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Wind Infostrada
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Lettera 
18 aprile 2018 0:00
 
Salve,
Nel 2014 ho stipulato con Infostrada il contratto "All Inclusive Unlimited" al prezzo di 29,90 euro al mese "per sempre" con fatturazione bimestrale. Invece dopo qualche anno il prezzo è progressivamente aumentato. Come se non bastasse, per mascherare la cosa, hanno aumentato la frequenza delle fatture: prima erano ogni 60 giorni, poi sono diventate ogni 7 settimane e poi ogni 6 settimane.
Quando ho chiamato il servizio clienti per lamentarmi della cosa, mi hanno detto che si tratta di una modifica unilaterale delle condizioni del contratto e che sono libero di cambiare operatore telefonico (tante grazie per la concessione!).
E' legale? A che serve un contratto se possono cambiare i prezzi a loro piacimento?
Se io avessi cambiato operatore prima che fossero trascorsi due anni avrei dovuto pagare una penale.
Cosa posso fare (oltre a cambiare operatore telefonico)?
Hanno fatto la stessa cosa con la tariffa del cellulare (avevo Wind): quando l'ho attivata pagavo 6 euro al mese (per 120 minuti, 120 sms e 3 GB di internet), che poi sono aumentati progressivamente fino a diventare 7,55 euro per gli stessi minuti, sms e GB di internet (infatti ora ho cambiato operatore mobile).
Giuseppe, da Roma (RM)

Risposta:
MODIFICA CONDIZIONI CONTRATTUALI
Le condizioni contrattuali possono subire modifiche solo se previste dalla legge o dal contratto; al di fuori di questi casi le modifiche possono essere fatte solo se a vantaggio esclusivo del cliente.
In caso di modifica gli operatori devono preavvisare i clienti dando loro la possibilità di recedere senza penali né costi di disattivazione nel caso non siano d'accordo, entro minimo 30 giorni (il termine può anche essere più lungo).
In ogni caso la volontà di recedere deve essere comunicata entro la data di entrata in vigore delle modifiche (contenuta nel preavviso) e in questo caso le nuove condizioni sono inapplicabili.
DISDETTA E RECESSO
La disdetta, ovvero la comunicazione di mancato rinnovo di un contratto a scadenza, non deve comportare l'addebito di costi di cessazione ma solo di eventuali commissioni dovute alla scadenza o costi relativi alle apparecchiature fornite dal gestore (telefoni o altro), purché previsti contrattualmente. Non possono essere chiesti pagamenti per prestazioni erogate a decorrere dal termine del contratto, e nel caso che il gestore non riesca ad impedire tecnicamente tali addebiti, occorre il tempestivo storno e/o rimborso degli stessi.
questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al gestore con raccomandata a/r chiedendo eventualmente anche i danni:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna, fare un tentativo di conciliazione presso il Corecom della sua Regione:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+obbligatoria+davanti+al+corecom_15317.php
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, fare causa presso il suo giudice di pace oppure presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, oppure direttamente all'Agcom utilizzando il formulario GU14.
 
 
 
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