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11 settembre 2018 19:44 - NN1999
Premetto che il diritto di autore è sacrosanto, chi vuole leggere Topolino lo deve comperare.
Sinceramente non ho capito che cosa gli editori vorrebbero. In questi ultimi giorni ho sentito solo evocare il principio astratto di remunerazione del lavoro svolto. Una sorta di Siae, togliamo tot ai giganti del web (ma si fermeranno solo a loro?) e li redistribuiamo tra i possessori del diritto di autore. Incondizionatamente? Il diritto di autore è unico, credo, vale sia per Tex che per l'ultimo trattato omnicomprensivo di filosofia (preferisco Tex, ma leggo Topolino). Mi pare che abbia sentito che il diritto di autore sia collegato alla cultura (beh, io so tutto di Topolino e compagnia). E infatti, appena ho aperto una pagina di Wikipedia oggi è comparso un bel avviso sul rischio per la cultura di una legge culturicida. Già. La cultura, quella cosa che non accetta tutti, ma solo gli iniziati, solo coloro che passano il giudizio dei Grandi Maestri, solo gli uniformati. Senza nessuna responsabilità. Io introdurrei anche il principio della responsabilità sulle notizie divulgate. Se un giornale o un libro divulga una notizia falsa e io faccio affidamento su quella per prendere delle decisioni che incidono sia sulla mia persona(lità) che sul mio patrimonio è giusto che questi editori paghino. Si potrebbe prevedere una sorta di multa da scontare sui soldi presi dai giganti del web ogni volta diffondino il falso. In automatico. Tralascio il discorso sulla qualità, mi ci manca un altro mal di testa oggi. La cultura è questa, mica la panacea di tutti i mali. Ora sono abbastanza adulto per sapere in maniera incontrovertibile che la cultura non è gratis e nemmeno popolare, è un metro di misura ad hoc con cui si sottomette o si cerca di sottomettere chi per caso intralcia la propria strada.
Volevo scrivere altro ma ho un impegno imminente al bar.
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