Come in tante altre situazioni, in Italia convivono sempre
due opposti che impediscono una corretta e pacifica
convivenza civile. Noi siamo un Paese a forte matrice
cattolica che è portatrice di valori universali, e al tempo
stesso non si consente alle donne di accedere a tutti gli
ambiti religiosi. Siamo anche un Paese con una Costituzione
tra le migliori del mondo, ma non si riesce ad applicarla a
tutti i soggetti sociali, e non mi riferisco solo alle
donne. E nell'ambito mediatico il corpo femminile è quasi
sempre trattato come veicolo trainante del prodotto che si
vuole vendere (sia esso una pubblicità che un programma di
intrattenimento). In famiglia abbiamo il tristissimo record
di maltrattamenti, violenza e spesso uccisione di donne. Se
ci sono sempre più donne che occupano posti un tempo di
esclusivo dominio maschile, va solo a merito delle donne,
che con estrema fatica e costanza, hanno perseguito i loro
obiettivi.
Non si tratta di imporre un comportamento sociale che
favorisca le donne, ma promuovere una seria e soprattutto
costante campagna di attenzione affinché si modifichino
quelle percezioni dei ruoli separati tra maschi e femmine
che fanno prevalere una parte sull'altra. Questo è un
dovere istituzionale a cui devono concorrere i cittadini,
che sono in sostanza padri e madri delle future generazioni.
31 ottobre 2012 8:30 - sergio8680
"Gli Stati prendono ogni misura adeguata al fine di
modificare gli schemi ed i modelli di comportamento".
La discriminazione femminile è odiosa ma l'idea che uno
stato, cioè i suoi politici, emani norme per modificare la
cultura delle persone è spaventosa e totalitaria.
24 ottobre 2012 18:05 - savpg8801
Ma come! ci sono un'infinità di donne in carriera,
gestiscono aziende, fanno "politica", sono presentatrici,
attrici, sindacaliste, ministre, dirigenti nello stato e in
altri enti locali, gestiscono giornali e tv (Fimmina, per
esempio) stanno ai pali, sulle strade, guidano l'auto, fanno
i figli, stanno (solo qualcuna ormai) a far lavori di casa,
scrivono libri, ecc. è vero ce ne sono anche tante che
scelgono di emergere nello spettacolo, nel frivolo, nel
terziario d'amusement, ed altre in molti altri "lavoretti"
di antico stampo...ma anche tanti uomini fanno lo stesso.
Una cosa, invece non si è mai capita, anzi non si capisce
come non la si capisca: con i proclami, le raccomandazioni,
i decreti, le convenzioni, le promozioni, le "quote rosa"
per forza, non si va da nessuna parte.
La natura si sistema da sola.
Qualche motivo, se le cose non vanno in linea con i propri
ventilati diritti, c'è sicuramente sempre.