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11 luglio 2012 18:24 - dariuzzo80
Sono uno dei pochi italiani che da anni hanno rinunciato definitivamente al televisore e non ne posseggo. L'idea di includere il pagamento del canone nella bolletta elettrica è qualcosa di abominevole, ingiusto e democraticamente errato. Il televisore e la televisione non sono un bene elettrico primario (come potrebbe esserlo un frigorifero, necessario per la conservazione degli alimenti), da ciò secondo me l'illegittimità del canone nella bolletta elettrica. Sarebbe invece molto più corretto (e da Paese civile e sviluppato) registrare il codice fiscale del cittadino che acquista un apparecchio "atto o adattabile alla ricezione blah blah blah" AL MOMENTO DELL'ACQUISTO, per poi trasmetterlo all'Agenzia delle Entrate o chi si occupa della riscossione del canone. Per evitare i furbetti che volessero intestare l'apparecchio a familiari/amici già in possesso di abbonamento, il canone dovrebbe essere corrisposto sull'apparecchio (ho 2 televisori, pago 2 abbonamenti), a meno che l'utente non fornisca, in fase d'acquisto, il vecchio apparecchio. Ma tutto questo è troppo difficile da concepire per i premi nobel che ci governano (ci governano?).
9 luglio 2012 11:47 - Cepu
Il comunicato parte dal presupposto che tutti gli utenti ADUC sono a conoscenza della campagna per l'abolizione totale di questa imposta.

Di seguito il chiarimento ministeriale sull'applicazione:

http://www.abbonamenti.rai.it/doc/nota-Agenzia-Entrate-canon e-rai-22-02-2012.pdf

CITO - "Con nota del 22 febbraio 2012 il Ministero dello Sviluppo Economico-Dipartimento per le Comunicazioni ha precisato cosa debba intendersi per “apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni” ai fini dell’insorgere dell’obbligo di pagare il canone di abbonamento radiotelevisivo ai sensi della normativa vigente (RDL 246/1938).

In sintesi, debbono ritenersi assoggettabili a canone tutte le apparecchiature munite di sintonizzatore per la ricezione del segnale (terrestre o satellitare) di radiodiffusione dall’antenna radiotelevisiva.

Ne consegue ad esempio che di per sé i personal computer, anche collegati in rete (digital signage o simili), se consentono l’ascolto e/o la visione dei programmi radiotelevisivi via Internet e non attraverso la ricezione del segnale terrestre o satellitare, NON sono assoggettabili a canone.

Per contro, un apparecchio originariamente munito di sintonizzatore -come tipicamente un televisore- rimane soggetto a canone anche se successivamente privato del sintonizzatore stesso (ad esempio perché lo si intende utilizzare solo per la visione di DVD).
8 luglio 2012 17:19 - Dragomouse
Curioso che il comunicato non tratti la parte dell'argomento che mi sta più a cuore: il fatto che chi non possiede un televisore non dovrebbe pagare nulla.

Quella del finanziamento della radio di stato poi mi è del tutto nuova: mi state dicendo che anche se uno non ascolta mai la radio la finanzia lo stesso se possiede un'auto? Ma che presa in giro è?

Tornando alla Rai, sono d'accordo sulla privatizzazione ma invece di raccolte fiscali, bandi di gara e baggianate varie io proporrei una smartcard come quella che su usa da sempre per i canali a pagamento. Così se ho la TV e voglio guardare la Rai mi compro la card altrimenti nessuno viene a chiedermi soldi.
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