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Richiesta consulenza su cessazione anticipata da Tim
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Lettera 
31 luglio 2019 0:00
 
Salve,
vi scrivo per avere una vostra consulenza relativamente a un contenzioso che la nostra ditta ha con TIM causa passaggio ad altro operatore. Provo brevemente a riassumervi la vicenda.
Nel 2018, dopo quarant'anni con Telecom poi Tim, si e' deciso, visto i costi esorbitanti, di passare ad altro operatore.
Proviamo a fare una prima richiesta di passaggio ad altro operatore con Wind ma l’operazione fallisce perche’, dopo mesi di stallo e dopo varie chiamate al 191, finalmente, ci spiegano dalla Tim che il nostro tipo di contratto non permette la portabilita' (per noi essenziale) dei numeri. Il mantenimento dei numeri cambiando gestore e’ possibile solo chiedendo a TIM il passaggio delle nostre linee digitali alla vecchia tecnologia analogica RTG.
Il 3/09/2018, seguendo le indicazioni ricevute dall’operatrice del 191, invio una Pec (allegata alla presente email) alla Tim chiedendo la conversione inversa da linee Voip a RTG al fine, successivamente, di poter fare richiesta di passaggio ad altro operatore. L’operatrice mi suggerisce inoltre di includere anche la richiesta della tariffa linea Valore+ con opzione Tutti Mobili + ovviamente la linea Adsl comunque indispensabile per lavorare.
Finalmente, dopo una iniziale risposta negativa a questa PEC, nei primi mesi dell'anno 2019, si presentano comunque, e con nostra sorpresa, dei tecnici per conto Tim che installano le linee tradizionali come da richiesta a suo tempo effettuata. Questo ci consente finalmente di poterci attivare per poter effettuare la richiesta di passaggio a Fastweb cosa che avviene a marzo-aprile 2019. Durante le operazione di migrazione al nuovo operatore subiamo dei disservizi rimanendo per diversi giorni senza linea ADSL (per sopperire al disservizio ci siamo dovuti arrangiare con un adsl mobile in attesa dell’attivazione della linea di Fastweb).
Purtroppo pero’, dopo diversi mesi dall’avvenuta migrazione a Fastweb, continuano ad arrivarci richieste di pagamento da parte di TIM tra cui quello per una linea, che non ci serve piu’ e di cui abbiamo chiesto tramite PEC la cessazione a TIM e che invece continua a squillare (ma che ovviamente non usiamo). Il nostro dubbio, e per questa ragione abbiamo deciso di rivolgerci alla Vs. Associazione, e’ che diversi importi non siano dovuti.
Per esempio, l’addebito di 100 euro per linea per cessazione anticipata e' dovuta anche nel nostro caso nonostante fossimo clienti Telecom-TIM da oltre quarant’anni e visto che siamo passati dalle voip alle linee tradizionali, secondo loro istruzioni, al fine del passaggio ad altro operatore? Con il contratto delle linee voip infatti avevamo superato il periodo di vincolo contrattuale, non avremmo avuto nessuna penale ma questo contratto capestro non ci permetteva di cambiare gestore con la portabilita' dei nostri numeri.
Altra cosa, come gia’ accennato sopra, ho chiesto la cessazione d
Patrizia, dalla provincia di CA

Risposta:
crediamo che il nuovo contratto che avete stipulato abbia un vincolo temporale che, cambiando gestore, voi non state rispettando. Ve lo hanno consigliato loro per il passaggio da Voip a Rtg e poi fare il cambio gestore... ma come dimostrare questo loro consiglio specifico?
Per le bollette che invece continuano ad emettere nonostante non siete più loro clienti, dovreste intervenire per farli smettere.
Per entrambe le questioni (anche se la prima ha una debolezza di dimostrazione, ma non per questo potreste cercare di var valere le vostre ragioni), questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al gestore con raccomandata a/r chiedendo eventualmente anche i danni:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna, fare un tentativo di conciliazione presso il Corecom della sua Regione:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+obbligatoria+davanti+al+corecom_15317.php
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, fare causa presso il suo giudice di pace oppure presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, oppure direttamente all'Agcom utilizzando il formulario GU14.
 
 
 
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