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Offerta fornitura modem riservata cliente storico
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Lettera 
12 maggio 2020 0:00
 
Nel mese di gennaio 2019 sono stato contattato da un call center del mio fornitore telefonico il quale mi ha proposto un offerta riservata ai clienti "storici" per la fornitura di un modem con prestazioni superiori ad un costo di 5 euro mensili x 48 mesi, costo che in virtù di cliente storico mi sarebbe stato scontato dalla bolletta. L'operatrice mi assicurava che l'offerta sarebbe stata registrata telefonicamente in questi termini e la registrazione si poteva poi consultare per verificare quanto registrato. Quindi l'operatrice ha fatto partire la registrazione ripetendo le condizioni dell'offerta chiedendo il mio consenso. Dopo aver ricevuto il Modem ho iniziato a ricevere l'addebito di 5 Euro ma non lo sconto. Ho quindi contattato il il servizio clienti per fare reclamo e chiedere informazioni sulla reale esistenza di tale offerta ma mi sono state date risposte vaghe e mi è stato detto di aspettare un'altra bolletta per vedere se non fosse solo un ritardo nell'aggiornamento della fattura. Dopo un altra bolletta senza sconto ho ricontattato il servizio clienti più volte chiedendo ancora informazioni sull'offerta ma ho sempre avuto risposte diverse da ogni operatore e molto vaghe, alcuni negavano l'esistenza dell'offerta. Ho chiesto pertanto di accedere alla registrazione telefonica ma nessuno ha saputo dirmi come fare quindi ho aperto una segnalazione ufficiale all'operatore il quale in sostanza ha negato di avermi fatto l'offerta del modem a quelle condizioni. Nel frattempo ho restituito il Modem all'operatore con le modalità che loro mi hanno indicato chiedendo il recesso anche se ormai dalla consegna erano passati alcuni mesi. Della consegna del modem spedito con raccomandata non ho mai avuto la ricevuta di ritorno.
Dopo essermi informato dove poter mandare una lettera di dissenso sul trattamento ottenuto, ho inviato fax chiedendo di avere accesso alla registrazione telefonica dell'offerta per poter valutare mie azioni legali ma non ho mai avuto risposta quindi ho deciso di cambiare operatore e non pagare i 5 euro del modem che hanno continuato ad esigere inviandomi bollettini di pagamento postali ed oggi mi è arrivata una lettera di mora da un agenzia recupero crediti incaricata dall'operatore telefonico che mi intima il pagamento entro 15 giorni dalla ricezione della richiesta. Lettera che mi è stata recapitata non con raccomandata ma con "posta massiva" senza timbro evidente della data di ricezione dell'ufficio postale.
Chiedo pertanto una vostra consulenza per portare avanti una mia difesa e rifiutare il pagamento chiesto. Vi allego la lettera inviata all'operatore di quanto descritto (allegato1) la loro fattura dove chiedono il pagamento delle rate residue (allegato2), la lettera dell'operatore che risponde negativamente alla mia segnalazione (allegato3) la mia raccomandata relativa alla restituzione del modem che ho restituito con lettera di recesso come da loro richiesto
Claudio (MI)

Risposta:
consideri che la sollecitazione che ha ricevuto per posta ordinaria non ha valore, per cui può ignorarla e rispondere solo se e quando le invieranno una richiesta tramite raccomandata A/R, in quel caso potrà replicare con altrettanto mezzo in forma di diffida facendo presente la situazione e intimando loro di non disturbarla più: http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
Comunque valuti se, dovendo anche avere dei rimborsi per importi pagati e non dovuti, indipendentemente da questa lettera senza valore, partire subito con una procedura di contestazione della situazione. Nel caso, questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al gestore con raccomandata a/r chiedendo eventualmente anche i danni:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna, fare un tentativo di conciliazione presso il Corecom della sua Regione:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+obbligatoria+davanti+al+corecom_15317.php
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, fare causa presso il suo giudice di pace oppure presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, oppure direttamente all'Agcom utilizzando il formulario GU14.
 
 
 
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