Vivo in Sardegna, e come molti telespettatori sapranno il
digitale terrestre nelle mia regione è in funzione ormai da
un po’ di tempo, con tutti i disservizi connessi a questo
tipo di trasmissione( sarà perché sperimentale?), mi
chiedo? E’ mai possibile che l’utente si debba far
carico dell’acquisto di un nuovo televisore, (se il
vecchio tv non ha la presa scart) o l’acquisto di un
decoder se il televisore e di costruzione recente.
L’utente si trova costretto, se vuole vedere la TV ad
affrontare una spesa in aggiunta al pagamento del canone.
Vorrei far notare, che questo tipo di trasmissione, doveva
servire per liberare dei canali, e permettere ad altri
network di poter accedere alle frequenze che si sarebbero
dovute liberare, dico “sarebbero”, perche al momento le
frequenze non sono state messe a disposizione di nessuno,
anzi coloro che detengono le concessioni hanno pensato bene
di incrementare il numero di trasmissioni per canale con il
risultato, che di fatto non ci sono canali disponibili per
nessuno. Siamo la “Repubblica delle banane”
15 novembre 2009 18:48 - lucillafiaccola1796
Grazie a Primo Grazie a toto200 !!!
Mi chiedevo... ma questi taliani con tutti questi televisori
e decoder e telecomandi... ma quante mani dovranno avere Do
Ma Ni?
Polpi, Polpi, Polpi siam, dove andiam non sappiam.... Polpi,
Polpi, Polpi siam or sappiam dove andiam.... AMA...!
13 novembre 2009 15:21 - toto200
Comperarsi per 30€ uno scatolotto:
1. al quale si fa arrivare il coassiale che fin'ora entrava
nel televisore,
2. che si connette al televisore attraverso il cavo scart
(quello che serviva per collegare al televisore il
videoregistratore),
è certamente la cosa più facile.
Attraverso il telecomando accluso allo scatolotto si
selezionano i canali, mentre il telecomando del televisore
serve per regolarne il volume.
Ma non è l'unica soluzione. Avendo una parabola (magari
condominiale) ci si dota di un ricevitore satellitare
free-to-air (la cifra è analoga) e si vedono, senza bisogno
di alcuna scheda o abbonamento o contratto o ..., oltre a
parecchi canali nazionali, anche innumerevoli canali
esteri.