Lettera di messa in mora da WindTre, dopo passaggio ad altro operatore
Lettera
8 settembre 2021 0:00
Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile ho subito una serie di
interruzioni del servizio fisso fornitomi da WindTre, rimanendo senza
internet a casa e senza telefono fisso per un totale di 14 giorni:
dal 26 al 30 marzo 2021
dal 13 al 15 aprile 2021
dal 23 al 30 aprile 2021
Oltre alle difficoltà di dover essere in smart working senza internet
a casa, le telefonate al servizio clienti da mobile sono
esclusivamente a pagamento, anche per i clienti WindTre, e per le
varie telefonate al servizio clienti ho speso un totale di euro 30,19.
In data 30 aprile sono passato ad altro operatore (Vodafone) ed ho
immediatamente revocato la domiciliazione bancaria delle bollette a
favore di WindTre.
In data 3 maggio 2021 ho inviato una Pec a WindTre per segnalare tutti
i disservizi subiti e le spese sostenute, notificando di essere
passato ad altro operatore e chiedendo, inoltre, un risarcimento delle
spese sostenute per contattare il servizio clienti e un indennizzo
giornaliero per ciascuno dei 14 giorni in cui sono rimasto senza
internet e senza telefono. Ho proposto altresì che la cifra fosse
stornata dalla bolletta di aprile, di euro 32,27, che così non avrei
dovuto pagare.
La risposta di WindTre è stata un rimborso di euro 5,00 (sic!) per i
disservizi subiti.
Da allora, non ho pagato la bolletta relativa al mese di aprile, di
euro 32,27 ma poi mi è inspiegabilmente arrivata una bolletta relativa
a maggio, di euro 32,27 e, successivamente, mi arrivata una ulteriore
bolletta in cui da una parte si stornava metà dell’abbonamento per il
mese di maggio, ma poi mi si addebitava il “Costo per attività di
migrazione verso altro operatore”.
Essendo io abbonato a WindTre da molti anni, mi avevano assicurato che
non c’erano addebiti nel passaggio ad altro operatore. Questi costi
per attività di migrazione sono legali?
Infine, mentre ero in ferie, in pieno agosto (con una lettera semplice
spedita il 10 agosto e da me trovata al rientro, il 30 agosto) mi ha
scritto uno studio legale che intende "agire nei miei confronti per
ottenere il pagamento della somma di 93,34". Ovviamente sono già
passati i dieci giorni dalla ricezione della lettera, che “vale come
atto interruttivo della prescrizione”.
Vi scrivo dunque per chiedervi consiglio su come procedere.
Grazie mille e cordiali saluti,
Antonio, dalla provincia di RM
Risposta: 1) sono legittimi gli addebiti per cessazione del servizio, sia per disdetta che per migrazione del numero, purché siano stati indicati in contratto.
2) la lettera semplice pervenutale non ha alcun valore legale di diffida e puo' ignorarne il contenuto. Tuttavia appare legittimo il credito vantato dal gestore (tramite la societa' di recupero crediti) in quanto lei qui dichiara di aver omesso il pagamento del canone di aprile, con servizio ancora attivo e la quota canone di maggio fino al giorno del compiuto trasferimento. Se ricevesse un sollecito per raccomandata AR dovra' decidere come rispondere in merito.
Infine le ricordiamo che per ricevere gli indennizzi per i disservizi della linea che riducano anche la velocita' di internet questi devono essere oggetto di reclamo tempestivo e accompagnato dai risultati degli speedtest riconosciuti da AGCOM nell'apposito sito web: https://misurainternet.it/