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Servizio Amazon Prime pratica commerciale scorretta?
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Lettera 
30 marzo 2019 0:00
 
Chiedo un vs parere su quanto indicato di seguito e inviato ad Amazon:
Sono veramente stufo delle modalità utilizzate da Amazon per imporre l'attivare del servizio Prime (è la terza volta che lo subisco).
Questa volta segnalerò all'ADUC (e altre istituzioni) la condotta di Amazon per ravvisare le condizioni di una pratica commerciale scorretta.
Il mio obiettivo è indurre Amazon a cambiare il sistema di attivazione Prime per rendere l'iscrizione a Prime più chiara e il recesso da Prime più semplice.
Nello specifico non trovo corretto:
1) Nell'ultima fase dell'acquisto, del carrello Amazon, viene formulata una scelta, a parer mio, non comprensibile che porta all'attivazione NON RICHIESTA di Prime.
2) Difficoltà di manifestare il diritto di recesso.
Vengono proposte le seguenti possibilità:
2.1) sistema automatico molto farraginoso in cui viene indicando che verrà rimborsato solo una parte... Euro 33,12 senza, per giunta, verificare se effettivamente è stato usufruito il servizio Prime.
NB Viene paventato un rimborso parziale per utilizzo del servizio mentre la legge italiana tutela i consumatori i quali hanno 14gg per il recesso incondizionato e il rimborso completo di quanto speso.
2.2) compilare un documento di recesso da spedire per posta in Lussemburgo... credo che questa modalità si commenti da sola.
https://m.media-
amazon.com/images/G/29/recesso/modulo_recesso_2._CB1198675309_.pdf
2.3) form servizio clienti dove non viene menzionato l'argomento la richiesta di recesso. Anche questo, sempre a mio parere, è una gravissima mancanza.
3) Servizio Customer Satisfaction poco efficace.
Una volta che si è riusciti a comunicare con il personale del servizio clienti viene stravolta la realtà (con frasi del tipo: lei ha attivato il servizio Prime... lei ha utilizzato il servizio Prime) e sembra che un diritto del consumatori diventi, per Amazon, un grosso favore.
L'unica consolazione è ricevere dopo 5-7gg la restituzione di una somma ingiustamente pagata dato che il servizio "fornito" non era assolutamente voluto e, nel mio caso, nemmeno utilizzato.
Paolo, dalla provincia di TO

Risposta:
la questione che lei pone non è chiara. Sembra più che altro un problema di poca chiarezza nelle informazioni che vengono erogate nei vari passaggi del servizio. Informazioni che tendono, ovviamente, a far acquistare anche quello che non si vuole....
La questione dell'invio di una lettera in Lussemburgo ci sembra legittima. Poi ci sembra di capire che lei abbia comunque ricevuto un rimborso per quanto non avrebbe dovuto pagare.
Per cui, per puro scrupolo, puntando sulla poca chiarezza (mancanze ci sembra non ci siano...), faccia una segnalazione allo sportello del Garante della concorrenza e del mercato: http://www.agcm.it/competenze/tutela-del-consumatore/come-segnalare
 
 
 
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