In commissione Bilancio del Senato il Governo è stato sconfitto sulla riduzione del canone Rai. Forza Italia e le opposizioni non vogliono che continui ad essere di 70 euro e vogliono che invece nella legge di Bilancio permanga l’aumento a 90 euro.
Tranquilli, non cambia nulla.
Tutta l’operazione era solo per stabilire equilibri di potere all’interno della maggioranza: la Lega voleva continuare a far credere alle sue promesse elettorali di oltre un decennio, promesse che sono sempre state un bluff visto che che il canone - 70 o 90 che costi - come imposta diretta, la differenza viene comunque pagata dai contribuenti come imposta indiretta, con l’aggiunta quindi che la pagano anche coloro che non dovrebbero pagare.
Fa specie, per chi ancora come noi crede nel valore delle istituzioni, che le forze dell’opposizione si prestino a questi giochi di potere e non abbiano, per esempio, disertato il voto. Forse, nella loro pratica di politica, volevano solo un po’ godere nel vedere andare la Lega in minoranza…. loro godono e noi paghiamo.
E comunque, con questa fuffa, credono di averci distratti dal problema in sè del canone, ché a nostro avviso non è pagare più o meno un certo importo, ma abolirlo completamente, sia in tassazione diretta che indiretta. E solo così procedere ad una reale riforma del servizio pubblico di informazione radiotelevisivo, sganciandolo dalla gestione di Parlamento e partiti e affidandolo ad una gara dove dovrebbe aggiudicarselo chi fa la migliore offerta.
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