buongiorno, il 24/07/2017 siamo passati da tim business a Vodafone business con: fisso, due schede mobile, linea ADSL e scheda solo dati. TIM ci addebita con fattura del 14/08/2017 spese di recesso di €166.66 oltre ai consumi a conguaglio, blocchiamo il pagamento. Veniamo contattati da operatori TIM che ci sollecitano il pagamento, spieghiamo che non riconosciamo le spese di recesso in quanto il contratto è in essere da più di un decennio, dato confermato dall'operatore. In seguito ci viene comunicato che le spese di recesso ci sono state addebitate perché a seguito di informativa per la modifica delle tariffe non abbiamo riposto e quindi considerato tacito consenso, il contratto si considera rinnovato. Chiediamo prova d'invio della comunicazione della quale non Vi è traccia nelle nostre mail, ma da TIM nulla viene comunicato. Veniamo in seguito contattati da una società di recupero crediti che ci chiede un importo superiore di molto all'originario e scopriamo che la scheda dati non è stata chiusa come il resto del contratto passato in toto a Vodafone (cosa che non riconosciamo in quanto se tutto il contratto è stato chiuso non vi è ragione per lasciare aperta questa scheda tanto più che TIM aveva subito chiuso la nostra area clienti e quindi non potevamo vedere le fatture emesse). Scriviamo alla società di recupero crediti le nostre motivazioni. Ci viene chiesto di fare una proposta a saldo e stralcio. E cosi facciamo: non riconosciamo le spese di recesso ma per chiudere la questione accettiamo gli addebiti della scheda dati rimasta erroneamente aperta. Compiliamo il modulo fornito dalla Società di recupero, a questo punto il loro funzionario di riferimento ci informa, tramite mail, di aspettare accettazione della proposta da parte di TIM per procede poi al pagamento entro i termini che ci verranno comunicati. Nulla riceviamo fino a quando riceviamo comunicazione dalla società di recupero crediti che ci informa che TIM ci chiede l'intero importo perché non sono stati rispettati i termini di rientro (mai ricevuto comunicazione di accettazione della proposta). Contattiamo il funzionario che si è occupato della pratica e ci risponde che non è più di loro competenza. che possiamo fare? Cordiali saluti
Giovanni, dalla provincia di LO
Risposta:Contestando tutto quanto da Lei illustrato, questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al gestore con raccomandata a/r chiedendo eventualmente anche i danni:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna, fare un tentativo di conciliazione presso il Corecom della sua Regione:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+obbligatoria+davanti+al+corecom_15317.php
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, fare causa presso il suo giudice di pace oppure presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, oppure direttamente all'Agcom utilizzando il formulario GU14.