Sono uno dei pochi italiani che da anni hanno rinunciato
definitivamente al televisore e non ne posseggo. L'idea di
includere il pagamento del canone nella bolletta elettrica
è qualcosa di abominevole, ingiusto e democraticamente
errato. Il televisore e la televisione non sono un bene
elettrico primario (come potrebbe esserlo un frigorifero,
necessario per la conservazione degli alimenti), da ciò
secondo me l'illegittimità del canone nella bolletta
elettrica. Sarebbe invece molto più corretto (e da Paese
civile e sviluppato) registrare il codice fiscale del
cittadino che acquista un apparecchio "atto o adattabile
alla ricezione blah blah blah" AL MOMENTO DELL'ACQUISTO, per
poi trasmetterlo all'Agenzia delle Entrate o chi si occupa
della riscossione del canone. Per evitare i furbetti che
volessero intestare l'apparecchio a familiari/amici già in
possesso di abbonamento, il canone dovrebbe essere
corrisposto sull'apparecchio (ho 2 televisori, pago 2
abbonamenti), a meno che l'utente non fornisca, in fase
d'acquisto, il vecchio apparecchio. Ma tutto questo è
troppo difficile da concepire per i premi nobel che ci
governano (ci governano?).
9 luglio 2012 11:47 - Cepu
Il comunicato parte dal presupposto che tutti gli utenti
ADUC sono a conoscenza della campagna per l'abolizione
totale di questa imposta.
Di seguito il chiarimento ministeriale sull'applicazione:
CITO - "Con nota del 22 febbraio 2012 il Ministero dello
Sviluppo Economico-Dipartimento per le Comunicazioni ha
precisato cosa debba intendersi per “apparecchi atti od
adattabili alla ricezione delle radioaudizioni” ai fini
dell’insorgere dell’obbligo di pagare il canone di
abbonamento radiotelevisivo ai sensi della normativa vigente
(RDL 246/1938).
In sintesi, debbono ritenersi assoggettabili a canone tutte
le apparecchiature munite di sintonizzatore per la ricezione
del segnale (terrestre o satellitare) di radiodiffusione
dall’antenna radiotelevisiva.
Ne consegue ad esempio che di per sé i personal computer,
anche collegati in rete (digital signage o simili), se
consentono l’ascolto e/o la visione dei programmi
radiotelevisivi via Internet e non attraverso la ricezione
del segnale terrestre o satellitare, NON sono assoggettabili
a canone.
Per contro, un apparecchio originariamente munito di
sintonizzatore -come tipicamente un televisore- rimane
soggetto a canone anche se successivamente privato del
sintonizzatore stesso (ad esempio perché lo si intende
utilizzare solo per la visione di DVD).
8 luglio 2012 17:19 - Dragomouse
Curioso che il comunicato non tratti la parte dell'argomento
che mi sta più a cuore: il fatto che chi non possiede un
televisore non dovrebbe pagare nulla.
Quella del finanziamento della radio di stato poi mi è del
tutto nuova: mi state dicendo che anche se uno non ascolta
mai la radio la finanzia lo stesso se possiede un'auto? Ma
che presa in giro è?
Tornando alla Rai, sono d'accordo sulla privatizzazione ma
invece di raccolte fiscali, bandi di gara e baggianate varie
io proporrei una smartcard come quella che su usa da sempre
per i canali a pagamento. Così se ho la TV e voglio
guardare la Rai mi compro la card altrimenti nessuno viene a
chiedermi soldi.