Commento questo post già datato, atteso che la Wind,
malgrado abbia perso in giudizio di 1° e 2° grado del
Tribunale di Taranto, persiste nel richiedere l'addebito di
35 euro per ogni cambio di gestore. Ciò che colpisce
tuttavia è che la risposta data dal moderatore alla signora
Marta di La Spezia (che ha aperto la discussione nel 2017),
sia che questa NON ABBIA RAGIONE, come invece, al contrario,
è stato dimostrato in giudizio con 2 sentenze del 2016.
Suggerisco quindi di prendere con le molle i consigli
forniti...
26 febbraio 2018 13:44 - tibe77
Ricordo che se si sta pagando il modem a rate in quanto
ottenuto in vendita abbinata, tali obbligo al pagamento
ancora sussiste e va indicato nella raccomandata AR (che va
spedita spillata senza busta) se si intende pagare le rate
residue con unica maxirata (es.36 rate residue delle 48
totali) oppure periodicamente come prima.
13 febbraio 2018 11:24 - Cab1
Buongiorno cara Marta, non so chi ti abbia detto che dipende
dalla raccomandata, io HO PROVVEDUTO AD INVIARE LA
RACCOMANDATA AR nei termini indicati, il passaggio ad altro
operatore è avvenuto, ho pagato il canone fino al momento
della migrazione, ma ciò nonostante WIND continua a
chiedermi a mezzo studio legale Corsi il costo di 35€ per
“Costo di attività di migrazione servizio verso altro
operatore”. Lo studio legale Corsi mi dice che questo
costo NON è Nè PENALE Nè COSTO DI DISATTIVAZIONE, e
quindi è tutto dovuto, come previsto dal decreto Bersani.
No comment..
6 dicembre 2017 15:11 - GKIM48
Un commento ulteriore al balzello di 35€ per “costo per
attività di migrazione servizio verso altro operatore”
(come da bolletta Wind) in assenza di comunicazione di
disdetta via Raccomandata. Forse che l'inviare a Wind una
raccomandata - che si paga al servizio postale - riduce di
un epsilon o addirittura annulla il costo del lavoro che
deve essere eseguito da un operatore della Wind per
consentire la migrazione? o piuttosto aumenta i costi di
gestione della pratica? (me ne vengono almeno due
banalissimi in mente: ricezione ed archiviazione fisica
della raccomandata). Se poi considero la mia esperienza
personale il discorso diventa ancor più pesante: per
comunicare il recesso. in considerazione della mia pessima
esperienza con il pessimo servizio 155, mi sono recato
presso un Negozio TIM della mia città. Ebbene, l'operatore
al banco si è guardato bene dal dirmi che il mancato invio
della comunicazione di recesso via raccomandata mi sarebbe
costato 35€!
6 dicembre 2017 13:14 - GKIM48
Potrei ripetere pari pari la stessa esperienza, con il non
piccolo particolare che con migrazione avvenuta in TIM
ufficialmente in data 6 ottobre 2017, oggi mi è stata
recapitata via mail una bolletta wind di oltre 90 euro
(comprensivi dei costi (?) di migrazione) per servizi resi
fra il 24 settembre e il 13 novembre 2017
. Con l'aggravante che pur essendomi recato in un Negozio
WIND per chiedere informazioni su come effettuare la
disdetta del contratto, nessuno mi ha detto che avrei dovuto
inviare una raccomandata. Io non avrò letto con attenzione
l'avviso sulle modifiche contrattuali, ma loro ci giocano
sopra, mentre l'AGCOM si occupa dei massimi sistemi senza
sanzionare "seriamente" le pratiche degli operatori, anzi
approvandone senza alcun serio controllo preventivo delle
offerte, in attesa delle proteste degli utenti
24 novembre 2017 12:35 - LuciaV
Salve
faccio presente che il tribunale di Taranto, sez. II civile,
sentenza 28.09.2016 n.2707 stabilisce che un operatore non
può imporre costi per il recesso.
Il Tribunale di Taranto conferma in toto la sentenza del
Giudice di Pace, appellata dal WIND, rigettando tra l'altro
la posizione dell'AGCOM.
Ha stabilito infatti che:
le disposizioni introdotte dal decreto Bersani altro non
sono che una conferma della interpretazione sulla gratuità
del recesso.
Nell'intenzione del legislatore il recesso non deve
comportare un costo.
Il legislatore intende infatti favorire la concorrenza piena
nel mercato della telefonia eliminando i costi correlati al
recesso operato dall'utente - parte debole del rapporto.
Il costo di disattivazione e ancora più quello di
migrazione, non sono giustificabili perché si finirebbe per
rendere oneroso il recesso che invece la legge ha voluto
gratuito.
SOLO I COSTI DIVERSI, E QUINDI NON STRETTAMENTE CORRELATI AL
RECESSO, POTREBBERO ESSERE SOPPORTATI DALL'UTENTE.
Ci si chiede come mai l'AGCOM, che dovrebbe tutelare
l'utente facendo sì che gli operatori rispettino la legge,
ha invece autorizzato questi ultimi ad applicare costi
vietati alla disdetta del contratto. l'AGCOM chi tutela
veramente?
Comunque che quei costi sono del tutto ingiustificati è
banalmente vero. Si cambia l'operatore telefonico per
risparmiare, magari in un anno, tipo 80,00€, mentre ci si
ritrova che con questi costi di attivazione e
disattivazione, quel risparmio non solo è bruciato, ma
praticamente uno paga di più.
E tutto questo raggiro per non rendere evidenti il vero
prezzo dell'abbonamento, che peraltro non è neanche più di
1 mese ma di soli 4 settimane, frequenza di fatturazione
introdotta dall'oggi al domani, come frutto di un atto da
prestigiatore, con i risultato ottenuto dagli operatori di
un aumento netto delle tariffe del 9%
E per gli utenti un aumento netto dei costi della stessa
percentuale, così in un batter di ciglio.
Alla faccia di Bersani e di tutti noi utenti.
A questo punto dunque è più che opportuno fare in modo che
l'intenzione del legislatore venga sistematicamente
applicata e non che bisogna ogni volta andare a intasare le
aule del tribunale per ottenere un diritto già acquisito e
stabilito dalla legge.
Voi avete intenzione di fare qualcosa in merito?
24 gennaio 2017 21:16 - Vietnamita
... Marta, stai più attenta...!!! nella fattura che hai
indicato c'è proprio scritto, se non accetti la modifica
del contratto da parte di Wind, devi per forza inviare una
raccomandata r.r. citando l' Art. 70 dove comunichi che
chiedi di passare ad un altro operatore senza l' addebito di
penali, costi ecc. ecc.
Dispiace più a me che a te regalare denaro alle compagnie
telefoniche per un semplice passaggio di operatore, Un
saluto.