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Messa in mora da parte di Wind
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Lettera 
3 aprile 2020 0:00
 
Buongiorno,
cercherò di essere sintetica: A luglio 2015 attivo un contratto casa e cellulare in un centro Wind, di cui usufruisco regolarmente fino circa a marzo 2018. Passo ad altro operatore, e mi creano il primo problema non mantenendo la rateizzazione ma addebitandomi il saldo del cellulare in un’unica fattura-mi sono erroneamente fidata di un’operatrice di un centro Wind.
Invio disdetta per il numero di casa e di cellulare con raccomandata A/R e considero chiusa la questione.
A fine 2019 mi rendo conto che tramite RID mi stavano ancora addebitando fatture da 17 euro circa, riguardanti un numero che non riconosco. Stacco il RID e chiamo Wind, che sostiene fosse una sim omaggiata all’attivazione del contratto, mai attivata, che alla disattivazione era diventata a pagamento. Nell’assurdità della situazione mi rifiuto di pagare e mi rimbalzano senza soluzione da un operatore all’altro (alcuni anche molto aggressivi) finché non arrivano alla quarta fattura non pagata e minacciano la messa in mora. Siccome soluzione ancora non mi era stata data, rimanevo in attesa di loro indicazioni. Oggi mi arriva una telefonata di uno studio legale per comunicarmi che mi invieranno una mail riguardante la messa in mora. Come devo muovermi? Vi ringrazio per il vostro tempo.
Giorgia, dalla provincia di BO

Risposta:
ignori le telefonate (non interloquisca in nessun modo, ché è solo tempo perso) e altri contatti che non siano tramite raccomandata A/R. Solo se e quando dovesse ricevere un raccomandata A/R, questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al gestore con raccomandata a/r chiedendo eventualmente anche i danni:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna, fare un tentativo di conciliazione presso il Corecom della sua Regione:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+obbligatoria+davanti+al+corecom_15317.php
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, fare causa presso il suo giudice di pace oppure presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, oppure direttamente all'Agcom utilizzando il formulario GU14.
 
 
 
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