fatta la leggina trovato l'ingannuccio...non ti chiedono se
vuoi i cookies...ti scrivono se continui la navigazione qui
accetti i cookies... ed allora tu NON CONTINUI LA
NAVIGAZIONE oppure navighi per perkularli in altro sito che
non ti interessa affatto per 1 secondo !
Trovato l'inganno, trovata la xkulata !
10 giugno 2015 11:15 - colemar
Il Garante ha usato un cannone per ammazzare una mosca.
Bastava pensare che il caso dei cookies è ben diverso dal
caso in cui qualcuno raccoglie i tuoi dati personali e li
conserva. Infatti i cookies sono di per sè anonimi, sono
solo un possibile collegamento ai tuoi dati personali nel
caso in cui tu li abbia forniti volontariamente allo stesso
sito; inoltre il collegamento sparisce con una semplice
operazione sul browser (la cancellazione dei cookies) che è
ben alla portata di chi sia in grado di capire quei
farraginosi banner di avvertimento.
Comunque, i cookies esistevano prima delle competenze
attribuite al Garante, e fanno parte del "pacchetto
internet": se non li vuoi non usare il browser; è illusorio
pensare che si possa combinare qualcosa di utile continuando
a rifiutare l'accordo proposto dai banner di avviso.
10 giugno 2015 10:54 - claudio8633
anche in quasto caso l'adun non prende una posizione PRO
consumatore perche manca della cultura necessaria (il fatto
che non abbia fatto una class contro whatsup la dice
luuuunga)
La legge sui cookie è l'ennesima grande porcata, non mi
meraviglierei se in sede europea sia stata spinta dagli
italiani, oltretutto peggiorata dalla normativa italiana che
quando ha recepito la normativa europea ha pensato di
complicare ulteriormente.
Prima di addentrarci in tecnicismi, visto che alcuni di
coloro che leggeranno questo scritto senza una preparazione
precedente.
Il cookie assomiglia un pochino a quei timbri che metteva
l'usciere della discoteca quando volevate uscire cinque
minuti per prendere qualcosa in auto e rientrare senza
pagare due volte il biglietto.
In pratica visitando un sito sul vostro programma per
visualizzare i siti Web viene incollato, memorizzato, un
piccolo adesivo che in un solo porta il nome della discoteca
ovvero sito che avete visitato ma anche un numero di
matricola e volendo altro.
Grazie a questa particolarità il sito Web è in grado di
riconoscervi in maniera chiara e ad esempio per una seconda
visita potrebbe evitarvi la noia di richiedervi la
password.
Ancora potrebbe portarvi sulla vostra pagina preferita.
Alcuni di questi biscottini possono essere letti non solo
dal sito che li ha appoggiati ma anche da siti terzi.
Questo permette ad esempio che se andate sul sito di vacanze
a cercare dei camper andando poi su Amazzonia.com Gli venga
offerto un caricabatterie a 12 V come pubblicità sul
laterale.
Se poi andate su Facebrooko le pubblicità a lato saranno di
ristoranti della località che vorrete visitare.
Questo e' permesso dal fatto che tutti questi attori si
parlano scambiandosi informazioni del tipo “il mio bollino
38.911 mi ha chiesto informazioni sulle Galapagos”.
Questa informazione è molto importante se vogliamo
profilare il cliente.
Questa tecnologia esiste da decenni e inoltre ha una
particolarità molto importante mio giudizio: il
riconoscimento non è fatto prescindere ma è a pieno
controllo dell'utente bollinato.
Infatti basta andare nel menu di qualsiasi browser per poter
vedere tutti i biscottini. Possiamo decidere di cancellarli
tutti, di tenerne solo alcuni, di vedere chi usa questa
tecnologia (tutti) o persino possiamo navigare schifando i
cookie (se ci riesce).
Non è quindi un problema dei server ma è semplicemente un
modo che sia molto esteso completamente controllabile
dall'utente senza bisogno di Addon particolari o di
conoscenze particolari. Il motivo per cui nessuno ha mai
rotto le scatole su questa cosa, persino quelli del
movimenti per il free software, è perché sono
maledettamente comodi e controllabili.
Adesso arriva la nuova legge che nella versione italiana è
un attimino complicata.
In pratica c'è la necessità assoluta di manifestare l'uso
dei cookie. Visto che li usano tutti, tutti dovranno farlo.
A mio giudizio sembra più semplice al momento
dell'iscrizione a un qualsiasi fornitore del Web che venga
mandato a casa un semplice foglio con scritto a caratteri
cubitali:
Internet usa i cookie:
avendo fatto un contratto riceverà dei cookie
questa la maniera giusta poi costringere tutti i siti a fare
salti mortali per presentare una stronzata del genere mi
sembra quanto meno bizzarro.
In realtà finora abbiamo parlato di cookie che vengono
chiamati tecnici perché non raccogliamo più di quel tanto
d'informazioni ma se noi dovessimo raccogliere delle
informazioni inerenti a quante volte il bollino 128.742 ci
ha visitato ecco che scatta un'altra follia:
dobbiamo avvisare il garante attraverso una complessa
procedura che costa anche 128 euro di spese non ben chiare
del fatto che noi profittiamo il cookie.
Attenzione non la persona, il bollino.
Questa cosa alquanto bizzarra perché se è vero che molti
terranno quel bollino per mesi se non anni è anche vero che
cambiando apparecchio oppure cancellando con l'apposito
comando il biscottino la propria identificazione salta.
Avremo nel database in realtà più volte la stessa persona
in non possiamo identificarla con chiarezza.
Altre volte possiamo identificarla con i dati, e qui mi
sembra lapalissiano che una volta che una persona introduce
propri dati essi siano li, di registrazione per poter per
esempio fornire altri servizi a queste persone.
Per esempio possiamo come fanno molti siti dire all'utente
quando è l'ultima volta che si è presentato da noi, quante
volte settimanalmente viene da noi. Cose che ci racconta in
maniera esplicita la maggior parte di forum. Mi sembra ovvio
che se questi dati vengono forniti all'utente sono a
disposizione anche gli amministratori del sistema senza
dover scomodare chissà quale nuova logica.
Ma ancora siamo in una situazione che i dati server non sono
altro che i dati che spontaneamente hanno dato gli
utenti,
gli stessi dati che sono cancellabili attraverso la
cancellazione dell' account,
in maniera specifica sui cookie che sono cancellabili in un
istante semplicemente con un clic e senza dover neppure
dover essere collegati a Internet.
Io finora la necessità di una nuova legge non l'ho mica
vista.
Perché se qualcuno è sfuggito che cos'è un cookie ma
soprattutto e' passato inosservato negli ultimi vent'anni io
dubito che una legge così stretta abbia qualsivoglia tipo
di vantaggio per l'utente. Al limite e noioso dover cliccare
su tutti i siti “sivabeneaccetto”.
Detto questo esiste anche un problema tecnologico.
Deve contenere tutti gli elementi previsti dalla legge,
descrivere analiticamente le caratteristiche e le finalità
dei cookie installati dal sito
Questa nuova legge presuppone che venga dato l'elenco di
tutti i che vengono utilizzati. Spesso, soprattutto su
piattaforme abbastanza aperte “ castello di carte” non
sempre è così facile capirlo.
Molti siti sono stati creati utilizzando sostanzialmente un
enorme .ZIP che conteneva un malloppo sopra ad un server
LAMP.
Un'operazione che ormai possono fare in tanti visto che con
i vari script di configurazione anche un imbecille può
tirar su un sito.
Peccato però che entro questa semplicità esterna in
realtà c'è un enorme complessità interiore che è
difficile da comprendere anche a chi e' evoluto. Per esempio
lanciare un forum dei tanti o wordpress lo si fa in 15
minuti circa in mano mano che il sito procede spesso
volentieri si aggiungono pezzi alla piattaforma di base.
Cosa facciano questi pezzi non è molto chiaro, spesso
l'insieme assomiglia piu' a un groviglio, ma alla fine
funziona.
Lo stesso discorso per tutta una serie di oggettini carini
che si mettono nei siti di questo tipo come possono essere
le statistiche oppure i banner pubblicitari e persino il
video che si vogliono condividere.
Ognuna di queste aggiunte in realtà porta con sé dei
biscottini e magari contengono il fatto di aver utilizzato
il volume del video maniera più o meno elevata o nel caso
di YouTube per esempio cerca di capire qual tipo di video
piace per poter proporre alla fine dell'esecuzione qualcosa
di similare.
È facile capire che alla fine neppure il gestore del sito
sa esattamente quali e quanti di questi biscottini sono
stati rilasciati sul browser del visitatore ma la normativa
impone che ve ne venga fatto sostanzialmente un elenco e
soprattutto che venga fatto un link al fornitore del
biscottino dove spiega la loro privacy.
È abbastanza facile da intuire che l'unico modo che a un
sito quasi voglia di andare a linkare la pagina delle
privacy di un Microsoft o di Google consiste nell'andare
tutti i giorni a vedere se si è spostata.
Questo è una delle cose che abbastanza ridicola.
Inoltre, sempre una normativa, imporrebbe la possibilità di
scegliere se accettare tutti i biscottini oppure accettare
solo quelli provenienti dal sito stesso e non ad esempio
quelli che possono provenire da piattaforme come la già
citata YouTube.
“e consentire all'utente di selezionare/deselezionare i
singoli cookie.”
Anche in questo caso risulta pressoché impossibile per un
gestore di un sito dei tanti, immagino anche molti
e-commerce se di vario tipo preproti (es magento), andare
maneggiare il codice per poter ottenere questa granulorita'
così spinta. Anche perché è appena si riesce, spendendo
molti soldi, a ottenere una simile cosa la versione
successiva della piattaforma, spesso molto consigliata per
via dei vari problemi di sicurezza che hanno i vari PHP,
raderebbe a zero questa caratteristica.
Ancora più radicale e la situazione per quelli che per
esempio pubblicano un sito, tipicamente un blog, su una
piattaforma di cui non sono amministratori. Per esempio io
sono utente di una piattaforma chiamata blogger di cui non
ho controllo di nessuna parte del suo codice ne posso
modificarlo anche se ne sarei in grado.
Non sono proprietario neppure dell'URL, non avendolo pagato.
In pratica per questo sito, che sarebbe mio ma non è mio,
sono responsabile o meno?
Quando la peggiorato l'interfaccia utente per caricare i
dati non ho potuto fare nulla: perché dovrei essere
obbligato a fare qualcosa in questo frangente?
In questa situazione sono moltissimi siti ospitati da
aggeggi più o meno simili che risiedono in paesi
extraeuropei, dove la tecnologia è cosa buona e giusta e
non è punita, la responsabilità è mia che tengo il blog
all'interno di un contesto più ampio oppure e
responsabilità del gestore e manutentore del sito nonché
proprietario dello stesso?
Come vedete non è una risposta facile.
Altra bizzarria, difficile da scoprire in quanto chi lo
subisce solitamente non è un esperto di informatica, è
l'uso dei cookie da parte dell'hosting.
Spesso volentieri chi utilizza delle piattaforme più o meno
gratuite (o a basso prezzo) e più o meno gestite da terzi
per semplificare la pubblicazione del sito gestisce delle
statistiche che ovviamente sono ottenute attraverso l'uso
dei cookie.
In quel caso anche se la pagina Web in questione è
semplicemente una singola foto del figlio che si lancia dal
seggiolone, e in questa accezione non dovrebbe fare nulla
che riguardi la normativa che ne finora ci ha annoiato,
secondo alcune interpretazioni dovrebbe comunque non solo
comunicarlo ai propri visitatori ma anche indicare
l'indirizzo al quale alcuni consultare la gestione degli
stessi.
Follia allo stato puro.
Ma la cosa più ridicola e che l'unico modo con cui
riusciamo a sapere se quel dato browser accetta o no i
nostri cookie è sostanzialmente infilandogli un cookie
addosso. Un altro.
Ancora il garante dice: “conservare la documentazione
dell’avvenuto ottenimento del consenso a trattamento
tramite l’uso del banner”.
A questo punto la cosa diventa abbastanza divertente perché
se lo faccio memorizzando qualcosa sul browser dell'utente
ovviamente questo può essere cancellato dall'utente stesso
in un da me. Sono nell'impossibilità di poter definire se
il tizio ha, nel passato, accettato o meno.
Se non fosse all'interno di un cookie presente sul browser
del visitante dovrebbe stare sul server per rispondere
perfettamente a questa richiesta. Però nel caso specifico
come fa un server sapere che quel browser che ha cancellato
biscottino e lo stesso che ha già accettato la cosa?
L'unico modo per identificare in maniera più precisa
attraverso un database che contiene molti dati personali e
va quindi notificato al garante attraverso una procedura
complessa e del costo di 150 euro da devolvere alla causa
garante.
Oltretutto questo obbligherebbe la registrazione dell'utente
con nome reale e codice fiscale su tutti i siti visitati.
Nessuno lo dice ma è la naturale conseguenza di tutto
quello detto prima se non fosse che il garante stesso
accetti l'uso del biscottino per ricordarsi dei biscottini.
Ancora una volta la legge italiana che contraddice se
stessa.
Ma la cosa più tragica, e forse l'unica che fa capire quale
sia il livello di stupidità di chi ha fatto la norma,
consiste nel fatto che nelle norme che il gestore del sito
deve scrivere all'interno del sito è sostanzialmente
manuale istruzioni del browser.
Mi sembra criptico?
In pratica gli si chiede di pubblicare il manuale
istruzioni. Di una cosa che non vendete voi, e non è
vostra. E' ia assoluto una scelta dell'utonto che per
assurdo potrebbe aver deciso di usare (HARGH!) un browser
che non e' in grado di cancellare/gestire i biscottini.
E io dovrei svrivere COME gestire dei browser?
Ma poi quali?
Quello nuovo, edge, quello vecchio che sconsiglio, exploder,
quello simpatico, FF, quello senza comandi, crome, quello
blu, cromium, quello
Oltretutto la continua richiesta di questa roba qui su tutti
i siti in maniera multipla, ricordiamoci che i cookie di
terze parti dovrebbero essere accettati in maniera separata
dei cibi provenienti dal sito originario, l'unica cosa che
possono provocare e che l'utente non legga nulla e Schiacci
ok pur di farla finita questa manfrina assolutamente
inutile. Così facendo diviene completamente inutile e
paradossale.
A fronte come abbiamo visto dell'inutilità della cosa, il
cookie tutto sommato la gestisce l'utente e non il sito, il
garante ha proposto delle bellissime multe fino a 120.000
euro che possono anche aumentare a seconda di quali
caratteristiche ci siamo dimenticati di non entrare nelle
nostre note sulla privacy.
Sicuramente questa enorme capitale come multa è stato dato
per poter punire le grosse corporation che a fronte di tre o
4000 euro di multa potrebbero preferire di non apporre
modifiche così pesanti a un sito che è costato milioni e
funziona assai bene. Però è necessario specificare che
quanto meno assurdo tutta l'impalcatura.
Stiamo parlando del fatto che si sta cercando di punire chi
traccia, non un'identità, ma un bollino che può essere
rimosso in qualsiasi momento.
“Deve richiamare, infine, la possibilità per l'utente di
manifestare le proprie opzioni sui cookie anche attraverso
le impostazioni del browser utilizzato.”
Ecco, forse è questo il vero motivo per il quale c'hanno
tanto fratturato gli zebedei.
Hanno scoperto che molti paesi, come l'Italia, hanno
continuato a insegnare in malo modo tutta una serie di cose
come il latino. Con il risultato che non solo il latino non
lo conosce nessuno ma anche le cose essenziali, soprattutto
quelle, non se le fila nessuno.
Il rincoglionito medio che compra un coso che cosa sopra
Internet ovviamente il manuale istruzioni lo schifa.
La classe di persone che quando non vede l'icona del browser
sconsigliabile chi chiede perché non c'è più Internet e
to al telefono cerchi di capire se è caduta effettivamente
la connessione Internet oppure la scimmia ha spostato il
link al browser.
Perché dopo anni di scuole fatte con il sedere, basti
vedere le stupidate che dicono durante le manifestazioni gli
insegnanti, ovviamente l'utonto Non è neanche in grado di
andare a leggersi il manuale schiacciando il tasto F1.
Quando lo dici in genere alla segretaria, quella che si
reputa esperta di Excel, sgrana gli occhi e ti dice ma va'?
Esiste il manuale schiacciando un tasto?
Ecco il garante spera che tutti questi problemi, la scarsa
scolarizzazione, l'incapacità di utilizzare qualsiasi
oggetto digitale, la mancanza di allenamento nel seguire
percorsi logici e la più completa allergia qualsivoglia
manuale istruzioni dovrebbero essere tutti appianati da
questa nuova legge dove i gestori dei siti spieghino in
maniera accurata come utilizzare quella cosa sconosciuta che
e' il browser.
Forse anziché chiamarlo garante alla privacy dovrebbero
chiamarlo jo condor.
Come al solito è forse vero che il tracciamento del bollino
non è bellissimo dal punto di vista della privacy ma in un
mare di squali occuparci della voracità del pesce rosso e'
quanto meno fuori luogo.
Se pensiamo per un istante a una delle molte,
all'applicazione per messaggi fatta per i poco dotati di
neuroni, whatsup, proporzionalmente il garante dovrebbe
andare un esercito alla sede e demolirla. Fino alle
fondamenta.
Sì, perché noi ci preoccupiamo di localizzare la presenza
sul Web di un determinato bollino, rimuovibile ricordiamo,
ma non ci curiamo whatsup.
La chat per poco dotati ricordiamo che localizza la persona
per una cosa molto più intima e che non cambia mai per
decenni: il numero di telefono.
La società ha nei propri server il numero di telefono di
tutti i conoscenti di quella determinata persona può in
base a questo costruire enormi alberi di conoscenze
arrivando profondità di relazione che la stessa persona
fisica non conosce e' banale.
Whatsup inoltre memorizza i movimenti che fa l'utente
durante la giornata ed è in grado di interpolarli con gli
altri del network sapendo esattamente chi vedi e con chi si
trova anche se non sta utilizzando il servizio stesso.
Detto in soldoni so con chi ti vedi e quando anche se non
gli mandi neanche un messaggio!
Da nessuna parte e' scritto se queste informazioni vengono
memorizzate e per quanto: in pratica tra una decina di anni
se la società volesse di ricattare qualcuno, anche le anime
più pie, sarebbe in grado di farlo con la mole di
informazioni che oggi transitano dal loro server.
Dinanzi a queste cose, che io reputo enormi, anche se la
maggior parte di gente pare che se ne strabalti visto che le
usa senza avere il mio terrore, Noi stiamo preoccuparci dei
cookie.
Come dire che se abitiamo Cernobyl e stiamo leggendo il
giornale nel giardinetto davanti la centrale mentre sta
esplodendo il nostro pensiero sarà tutto orientato alla
scoreggia fatta da Giovanna in ascensore l'altro giorno.
Mi sembra come un malato di cancro guaribile, destinato a
morire in due mesi senza nessuna cura, Che va dal dottore e
quando il formato della gravità della cosa alza le spalle e
fa notare che il suo grosso problema è un foruncolo sul
culo che non lo lascia dormire da ieri sera.
Possiamo essere tutti d'accordo sul fatto che i cookie
possono essere traccianti ma se è necessario comunicare in
maniera così specifica di una cosa che è assolutamente
nella norma delle cose da più di 20 anni tanto che molti
siti non possono tecnicamente funzionare senza biscottini
Proporzionalmente situazioni quel come quelle di whatsup
dovrebbero ricevere multe miliardarie in euro per non
informare 70/80 volte al giorno il proprio utente di quello
che sta capitando che a mio giudizio è piuttosto grave.
6 giugno 2015 17:24 - lucillafiaccola1796
fatta la legge trovato l'inganno
i biscottini ora te li fanno ingoiare da tutti i buchi che
l'animale umano ha a disposizione
però...
fatta la legge
trovato l'inganno da parte del criminale
trovato anche il rimedio da parte dell'internettaro !
3 giugno 2015 19:23 - lucillafiaccola1796
odio i cookies
cook vuol dire cuoco
odio anche i cuochi in tv
appena vedo sia gli uni che gli altri
me ne vado
proprio come quando vine la morte
viene lei me ne vado io
ah ah ah ah
rompiminkie !
3 giugno 2015 16:24 - savpg8801
Tutti i cookies accumulati fino ad ora da qualsiasi utente
(basta guardare nei files appositi di gestione che ognuno ha
nei propri devices) continueranno ad essere un database
infinito per ogni utilizzatore sia di sito, sia di banner,
sia di terze parti.
Oltretutto questo continuo rimbalzo (tipo etichette) di
responsabilità "consenziente o meno, informata o meno,
consapevole o meno" da parte dell'utente, anche incapace di
valutare questo sistema di occulte informazioni, denota la
solita demagogica azione di spostare le responsabilità
sempre a carico dell'utilizzatore e sempre meno
all'offerente o all'autorità. Questo per pararsi le
terga.
Da osservare che nessuno è in grado di valutare, quale
utente, la grandezza e le norme delle informazioni che i
cookies forniscono a tutto il mondo.
Da ciò ne deriva che nessuno è in grado di decidere se
accettare o meno l'invasività dei cookies e di chi li
propone, P E N A la non accessibilità ai siti o a banner
o a qualsiasi informativa internet.
Toltisi i problemi (basta osservare il testo popup dei siti
che già propongono le scelte) tutto resterà come prima.
Porto un esempio: se ,apro un sito finanziario di
informativa quotazioni o altro, se accetto i cookies leggo e
navigo; se non accetto non potrò più accedere. Un po'
come le informative sulle privacy che se non accetto non
faccio nessuna operazione: dalle banche alle assicurazioni,
dallo scarico di programmi a qualsiasi altra cosa che ne
richieda l'intervento.
Sempre di male in peggio.
Le soluzioni vere?
Vietare i cookies drasticamente e cancellare tutti i
database esistenti così si avranno meno rompiscatole in
meno a proporci di tutto e a conoscerci meglio della nostra
mamma.
W la privacy, ma quella vera!
3 giugno 2015 13:09 - Bista
Ma non fa ad invitare il Garante della praivasi ad andarsi a
bere un doppio brodo star, anche senza fails di cuchis?
Nell'attesa del parere del ministero del velfar gli si può
sottolineare che la ministra di un altro ministero della
repubblica festeggiata ieri ha appena affermato che noi
consumatori sappiamo badare a noi stessi e quindi anche al
business del nostro marcheting.