Già ora, nonostante tutto, spesso non si riesce a vedere
nulla: tutto lo schermo diventa nero e sparisce il segnale.
Basta un po' di vento. Non oso pensare con i segnali
digitali ancora più compressi (visto la riduzione di
banda), che schifo diventerà la TV del futuro.
4 novembre 2017 21:54 - lucillafiaccola1796
buona occasione per mandare AFFARENZI il tv per cui siamo
obbligati a pagare il "canone di abbonamento [non più RAI]
tv", che vuol dire che le nostre pizzotasse vanno a tutte le
tv, anche quelle del fatto e rifatto SV sembra proprio una
mumma egiziana. Lo possiamo convertire in un DVD per vedere
i film che ci piacciono. Uno a sera. Si prendono in
biblioteca, o si comprano. Non hanno pubblicità
incazzevolmente ingannevole. Ah che sollievo ! Gli strafatti
che strafanno prima o poi se ne vanno...Destinazione a
Nostra-Vostra scelta.
3 novembre 2017 12:53 - Nello_Boccia
Mi permetto da esperto di ICT e TLC.
Bisogna chiarire che nella proposizione del primo protocollo
di Digitale Terrestre vi erano incongruenze sia di carattere
tecnico che nell'organizzazione generale di quello che è
stato lo switch off.
Da sempre molti esperti come me e altri tecnici
istituzionali che hanno lavorato nel campo delle indicazioni
ministeriali sull'adozione dello standard digitale abbiamo
avvisato ed indicato alla governance chiamata a determinare
regole e leggi, che sarebbe stato saggio l'abbraccio di
tecnologie scalabili e spiego: Era possibile adottare una
tecnologia scalabile, basata su codec e firmware
aggiornabili direttamente nella piattaforma esistente
"Decoder e TV" così come si fa per i computer e piattaforme
aggregabili. E' chiaro che il DVBT2 non ha solo il problema
dei codec ma anche un problema di diversità tecniche non
scalabili con il protocollo DVBT1, in pratica i due sistemi
non si ascoltano e non si parlano per incompatibilità
tecnica.
Bisogna anche dire però che non è obbligatorio dover
cambiare i TV in uso. Basterà un decoder esterno, certo
scomodo, doppio telecomando e altri disturbi che dovranno
essere superati a carico economico ed esistenziale degli
utenti. Fatto sta che anche la tecnologia DVBT2 non è
scalabile, quindi, data la inarrestabile evoluzione
tecnologica, probabilmente anche questa tecnologia dovrà
essere accantonata nel giro di pochi anni, compresi i TV di
ultima generazione già dotati di decoder ibrido
DVBT+DVBT2.
Ci si pone quindi il problema e domanda: è veramente questa
la migliore piattaforma per una tecnologia costantemente in
evoluzione? E come sempre: l'utente paga.