
15 dicembre 2008 0:00 - Rosa Rosa
Il R.D.L. del 1938 riguarda ovviamente la radio il cui
canone fu di lire 81 e.. rotte annue (se ben ricordo) e
l'altra "diciamo legge" che la RAI cita, si
riferisce ad "EMITTENTI" televisive! Poichè le
lire non ci sono più e noi non siamo emittenti televisive,
la rai, che crede di poter prendere in giro i
consum'attori, prende 1 grosso abbaglio. Controllate
sempre il testo delle "ingarbugliati",
"incomprensibili" disposizioni di
"legge" fatte da gente egoista, menefreghista, che
fa le leggi per noi, e non per se stessa. Se chi fa la legge
non la rispetta - a priori - che gliene frega che tale legge
sia giusta, coerente, comprensibile, applicabile? Capito????
15 dicembre 2008 0:00 - Giuliano
Pero' rimane quella vergogna dell'aggettivo
"adattabili" in "...apparecchi atti o
adattabili alla ricezione..." Insomma, non
c'e' certezza del diritto, in balia
dell'interpretazione di turno.